Cagliari, 20 maggio 2020 – Il Disegno della di legge della Giunta n.112, che prevede fra l’altro la suddivisione del sistema sanitario regionale in 8 Asl e la creazione dell’Ares come azienda centrale con compiti di coordinamento amministrativo gestionale, è stato adottato come testo base per la riforma dalla commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc-Cambiamo). L’obiettivo comune, è stato sottolineato, è quello di portare una fondamentale funzione pubblica come la tutela della salute in un livello più vicino possibile ai cittadini rilanciando in primo luogo il modello di una sanità “territoriale”, capace di relazionarsi in modo efficace con altri soggetto del sistema pubblico, dall’Università ai Comuni, ad altre strutture regionali come l’Agenzia per la difesa dell’Ambiente e l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna.
Accanto al Dl n.112 resta sul tavolo della commissione la Proposta di legge presentata dal gruppo Udc-Cambiamo, a nome del quale il consigliere Giorgio Oppi ha riassunto i punti qualificanti, soffermandosi soprattutto sulla necessità di semplificare il sistema (“altrimenti ci vorranno almeno 3 anni”) e dare risposte concrete ai cittadini.
L’esame dei testi di riforma, altro punto definito dalla commissione, procederà con la discussione dei due testi in modo congiunto e di “pari passo” (anche se in sedute differenziate) con il lavoro che riguarderà la cosiddetta Fase 2 sulla quale la Regione è fortemente impegnata sia in campo sanitario che economico-sociale.
Per quanto riguarda in particolare il campo sanitario la commissione ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna l’assessore della Sanità ad “impartire indirizzi adeguati” che consentano “ai pazienti in gravi condizioni cliniche ricoverati negli ospedali della Sardegna di poter essere assistiti e confortati da almeno un familiare”.
Un’altra parte della seduta è stata dedicata all’esame del Disegno di legge n.127 che introduce una serie di modifiche alla legge di Stabilità 2020 in materia di politiche sociali. Sul provvedimento hanno riferito la portavoce del Comitato per l’attuazione della legge 162 in Sardegna, la direttrice del settore delle Politiche Sociali Francesca Piras e del servizio del fondo per la non autosufficienza Marika Bazzella. La Piras, in particolare, ha espresso vivo apprezzamento per le ulteriori risorse finanziarie inserite nel Disegno di legge ma ha manifestato perplessità sull’affidamento della gestione di questi fondi ai Plus. Anche in base alla nostra esperienza, ha affermato, preferiamo il modello partecipativo di un intervento co-progettato, personalizzato e non calato dall’alto, che valorizzi le famiglie e rappresenti una opportunità per le persone disabili in termini di autonomia, indipendenza e libertà di compiere le proprie scelte.
(Af)