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Audizioni in Quinta Commissione su Consorzi di bonifica, Comunità energetiche e artigianato artistico

La vertenza dei lavoratori precari dei Consorzi di bonifica, lo sviluppo delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili e la promozione dell’artigianato artistico locale. Sono i temi su cui si è concentrata questa mattina la Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.

Consorzi di Bonifica
Il parlamentino presieduto da Antonio Solinas (Pd) ha sentito i rappresentanti di Cigil, Cisl e Uil sulla vertenza degli avventizi dei Consorzi di bonifica (occupati per un massimo di 8 mesi all’anno) per il quale i sindacati chiedono la stabilizzazione dei contratti. «Si tratta di persone che lavorano per i Conorzi da 15/20 anni – hanno detto i segretari di Cgil, Cisl e Uil Valentina Marci, Emanuele Incani e Franco Pani – persone che hanno acquisito esperienza e professionalità e che attendono di essere integrati negli organici degli enti. Riteniamo questo passaggio non più rimandabile vista la cronica carenza di personale che si registra nei Consorzi». I dati forniti dai sindacati parlano chiaro: i posti vacanti sono un centinaio: 64 a Cagliari, 17 a Oristano, 16 a Iglesias, 9 a Nuoro. «Lavoratori che, nella stragrande maggioranza dei casi, andrebbero a coprire i posti liberati dal personale collocato in pensione – hanno detto i rappresentanti sindacali – se non lo si vuole fare subito per carenza di risorse si pensi almeno a un piano di stabilizzazione triennale. Per l’assunzione a tempo indeterminato di tutti gli avventizi servirebbe circa 1,5 milioni di euro all’anno per un triennio».
Dai sindacati è arrivata anche la richiesta di una modifica dell’art.34, comma 11, della legge n.6/2008 con il quale la Regione ha dato discrezionalità ai Consorzi nelle procedure di assunzione del personale avventizio: «Questa norma sta creando danni – hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil – è necessario fare un passo indietro in modo da assicurare ai precari storici un’assunzione per almeno 8 mesi all’anno».
Richiesta su cui tutti i commissari di maggioranza e opposizione si sono espressi a favore. Il parlamentino ha concordato sulla necessità di dare supporto ai Consorzi che garantiscono non solo l’assistenza agli imprenditori agricoli ma anche la tutela del territorio con le operazioni di pulizia dei canali e la protezione dal rischio idrogeologico.
Sul tema delle nuove funzioni svolte dagli enti, la Commissione ha approvato in mattinata la proposta di legge n.68 che assegna ai Consorzi di bonifica la delega per la manutenzione dei compendi ittici (28 realtà che occupano 8.834 ettari e danno lavoro a 767 persone). La proposta di legge potrebbe essere discussa già nella seduta del Consiglio di martedì prossimo per il via libera definitivo.
«Si tratta di un provvedimento urgente per eliminare i residui e i sedimenti che impediscono la circolazione delle acque e causano morie di pesci – ha detto il presidente della Commissione Antonio Solinas – con questo provvedimento saranno ripristinate le condizioni ambientali ideali nelle aree lagunari e nelle zone umide. Manteniamo gli impegni assunti dopo i sopralluoghi nei compendi ittici».

