Le commissioni Trasporti ed Attività produttive del Consiglio regionale, in seduta congiunta, hanno esaminato con un ciclo di audizioni dei portatori di interesse l’ipotesi di “privatizzazione” dell’aeroporto di Elmas, che aprirebbe la strada alla costituzione di un “polo” aeroportuale sardo insieme agli scali di Olbia ed Alghero (controllati dal fondo F21). Sull’idea che sta alla base del progetto, la gestione unitaria dei tre aeroporti regionali, non si sono registrate posizioni pregiudizialmente contrarie ma le differenze sono emerse soprattutto sul tipo di “governance” futura del trasporto aereo e sul ruolo della Regione.
Il consigliere di Fdi Fausto Piga, promotore della seduta, ha dichiarato fra l’altro che è dovere del Consiglio regionale assicurare alla società sarda chiarezza e trasparenza su ogni ipotesi di lavoro che riguardi le prospettive di un settore vitale per la Regione ed un bene pubblico di importanza strategica.
Per il Pd il consigliere Valter Piscedda ha parlato invece di “anomalia” perché sia il presidente della Regione che l’assessore dei Trasporti sono rimasti in silenzio mentre avrebbero dovuto essere loro a far conoscere ai sardi le strategie della Sardegna nel settore del trasporto aereo. Dovremmo confrontarci su questo, ha suggerito, piuttosto che su operazioni di ingegneria societaria che non ci riguardano.
Più critiche le osservazioni di Pietro Moro (Udc-Sardegna al Centro) secondo il quale il polo regionale non è una idea sbagliata ma l’impostazione appare sbilanciata sul lato privato e mette in ombra il ruolo dei soggetti pubblici in un settore nel quale, è evidente, la logica del mercato non può bastare.
Una riflessione profonda sul trasporto aero in Sardegna va fatta al più presto, ha auspicato Maria Laura Orrù dei Progressisti, ma incentrata sul ruolo della Regione che finora non c’è stato, facendo mancare una base di confronto indispensabile, anche in questo caso.
Dal M5S Roberto Li Gioi ha assicurato attenzione per il progetto che però, a suo avviso, non convince sia per la composizione della nuova società sia soprattutto perché, scegliendo di collocare la sede a Cagliari, si trascura il Nord Sardegna e in particolare la Gallura, territori dai quali provengono “i veri numeri” del trasporto aereo regionale.
Quella della quale ci stiamo occupando non è solo una questione tecnica, ha detto il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, perché riguarda direttamente il ruolo della Regione e degli Enti locali in un servizio pubblico essenziale e l’idea che la Sardegna ha sul trasporto aereo.
Rispondendo a queste argomentazioni, il presidente della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano Maurizio De Pascale ha respinto in prima battuta la tesi della privatizzazione o della vendita. Anzi è il contrario, ha sostenuto, perché ci troviamo in un contesto nel quale gli aeroporti sono di Enac, i concessionari devono sottostare ad una serie di prescrizioni previste dalla legge e, nello specifico, la Camera di Commercio è un ente pubblico che concretizza le sue decisioni attraverso procedure ed atti ad evidenza pubblica.
Da parte nostra, ha garantito, c’è disponibilità totale a realizzare nel migliore dei modi e con la massima condivisione un grande progetto per la Sardegna che darà agli aeroporti sardi più efficienza, più capacità negoziale nei confronti dei vettori, più lavoro e più valore per la Regione. Per quanto riguarda la “governance” De Pascale ha ribadito che, fermi restando alcuni aspetti tecnico-giuridici dell’operazione affidati ad un gruppo di consulenti e specialisti che è opportuno tenere riservati, lo schema sul quale si lavora è quello di una “quota sarda” forte con un partner industriale.
Successivamente sono proseguiti gli interventi dei consiglieri regionali. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, ricordando che una certa tendenza generale alla privatizzazione non ha dato i risultati sperati, ha affermato che restano intatte le domande da rivolgere alla Regione su indirizzi, scelte e regole riguardanti l’attività del nuovo soggetto. Ed anche il capogruppo del Pasd’Az Franco Mula ha posto una domanda che, a suo avviso, è la stessa che si pongono i sardi: “Con il nuovo polo del trasporto aereo avremo vantaggi che ora non abbiamo, e potremo tornare ad esempio alla tariffa unica?” Ci sono perplessità che vanno ascoltate, ha continuato, e persone che vanno convinte.
La parola è poi passata a portatori di interesse e parti sociali (associazioni datoriali e di categoria, sindacati). Tutti, sia pure con accenti diversi, hanno rilanciato dubbi sulla configurazione della compagine azionaria e sul piano industriale, sollecitando un ruolo incisivo della Regione perché, è stato sottolineato, è in gioco un diritto fondamentale dei sardi.
In una parte successiva della seduta la commissione Attività produttive si è occupata del problema dell’invasione delle cavallette su vaste superfici della Sardegna centrale (e non solo).
In audizione è stato sentito il Comitato spontaneo “Lotta alle cavallette nelle media valle del Tirso” (che ha già ricevuto oltre 200 adesioni) rappresentato dall’avv. Rita Tolu. La Tolu ha consegnato alla commissione un documento nel quale vengono formulate alcune proposte operative per la campagna della prossima stagione: lavorazione dei terreni nel periodo di fine estate-inverno, disinfestazioni a partire dal mese di aprile, buoni-mangime per gli allevatori, l’inserimento di allevatori ed agricoltori della zona nel tavolo tecnico costituito presso l’assessorato dell’Agricoltura.
Il Comitato ha poi proposto alcune correzioni al bando pubblicato da Laore per la stagione 2020 che, impostato sul criterio generale dell’indennizzo anziché del risarcimento, non terrebbe conto né della reale entità dei danni in base ai valori di mercato, né della coltivazione dei terreni da parte di molti allevatori che, in questo modo, hanno fatto un lavoro di prevenzione molto efficace.
La commissione, di concerto con l’assessorato, valuterà ora le proposte presentate con lo scopo di mettere in campo nuove misure col supporto di Laore, Forestas e Protezione civile, individuando eventualmente anche risorse aggiuntive nella prossima legge “Omnibus 2”.
(Af)