“Una proposta rivoluzionaria. Se questa legge verrà approvata innescheremo un processo virtuoso nella società sarda, siamo davanti a una possibilità concreta di acculturamento del popolo sardo”. Lo ha detto l’assessora alla Cultura, Ilaria Portas, audita questa mattina in commissione Seconda sotto la presidenza di Camilla Soru. “Pagheremo gli adulti per studiare”, ha proseguito l’assessora, “sembra banale ma non lo è per chi avrebbe voluto completare un corso di studio e non ne ha avuto la possibilità per tante ragioni, compreso il fatto che ha dovuto lavorare”.
La presidente Soru ha auspicato “l’approvazione della legge entro l’anno, per fare in modo che i suoi effetti positivi si spieghino già dalle iscrizioni per il prossimo anno scolastico” mentre il primo firmatario Luca Pizzuto (Sinistra futura) ha posto l’accento sulla necessità di “recuperare in bilancio adeguate risorse finanziarie”.
Favorevoli anche Salvatore Corrias e Lara Serra che a nome del Pd e di Cinque stelle hanno espresso consenso sulla proposta di legge. Per Corrias “avrà sostegno pieno, dopo l’inclusione sociale e il diritto allo studio dobbiamo intervenire per colmare tutti i bisogni sociali”.
La commissione ha anche audito il Comitato diritti educatori e pedagogisti della Sardegna, rappresentato da Roberta Polizzi, Irene Filippino e Stefania Faedda. Sul tavolo soprattutto la questione del ruolo sociale degli educatori “ancora più delicato a causa delle conseguenze della pandemia su bambini e adolescenti”. Gli effetti più complessi si registrano a caduta nella scuola, dove le coop sociali vincono gli appalti “ribassando sul costo del personale. Cioè su di noi”. Al punto che “uno stipendio medio si aggira intorno a mille euro, per trenta ore di lavoro”. Gli educatori hanno sollecitato l’adozione di un regolamento unico per le gare e gli appalti, “per uniformare i servizi e il trattamento economico”. La presidente Soru si è impegnata ad affrontare il tema con l’assessora Portas, “nella consapevolezza però che la Regione fornisce le risorse ma la competenza diretta è degli enti locali”.