Sono 521.423 i vaccini somministrati fino al 2 maggio, di cui 364.597 prime dosi e 156.826 seconde dosi, con una percentuale di somministrazione pari al 79,8 per cento rispetto alle dosi ricevute. Sono i dati della campagna di vaccinazione contro il Covid19 diffusi oggi in commissione Salute, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo), dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu e dal commissario straordinario dell’Ats, Massimo Temussi. L’esponente dell’Esecutivo ha parlato di una campagna che procede, ma che ha avuto negli ultimi giorni un rallentamento. Tre le cause principali: la sospensione dell’invio dei vaccini Astrazeneca, il cambio di piattaforma per le prenotazioni e la difficoltà a raggiungere le persone fragili. Il problema dell’approvvigionamento dei sieri sta creando il maggior problema, soprattutto per quanto riguarda Astrazeneca: la Sardegna potrà contare soltanto su 8mila dosi a maggio più altre 10mila garantite dal generale Figliuolo. L’assessore ha quindi spiegato che delle 51mila dosi di Astrazeneca circa 30mila saranno destinate alle prime dosi mentre le altre dovranno essere conservate per le seconde dosi che saranno somministrate a fine maggio. La Sardegna potrà, però, contare su circa 220mila vaccini di Pfizer e circa 40mila di Moderna. L’assessore ha anche ricordato che lo scostamento di circa il 3% con il dato nazionale della percentuale media di vaccini somministrati rappresenta appena 15mila dosi, pari a quelle che sono state effettuate in una sola giornata. Nieddu ha anche parlato delle fasce di età vaccinate e, in particolare quella degli over 80, ribadendo che la Regione non è indietro, visto che 86mila su 116mila hanno ricevuto la prima dose e che per chiudere con la fascia d’età over 80 è stata data la possibilità di recarsi nei centri vaccinali senza prenotazione. Per Massimo Temussi, commissario straordinario dell’Ats, con questa settimana saranno concluse le vaccinazioni degli ottantenni. Per quanto riguarda le altre fasce di età l’assessore ha evidenziato che è stato vaccinato il 50,89% della fascia 70-79 anni, il 32,12 di quella tra 60 e 69 anni e il 17,28 tra 50 e 59 anni.
L’assessore ha anche riferito che è stato risolto anche il problema dei diabetici, mentre è in corso di verifica la situazione dei soggetti che hanno rinnovato la tessera sanitaria, dei caregiver, per i quali si sta pensando a dei giorni dedicati in cui potranno recarsi negli hub, mentre per i fragili, che ancora non sono stati chiamati, è stata aperta da venerdì scorso la possibilità di prenotarsi attraverso il portale. Sia Temussi, sia Nieddu hanno spiegato che si sta lavorando al massimo tenendo conto che è difficile programmare a medio e lungo termine a causa del fatto che non si ha certezza sulle dosi in arrivo ogni mese.
Il commissario straordinario ha anche spiegato che le vaccinazioni potrebbero avere un’accelerata importante se i medici di famiglia aderissero alla campagna. Ad oggi su circa 1250 hanno aderito poco più di 200, nonostante la Regione abbia garantito loro 3,60 euro per l’anamnestica, 6,40 euro per la somministrazione, 18 euro invece per le vaccinazioni a domicilio. Adesso, su richiesta dei medici di famiglia, l’Ats fornirà loro anche le siringhe pronte per la somministrazione. Temussi ha detto chiaramente che se i medici di famiglia aderissero basterebbero 10 vaccini al giorno per ogni medico. Il commissario ha spiegato, inoltre, che il personale Ats disponibile, più quello mandato dall’Esercito, arriva a circa 265 medici non sufficienti per garantire la copertura vaccinale in poco tempo. Per Temussi non è accettabile che un medico di famiglia non vaccini i propri pazienti e ha detto che l’Ats sta facendo il massimo per andare incontro alla categoria, ma sarebbe opportuno che intervenisse una norma nazionale.
Sulle problematiche della campagna vaccinale sono intervenuti il presidente Gallus, che ha sottolineato l’utilità dei mini hub per le somministrazioni e il vice presidente della commissione Daniele Cocco (Leu), che ha evidenziato la buona riuscita della campagna di vaccinazione nel Goceano grazie alla collaborazione tra sindaci, medici di famiglia e centri vaccinali. Rossella Pinna (Pd) ha sollevato il problema dei soggetti che hanno avuto la sostituzione della tessera sanitaria e che non riescono a prenotare la vaccinazione e della necessità di un numero dedicato che fornisca tutte le informazioni ai cittadini, per Stefano Schirru (Psd’Az) c’è molta disinformazione sulle vaccinazioni e ha sollevato il problema del Sarrabus e dei medici di famiglia che dicono di non avere accordi con la Regione, Francesco Agus (Progressisti) ha parlato dei caregiver e dei soggetti fragili che non possono recarsi negli hub, Annalisa Mele (Lega) ha proposto strutture mobili per sopperire alla non disponibilità dei medici di base, e Gianfranco Ganau (capogruppo Pd), ha evidenziato la necessità di effettuare i vaccini nelle comunità che accolgono minorenni e agli studenti delle facoltà di Medicina e Scienze infermieristiche che non possono accedere ai tirocini. (eln)