Sono 52 i Comuni sardi privi di operatore di polizia locale, 20 con un solo agente part-time, 160 i Comuni con un unico operatore, 106 i Comuni con un numero compreso tra 2 a 6 agenti e soltanto 39 i comandi con 7 o più operatori. E’ la fotografia scattata oggi da Enzo Comina, presidente di AsPol, che insieme ai colleghi delle associazioni della polizia locale Anvu e Ancupm sono stati sentiti in audizione dalla Commissione Autonomia e Riforme, presieduta da Andrea Piras (Lega), sulla proposta di legge 269 (Piras e più) “Riforma e disciplina regionale dei servizi di polizia locale e promozione di politiche integrate di sicurezza urbana”.
Le tre associazioni hanno valutato positivamente il progetto di riforma che – hanno detto – attendevano da anni e che riguarda una categoria per troppo tempo abbandonata a se stessa. Una categoria che è il primo punto di riferimento del cittadino, che ha diritto ad avere un servizio uguale in tutta la Sardegna. L’obiettivo della proposta di legge, ha spiegato il presidente Piras, è di portare la polizia locale sarda ad avere gli stessi standard qualitativi delle altre regioni d’Italia e offrire così ai cittadini e agli stessi operatori di polizia locale un servizio più efficace ed efficiente. “La proposta di riforma e disciplina regionale dei servizi di polizia locale – ha continuato Piras – nasce da un’esigenza non più rimandabile di rendere più moderno l’apparato normativo regionale della polizia locale, che è ancora disciplinata dalla legge regionale 22 agosto 2007, n.9 “Norme in materia di polizia locale e politiche regionali per la sicurezza”, ormai non più adeguata ai mutati contesti delle nuove governance sulle politiche per la sicurezza”.
Per i rappresentanti dei circa tremila agenti e comandanti è fondamentale l’istituzione di una scuola di formazione che definisca procedure uguali per tutto il territorio regionale, un centro di coordinamento regionale e un lavoro sinergico con il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, con il quale condividono funzioni simili anche se applicate in ambito comunale. Ma non solo. Per i rappresentanti della polizia locale è importante avere un’adeguata dotazione organica che garantisca il servizio in tutti i comuni della Sardegna, ma anche la collaborazione tra piccoli Comuni che hanno difficoltà ad assumere il numero di agenti necessari. I rappresentanti della polizia locale hanno anche proposto l’istituzione di un numero unico regionale che garantisca un maggiore e migliore coordinamento tra i diversi comuni. Il presidente della Commissione, Andrea Piras, primo firmatario della proposta di legge, ha accolto con favore gli interventi dei rappresentanti di Anvu, Aspol e Ancupm e ha ribadito che la proposta di legge è aperta ai suggerimenti che arriveranno dalle associazioni di categoria e a eventuali proposte di modifica migliorative. Per il vice presidente della Commissione Diego Loi (Progressisti) è molto importante la collaborazione tra Amministrazioni locali e si è detto favorevole a forme associative per garantire il servizio nei comuni più piccoli. Anche i consiglieri Antonio Piu (Progressisti) e Salvatore Corrias (Pd) hanno confermato la massima disponibilità a dare il proprio contributo, a lavorare sul testo e a proporre eventuali correttivi. (eln)