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Consiglio regionale, consuntivo 2012: la Conferenza stampa della Presidente Lombardo

Data: 04/01/2013 – Cagliari

Duemiladodici, un anno positivo per l’ulteriore riduzione dei costi della politica, ma difficile, anzi difficilissimo per la politica e le Istituzioni. La Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo stamattina, in una conferenza stampa, ha tracciato il consuntivo del 2012. L’anno appena trascorso – ha detto la presidente – è segnato dall’importante riduzione dei costi della politica. Un obiettivo che rappresenta il vero cambiamento auspicato dai cittadini perché privilegia la politica del fare e non dei proclami e degli slogan. Un’azione forte di risparmio delle risorse pubbliche che non ha eguali in nessuna Assemblea legislativa in Italia.  


Le cifre elencate dalla Presidente Lombardo, nel corso della Conferenza stampa, confermano i risultati raggiunti.
Nel rispetto delle indicazioni del Referendum del 6 maggio scorso e proseguendo nel solco dell’azione di riduzione dei costi della politica già intrapresa in precedenza – ha illustrato la Presidente – il Consiglio regionale ha tagliato le indennità ed i contributi ai gruppi con un risparmio complessivo annuo che supera i tre milioni di euro.  L’ufficio di Presidenza ha, infatti, nella seduta del 4 luglio 2012, dato applicazione all’art.6 della L.R. 12 del 13 giugno 2012, definendo, ai fini della riduzione e razionalizzazione delle spese per il funzionamento dei propri organi istituzionali, le seguenti misure:
Taglio del 20% della diaria
Taglio del 30% delle indennità di carica
Taglio del 30% delle spese di segreteria e rappresentanza
Taglio del 20% del contributo ai gruppi
Aumento dal 6,70% al 10% del contributo al fondo di solidarietà
Aumento dal 15% al 22% delle ritenute per la previdenza


Il taglio mensile per i consiglieri regionali – ha spiegato la Presidente Lombardo – varia da 2.038 euro netti per i residenti a Cagliari, a 2.128 euro netti per coloro che risiedono oltre i 35 km dal capoluogo. Il taglio complessivo nel corso dell’attuale legislatura ammonta dunque a 2.695 euro netti per i residenti e a 2.936 euro netti per i non residenti. Rispetto alla precedente legislatura il taglio è ancora più cospicuo: 3.404 euro netti per i residenti e 3.645 euro netti per i non residenti. In aggiunta, il solo risparmio mensile conseguente al taglio dei contributi ai Gruppi consiliari ammonta a 95.000 euro, per un totale annuo di quasi 1.200.000 euro.
La Presidente ha ricordato come non sia la prima volta che il Consiglio regionale intervenga per ridurre i costi della politica legati alle prerogative dei consiglieri: quelli dell’anno in corso si sommano ai precedenti tagli sulle indennità; alla proposta di legge per la riduzione del numero dei consiglieri da 80 a 60; all’eliminazione del vitalizio; all’eliminazione dell’indennità di missione; all’eliminazione dei biglietti viaggio in favore dei consiglieri regionali e dei loro familiari; all’eliminazione delle spese funerarie; alla riduzione dell’indennità di reinserimento dei consiglieri che è stata portata da un massimo di 12 mensilità dell’indennità consiliare, pari a 112.354,92 euro, a un massimo di 5 mensilità, pari a 46.814,55, per ogni quinquennio di legislatura; all’aumento della percentuale di contribuzione richiesta per ottenere il vitalizio (dall’ 8,6% al 15%) che ha consentito l’eliminazione del contributo straordinario di 1.000.000 di euro a carico del Consiglio per incrementare il fondo ed, infine, alla restrizione dei casi in cui è possibile godere della reversibilità del vitalizio e previsione di una ulteriore contribuzione a carico del consigliere per l’ottenimento della stessa reversibilità.


Nella legislatura in corso – ha sottolineato la Presidente con orgoglio – si è operato un taglio della dotazione finanziaria a favore del Consiglio (voluto dalla stessa Assemblea) di ben 14 milioni di euro, pari al 16,47%.  In vista della predisposizione della manovra finanziaria per il 2013, la Presidente, in sintonia con i Capigruppo e l’Ufficio di Presidenza, ha scritto all’Assessore del Bilancio, per chiedere un ulteriore taglio di risorse per 6 milioni di euro al fine di utilizzarle nelle azioni di contrasto alla crisi e per la difesa dei livelli occupazionali, portando quindi lo stanziamento di Bilancio per il Consiglio Regionale dagli attuali 71 a 65 milioni di euro. Ciò comporta per la presente legislatura un risparmio complessivo di 20  milioni di euro, pari a un taglio del 23,52% . Sommando quest’ultima decurtazione a quella di 9,500 milioni avvenuta nella scorsa legislatura, il risparmio complessivo sarà di  29,500 milioni di euro, pari al 31,21 %  dello stanziamento, grazie ad  una gestione oculata e votata al massimo contenimento della spesa che è stata possibile in virtù dei significativi interventi adottati dal 2008 ad oggi.


