Data: 27/08/2012 – Cagliari – Ufficio di Presidenza
La Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo porterà la vertenza Carbosulcis domani all’attenzione della Conferenza dei Capigruppo, già convocata per le 16, prima dell’Assemblea regionale in cui si discuterà di Alcoa.
“Le notizie che arrivano dalla miniera di Nuraxi Figus rappresentano l’ennesimo bollettino di guerra per un territorio martoriato dalla crisi e dagli indici di disoccupazione”, sottolinea la Presidente Lombardo preoccupata per la situazione che diventa sempre più esplosiva. “Il rischio di perdere oltre 1.500 buste paga, tra Alcoa e Carbosulcis, è concreto – prosegue la Presidente – ed è inammissibile che il Governo Monti non consideri con la necessaria e doverosa attenzione l’emergenza Sulcis-Iglesiente”.
“La seduta straordinaria del Consiglio Regionale di domani – pone in evidenza la Presidente – è il risultato della forte volontà di tutti i gruppi politici che, insieme alla presidenza, intendono incalzare le istituzioni più alte della Repubblica, e della stessa Unione Europea, impegnandole a trovare una soluzione alle vertenze dai drammatici risvolti occupazionali ed economici che saranno oggetto del tavolo convocato per il 31 agosto al Ministero per lo Sviluppo Economico”.
La Presidente ha proseguito ricordando che: “Le tre Assemblee degli Stati Generali del Popolo Sardo, che hanno caratterizzato il percorso di questa legislatura, costituiscono la più vivida testimonianza di come ogniqualvolta l’acutizzarsi della drammatica crisi occupazionale e produttiva che attanaglia la Sardegna lo ha reso necessario, il Consiglio regionale si è fatto attore e promotore della massima unità morale e spirituale possibile, coinvolgendo tutte le forze sociali ed economiche nella difesa dei diritti inalienabili del Popolo Sardo”.
La Presidente del Consiglio ha infine concluso lanciando un appello: “L’auspicio è che nella seduta di domani nasca una nuova, forte e convinta coesione fra tutte le componenti del Popolo Sardo, come solo nei momenti più difficili della sua storia è avvenuto, per vincere una battaglia che riguarda, oltre il dramma di chi vive la possibile perdita del proprio posto di lavoro, il futuro stesso della Sardegna: in quanto un popolo schiavo della mancanza di lavoro non potrà mai vivere in piena libertà il proprio domani”.