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Dichiarazione della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Data: 24/11/2011 – Cagliari – Presidenza del Consiglio Regionale

Dichiarazione della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


 


Cagliari, 24 novembre 2011 – Arginare e prevenire  la violenza contro le donne deve essere una delle priorità del legislatore. Nonostante i numerosi interventi   il fenomeno, in Italia e soprattutto in Sardegna, è in continua crescita.


Il Consiglio regionale è particolarmente sensibile al problema. Lo ha dimostrato anche in questi giorni inserendo tra le priorità della Seconda commissione “Diritti civili” la Proposta di legge sullo stalking.


Parlare di abusi contro il genere femminile,  in concomitanza con le celebrazioni per la giornata mondiale contro la violenza, può apparire un atto dovuto. Ma non lo è. Piuttosto è un ulteriore momento che serve a tutte le donne, qualunque ruolo nella società ricoprano, per  aprire gli occhi, per denunciare con forza gli episodi di violenza e aiutare coloro che hanno bisogno: la solidarietà femminile può fare molto in una società. Purtroppo, anche in  Sardegna,  questi fenomeni sono in aumento.


Basta scorrere le cronache regionali di quest’anno che sta per concludersi: le violenze, gli omicidi, gli abusi che hanno come vittime le donne sono numerosissimi. Donne uccise, bruciate, sfigurate da una brutalità impari che le condanna, se non alla morte, a una lenta agonia non solo del corpo.  Perché la  violenza sulle donne non è solo una violazione fisica  o della psiche: è per prima cosa una violazione della dignità.


Quella stessa dignità violata che ha costretto sette donne, nei giorni scorsi,  a digiunare per due settimane per tentare di opporsi ad un sistema che colpisce le imprese, il lavoro e quindi la sopravvivenza delle stesse famiglie di cui la donna è protagonista. 


La violenza sulle donne   viene spesso taciuta o sottovalutata perché colpisce il soggetto debole della società e quindi, è   circondata da un “colpevole silenzio” che ammanta di omertà comportamenti messi in atto, nella maggior parte dei casi, da persone della famiglia che abusano di una congiunta consapevoli di poter contare sulla  “complicità” che deriva dalla paura e dalla vergogna.


E’ ormai riconosciuto da tutti gli organismi internazionali che la violenza contro le donne è generata dallo squilibrio di potere nelle relazioni tra i due sessi. Da questa assimetria di ruoli nasce la violenza che non è solo quella fisica o sessuale ma è anche psicologica fatta di paure, insulti, denigrazione. Quando c’è la violenza, di qualunque genere essa sia, manca la base della convivenza civile: il rispetto della persona, l’amore che deve legare gli esseri umani.


Davanti a questi fenomeni la politica e le Istituzioni devono individuare quegli strumenti atti a prevenire e contrastare ogni tipo di  violenza,  ma soprattutto ad arginare  quella di genere.

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