“Non verrà soppresso alcun punto scolastico della Sardegna”. Lo ha affermato l’assessore della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, sentito oggi in audizione dalla Commissione Cultura e lavoro, presieduta da Sara Canu (FdI), sulle criticità legate al dimensionamento scolastico, che sta creando molta preoccupazione. L’esponente della Giunta ha ribadito che la sua priorità è di tutelare la scuola sarda, gli alunni e le famiglie e fare valere la specificità della Sardegna con il Governo nazionale. In base ai numeri degli alunni e ai parametri dettati dal Governo, ha spiegato Biancareddu, la Sardegna, che oggi ha 220 dirigenti per 270 autonomie (di cui 50 in reggenza), avrebbe perso 80 autonomie passando a 190. Un pericolo scongiurato grazie all’intervento dell’assessore, che ha spiegato al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che oltre ai numeri bisogna utilizzare altri parametri come la morfologia della Sardegna, le difficoltà di collegamento interno, il tasso di dispersione scolastica, la densità demografica, oltre alla presenza di piccole isole e di minoranze linguistiche. La Sardegna ha così ottenuto 228 autonomie e non è detto che non ne possano essere aggiunte altre 15, portando, di fatto, ha continuato Biancareddu, a un parziale miglioramento rispetto alla situazione attuale, anche se ci sarebbe comunque una riduzione delle autonomie. “Un grande risultato – ha spiegato l’assessore – tenendo conto del decremento demografico che in quattro anni e mezzo ha portato la popolazione scolastica da 210.000 studenti a 182.000”. L’assessore ha chiesto alla Commissione di formulare delle proposte di miglioramento da apportare alla bozza sulle linee guida, che saranno approvate dalla Giunta dopo gli incontri con le Conferenze provinciali, sindaci e dirigenti. La Commissione, appena riceverà la bozza, lavorerà per dare il proprio contributo.
L’audizione di oggi era stata richiesta dai commissari della minoranza Laura Caddeo (ARV), Piero Comandini (Pd), Desiré Manca (M5S) e Franco Stara (Udc Sardegna al centro) sulle criticità conseguenti alla nuova disciplina del dimensionamento, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, L. 197/2022, che al comma 577 innalza il numero minimo di alunni delle istituzioni scolastiche a 900 studenti e al conseguente decreto interministeriale del 30 giugno 2023, che dispone “ Criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori generali e amministrativi per gli anni 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027”.
Nel corso della seduta sono intervenuti Laura Caddeo (ARV), Desiré Manca (M5S) e Michele Ennas (Lega). (eln)