E’ stato firmato questa mattina nella sala Capigruppo del Consiglio regionale, alla presenza del Presidente del Consiglio Michele Pais, il documento “Diritti in Campo” ovvero il protocollo d’intesa tra la Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Puligheddu; la Presidente della Fondazione Giulini, Ilaria Nardi e il Presidente della Fondazione Dinamo, Antonio Tilocca. Sono intervenuti anche Giovanna Allegri, Direttrice del Centro Giustizia Minorile per la Sardegna, e il Direttore dell’IPM di Quartucciu, Enrico Zucca.
La sigla del documento, inedito a livello regionale ma anche nazionale, nella settimana celebrativa della Convenzione ONU del 1989 sui diritti del fanciullo , intende affermare l’importanza di collaborare e di rafforzare la condivisione di obiettivi fra l’Istituzione di Garanzia del Consiglio Regionale e le due Fondazioni, affinché la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza costituisca il comune impegno in tutto il territorio della Sardegna.
Per il Presidente Pais si tratta di un primo, importante tassello che parte dal Consiglio regionale “La sede della firma di questo protocollo d’intesa non poteva essere che l’Assemblea legislativa: Lo sport e la scuola sono ambiti privilegiati dove promuovere quella cultura del benessere necessaria alla crescita dei nostri ragazzi”.
“E’ un momento importante e di forte impatto sociale” – ha detto Carla Puligheddu – che ha ritenuto di dialogare con il settore dello sport riconoscendo l’alto valore formativo delle attività sportive, capaci di promuovere azioni positive nei confronti dei minori.
“Abbiamo scelto due società tra le più rappresentative dello sport sardo: il Cagliari Calcio e la Dinamo Basket Sassari, come partner di questo progetto a voler dimostrare che i valori dello sport sono condivisi e dialogano tra territori dell’isola, da nord a sud”.
La Presidente della Fondazione Giulini Ilaria Nardi ha auspicato l’allargamento del Protocollo a tutto il mondo dello sport isolano e il presidente della Fondazione Dinamo Antonio Tilocca ha sottolineato l’importanza dello sport che “educa alle regole e stimola il senso di appartenenza”.
Il Protocollo prevede una campagna mediatica incisiva da realizzare con il coinvolgimento delle Parti, da divulgare attraverso i canali televisivi regionali, in coincidenza con la Giornata internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace istituita dalle Nazioni Unite e celebrata il 6 aprile di ogni anno, anche in relazione all’introduzione del comma all’art. 33 della Costituzione (approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati) il giorno 20 settembre 2023, che recita: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Una data, il 6 aprile, che per la Garante e le due Fondazioni, rappresenta il riconoscimento del ruolo positivo che lo sport e l’attività fisica svolgono nelle comunità e nella vita delle persone in tutto il mondo e dell’influenza positiva che può avere sul progresso dei diritti umani dei bambini e delle bambine, degli e delle Adolescenti.
Verranno, inoltre, condivise due giornate solidali dedicate ai più fragili, perché privati della libertà, presso l’Istituto Penale per Minorenni, di Quartucciu, “la comunità con le sbarre” così la definisce il direttore Enrico Zucca, nel periodo delle festività natalizie e pasquali. Giornate di sport e convivialità, ma soprattutto di relazioni tra i minori che vivono un percorso di recupero umano e sociale e il mondo esterno che li attende e si prepara a riaccoglierli, realizzando una rete di integrazione, di sostegno educativo e sociale.
La Garante ha voluto soffermarsi sulla necessità di garantire a tutti i minori il diritto del Fare sport , fondamentale per un sano ed armonioso sviluppo, per la possibilità di socializzare sperimentando le regole della collaborazione, sollecitando l’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé e di apprendimento della disciplina e delle regole. Il mancato coinvolgimento in attività stimolanti ed educative, in grado di formare la persona nella sua integrità, lascia nei minori un vuoto che troppo spesso è colmato con attività inadeguate e devianti (come le ore trascorse davanti ad uno schermo