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Aziende sarde in difficoltà: resistere al vento di crisi che soffia sull’economia


La situazione di gravissima crisi finanziaria che, partita dall’America, coinvolge tutti i Paesi del mondo e ha reso necessari gli interventi di tutti i governi a sostegno del sistema bancario e a garanzia dei risparmiatori, comincia ad estendersi alle imprese e determinerà ripercussioni sul debole sistema economico della Regione Sarda.
Così come nel livello nazionale, dove si prevede una correzione al ribasso dei risultati previsti nel 2007, allo stesso modo in Sardegna si determinano condizioni di rallentamento delle ipotesi di crescita e la possibile recessione. La fragilità del nostro sistema produttivo e dei servizi rischia di soccombere di fronte alla vastità e profondità dei processi in corso.
L’allargarsi dei fenomeni di difficoltà che crescono per le famiglie sono l’effetto di problemi più generali e al tempo stesso il terreno sul quale occorre intervenire con misure di protezione sociale e di ripresa dei consumi. Siamo in una congiuntura di grande difficoltà nella quale la Regione ha scarsa capacità di intervento di ordine generale, affidato allo Stato e agli Stati; e tuttavia la Regione può e deve mettere in campo misure di sostegno alle famiglie e alle imprese che diano, da una parte, la misura di una volontà politica autonoma di intervento, dall’altra mezzi e strumenti capaci di affrontare l’acutezza della crisi ed evitare che essa spazzi via le nostre fragili aziende.
Occorre promuovere misure “anticrisi” che sostengano le imprese nel credito attraverso un forte incremento delle dotazioni finanziarie dei Consorzi Fidi e l’estensione delle garanzie che, attraverso essi, possono essere date alle attività, rese ora più deboli nel raffronto col sistema bancario, rassicurante a parole, rigido con le aziende e con gli imprenditori nei fatti.
A questo fine sarebbe utile l’estensione, con una maggiore dotazione finanziaria, del sistema del conto interessi per tutte le imprese del settore produttivo e una valutazione di misure possibili nel settore commerciale, ancora più esposto e meno protetto dalla legislazione di settore. Due assi di intervento emergenziale quindi: sostegno alle imprese di tutti i settori, sostegno alle famiglie più deboli con misure aggiuntive in Finanziaria. Il terzo asse di intervento congiunturale è quello relativo all’utilizzo della spesa pubblica nel suo insieme (Regione con i suoi Enti e Aziende, Comuni e Province) con processi di accelerazione che evitino parzialmente gli effetti dei fenomeni in corso e possano mantenere gli attuali livelli di occupazione.
GIACOMO SPISSU
(Presidente Cons. Regione sarda)
 
 

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