Nel 2012 si registrerà un avanzo di amministrazione – ha spiegato ancora la Presidente – pari a circa 11 milioni di euro, l’esatto importo si potrà conoscere in sede di rendiconto. Da segnalare che nel bilancio del Consiglio, grazie ai risparmi derivanti da una gestione oculata delle spese, quest’anno è stato istituito un apposito capitolo, con una dotazione finanziaria di 1.000.000 di euro, per dare un contributo alle spese sostenute dai lavoratori per le vertenze derivanti dalla situazione di crisi.


La Presidente ha aggiunto che per quanto attiene la voce dei fondi destinati alle spese di rappresentanza della Presidenza, anche quest’anno si è provveduto ad un integrale risparmio delle risorse per destinarle al raggiungimento di finalità di carattere sociale. Una scelta che deriva dalla precisa volontà della nostra Istituzione Consiliare di rafforzare l’immagine dell’Assemblea. La scelta conferma l’indirizzo seguito negli anni precedenti: nel 2010 le risorse sono state destinate ad un reparto di pediatria o ginecologia per ogni provincia della Sardegna, per acquistare apparecchiature o comunque per finanziare progetti finalizzati a migliorare la qualità della vita dei bambini ricoverati; mentre nel 2011, agli oratori di alcune Parrocchie, scegliendo fra quelle che si trovano ad operare in zone o quartieri particolarmente difficili dove la disgregazione e il disagio sociale sono maggiormente caratterizzati e i livelli di povertà più elevati.


Bilancio positivo dunque per il 2012, ma duro e crudo da ripercorrere soprattutto perché, come ha rimarcato la Presidente Lombardo nel corso della Conferenza stampa, la solidarietà del Governo nazionale guidato da Mario Monti, non è andata oltre le parole. Fatti concreti, nessuno.


La visita in Sardegna del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo scorso mese di Febbraio, ospite dell’Assemblea regionale, aveva dato speranza ai sardi. Il Consiglio regionale si era fatto interprete dei sentimenti prevalenti nel Popolo Sardo, mettendo l’accento sulle endemiche problematiche che attanagliano l’Isola in termini di carenze infrastrutturali e dei servizi, ritardi nello sviluppo, collegamenti da e per la Sardegna e nei rapporti con il Governo Nazionale che  fanno parte della irrisolta “Questione Sarda”.


L’intervento del Presidente della Repubblica Napolitano nei confronti del Primo Ministro Mario Monti era stato immediato, ma col passare dei mesi i risultati non sono arrivati. Anzi è proprio di questi giorni la notizia che il ministero del Welfare – ha posto in evidenza la Presidente –  nonostante gli impegni presi, abbia negato i 43 milioni di euro che servivano a completare l’annualità 2012 della cassa integrazione, riducendo in miseria migliaia di lavoratori sardi che aspettavano di ricevere gli ammortizzatori sociali.


Non chiediamo interventi assistenzialistici – ha spiegato la Presidente così come ricordato al Presidente Napolitano – ma, piuttosto,  il riconoscimento dei sacrosanti diritti del Popolo sardo.
La Sardegna appare oggi una polveriera pronta ad esplodere – ha ripetuto la Presidente – se non interverranno misure adeguate per affrontare le devastanti emergenze sociali ed economiche. Emblematico l’episodio recente dei Ministri in visita nel Sulcis, costretti ad allontanarsi con mezzi aerei di emergenza a causa delle agitazioni di piazza.


In ogni occasione ove si sia reso necessario, il Consiglio ha dimostrato, nei fatti, di sentirsi vicino a tutti i sardi che soffrono la crisi. È importante ricordare l’indizione della terza Assemblea degli Stati Generali del Popolo sardo, svoltasi nell’Aula di Via Roma. Il Consiglio regionale ha così assunto simbolicamente la dimensione di luogo ove esercitare un’effettiva unità di intenti che ha finito per giocare un ruolo positivo nell’affrontare, con la giusta determinazione e coesione, alcune delle problematiche di vitale interesse per il futuro dell’Isola.


Riavvicinare i cittadini alle istituzioni, rigenerando il dialogo, attivando processi virtuosi che pongano in rilievo la volontà della classe politica di recuperare il terreno perduto. Questo è stato il grande sforzo che ha guidato il Consiglio regionale nel 2012. La Presidente ha sottolineato come la svolta può arrivare solo privilegiando le politiche per il lavoro. Solo attraverso concrete iniziative sarà possibile percepire l’effettiva e operosa vicinanza delle Istituzioni verso quelle sacche di malessere della nostra società che necessitano di particolari attenzioni.


La speranza – ha rimarcato infine la Presidente – è che i cittadini,  attraverso queste opportune iniziative, percepiscano nuovamente le Istituzioni come pilastri fondamentali del funzionamento della nostra Repubblica nell’assicurare l’esercizio della funzione pubblica verso obiettivi di equità e giustizia sociale.

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