La commissione Pubblica istruzione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori) ha dedicato una intera seduta alle audizioni sul sistema scolastico regionale, anche in vista del prossimo dibattito in Consiglio.
Per i sindacati, assenti le altre sigle, è intervenuto il segretario regionale della Uil-scuola Giuseppe Corrias, che ha evidenziato le maggiori criticità di inizio anno: mancata nomina degli insegnanti che sarà forse completata in settimana, carenza di circa 1000 unità nei docenti di sostegno, difficoltà nella ridefinizione degli spazi resa necessaria per l’emergenza Covid e nell’acquisizione dei cosiddetti “rinforzi” di personale previsti sempre a seguito dell’emergenza sanitaria, trasporto pubblico locale.
Il punto di vista dei dirigenti scolastici è stato invece esposto dalla rappresentante dell’Associazione nazionale presidi Anna Maria Maullu che sul piano generale ha messo l’accento sul fatto che ai problemi della pandemia si sono sommati quelli strutturali del sistema scolastico regionale (200.000 studenti divisi in oltre 270 sedi). La Maullu ha sottolineato in modo specifico l’inadeguatezza del servizio di trasporto che, soprattutto nelle zone interne, rappresenta un elemento di disagio per i ragazzi e le famiglie, costrette in molti casi ad utilizzare i mezzi privati.
Inoltre, elemento da tenere in considerazione nell’eventualità di nuovi lockdown anche se circoscritti, è quello della didattica a distanza, perché in molte zone della Sardegna scoperte da segnale non c’è possibilità di connessione. Dal punto di vista sanitario, a giudizio della Maullu, c’è sul territorio una situazione “a macchia di leopardo” che potrebbe essere superata solo con la definizione di una tipologia unica di test preventivo.
Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna, ha affermato che l’emergenza Covid poteva essere la grande occasione per ammodernare il sistema scolastico isolano ma così non è stato, per responsabilità ripartite fra diversi livelli istituzionali. Di qui, ha aggiunto, le difficoltà che abbiamo di fronte: non tanto quelle della revisione degli spazi quanto quelle dei trasporti che non presentano soluzioni decisive se non si raddoppiano le corse, per continuare con la necessità di fare tamponi con maggiore frequenza definendo inoltre le procedure da seguire in attesa dei risultati degli esami. Per quanto riguarda la didattica a distanza, Deiana ha suggerito l’uso di strutture pubbliche nella disponibilità dei Comuni, sia per assicurare la continuità didattica degli studenti che per ridurre l’afflusso alle scuole, magari con meccanismi di turn over.
Il presidente dell’Anci ha infine auspicato una “regia” istituzionale in grado di coordinare le azioni da svolgere in caso di lockdown locali perché, soprattutto nelle zone interne, “chiudere” un singolo paese che però ha frequenti relazioni con altri centri vicini ha poco senso. Ma la regia, ha avvertito, deve essere regionale: “Basta con i pro-consoli di Roma, la Sardegna deve avere uno scatto di orgoglio e non può più accettare di confrontarsi con chi non ascolta nessuna ragione”.
Tutto sommato la Sardegna è messa meglio di altre Regioni, ha dichiarato poi il responsabile dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, ricordando in apertura che il non aver scelto la procedura semplificata nei concorsi ha rallentato il sistema e il reclutamento “generalista” ha rinviato ancora una volta il ricambio generazionale nel mondo della scuola.
A causa di questi problemi strutturali, ha spiegato, abbiamo coperto solo in minima parte i 2000 posti di cui abbiamo necessità e dovremo fare non meno di 30 concorsi a partire dal 22 ottobre. Sul problema dei trasporti, ha proseguito Feliziani, nel tavolo tecnico con Regione, Anci e Protezione civile è rimasto aperto il problema dell’accesso differenziato per fasce orarie alle scuole, sia perché non disponiamo dell’anagrafe degli studenti (per tracciarne la provenienza), sia perché servono risorse. Positivo il parere del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale sulla didattica a distanza che, ha specificato, è stata una risorsa fondamentale nel lockdown (nonostante molte resistenze) e può esserlo anche nel futuro, soprattutto se si interverrà sulla formazione dei docenti.
Infine, le dotazioni Covid: sono sufficienti quelle per la protezione personale (mascherine e dispenser per la disinfezione delle mani), ha concluso Feliziani, ma si attendono ancora i nuovi banchi monoposto: ne sono stati consegnati alla Sardegna circa 3000 a fronte di una richiesta di 50.000.
Nell’ultima parte della seduta, hanno riferito alla commissione sulle attività svolte in materia scolastica i direttori generali degli assessorati della sanità (Marcello Tidore), dei Trasporti (Gabriella Massidda) e della Pubblica istruzione (Giorgio Cicalò).
Tidore ha comunicato che in ogni area sanitaria sono stati individuati due referenti (o più, se necessario) per le problematiche collegate all’emergenza Covid che opereranno secondo procedure strutturate. Non è stato possibile invece, ha proseguito, attivare capillarmente gli esami sierologici per la scarsa adesione dei medici di base.
Per i Trasporti, in attesa dei dati aggiornati sulla popolazione studentesca, la Massidda ha illustrato una recente delibera della Giunta con la quale la Regione potrà accedere ad un fondo nazionale per i “servizi aggiuntivi” nei territori a domanda debole e ribadito l’apertura all’utilizzo dei mezzi privati attraverso una lettera alle aziende del settore nella quale dovranno essere indicate le caratteristiche dei mezzi ed i costi del servizio.
La pubblica istruzione, ha detto il responsabile Giorgio Cicalò, è impegnata nel difficile equilibrio fra esigenze diverse ed una prima misura come l’inizio delle lezioni una settimana dopo la data precedente, è stata apprezzata da tutte le componenti della scuola. Tuttavia, ha continuato, per effetto dell’autonomia scolastica la situazione non è omogenea in tutta la Sardegna pur essendo sostanzialmente buona per quanto riguarda il distanziamento nelle scuole; meno per il servizio di trasporto per il quale saranno probabilmente necessari altri interventi.
Nel corso delle seduta hanno preso la parola i consiglieri regionali Piero Comandini del Pd, Laura Caddeo e Maria Laura Orrù dei Progressisti, Desirè Manca del M5S e Daniele Cocco di Leu.
(Af)