Comunità energetiche
La Commissione ha sentito in mattinata l’assessore all’Industria Emanuele Cani sulla proposta di legge n.44 per lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili presentata dai consiglieri di “Sardegna al Centro 20/20” Antonello Peru, Stefano Tunis e Alberto Urpi.
Il provvedimento punta a stimolare la costituzione di comunità per l’autoproduzione di energia in tutti i 377 comuni della Sardegna. Un’alternativa concreta ai mega progetti presentati dalla multinazionale che spesso nascondono intenti speculativi: «Nella nostra isola si producono circa 13mila kwh di energia mentre i consumi totali sono di circa 9mila kwh – ha detto il primo firmatario della proposta di legge Antonello Peru – famiglie e piccole imprese consumano un terzo del totale. L’obiettivo è consentire a cittadini, aziende e istituzioni pubbliche di auto produrre l’energia abbassando i costi». Secondo i proponenti la via maestra è quella di favorire l’azionariato diffuso per la costituzione delle comunità energetiche: «In questo modo i cittadini diventerebbero allo stesso tempo proprietari degli impianti di produzione e consumatori – ha detto ancora Peru – con benefici per le proprie tasche e per la tutela dell’ambiente».
D’accordo con le finalità della legge si è detto l’assessore all’Industria: «Sono gli stessi obiettivi individuati dalla Giunta con la legge sulle aree idonee che ha messo a disposizione ingenti risorse finanziarie, circa 700 milioni di euro, per lo sviluppo delle comunità energetiche – ha detto Emanuele Cani – il sistema di autoproduzione dell’energia finora non è decollato: in Italia sono state costituite solo 168 comunità energetiche, in Sardegna cinque o sei. Ci sono difficoltà evidenti nell’attuazione dei progetti. Bisogna investire molto per dotare la Sardegna di un numero congruo di comunità energetiche rinnovabili».
Per questo, l’assessore ha espresso apprezzamento per la proposta di legge: «Lavoriamo insieme a un testo che coordini e armonizzi il quadro normativo esistente – ha detto Cani – bisogna ricordare che le legge attuali consentono già di costituire delle comunità energetiche. Dobbiamo muoverci in questo scenario per evitare sorprese». Nelle prossime settimane, la questione sarà approfondita dalla Commissione che sentirà in audizione i portatori di interesse.

Artigianato Locale
In Sardegna sono tre i comuni che organizzano ogni anno manifestazioni ed eventi per la promozione e la valorizzazione dell’artigianato locale: Samugheo, Mogoro e Nule. Tre realtà diverse accomunate dalle stesse difficoltà: far fronte agli impegni finanziari e alle carenze di strutture per mandare avanti gli impegni. Difficoltà manifestate dai sindaci di Mogoro e Nule Donato Cau e Giuseppe Mellino e dal vicesindaco di Samugheo Massimiliano Urru.
«Servono interventi mirati per sostenere i comuni – hanno detto i rappresentanti degli enti locali – i sacrifici non sono più sostenibili». I primi cittadini hanno chiesto, in particolare, un impegno finanziario da parte della Regione che consenta di fare una programmazione almeno triennale per l’organizzazione degli eventi. Una questione a parte riguarda invece le strutture che ospitano le Fiere. A Nule, vista l’inagibilità dell’ex Centro per l’artigianato del Goceano, si punta ora alla costruzione di un museo multimediale all’interno dello stabile dell’ex Isola che sarà inaugurato nei prossimi mesi. A Mogoro, si fanno invece i salti mortali per accogliere visitatori (13mila lo scorso anno) ed espositori (107 nell’ultima edizione della Fiera: «Lo stabile ha bisogno di interventi urgenti – ha detto donato Cau – ci era stato promesso un milione di euro che non è mai arrivato». Sulla stessa linea il sindaco di Nule: «Il nostro è l’unico paese della Sardegna dove si chiude la filiera del tappeto: abbiamo 120 aziende che producono la lana, un’azienda che la lavora e 60 tessitrici – ha detto Giuseppe Mellino – servono interventi strutturali per consentire al settore di crescere. Dateci una mano». Allo sviluppo del settore punta anche Mogoro che da qualche anno nella mostra regionale “Tessingiu” ha affiancato all’artigianato esposizioni di arte e design: «E’ un progetto che sta pagando – ha detto il vicesindaco Massimiliano Urru – serve però stabilità nell’erogazione delle risorse».
Richieste su cui si sono espressi a favore i consiglieri Salvatore Cau, Gigi Rubiu, Alessandro Pilurzu ed Emanuele Cera, oltre al presidente Antonio Solinas.
Alla seduta ha partecipato anche il presidente della Commissione Bilancio Alessandro Solinas (M5S) che ha assicurato l’impegno per il reperimento delle risorse necessarie: «C’è la volontà da parte di tutti di difendere realtà come le vostre e permettervi di fare una seria programmazione – ha detto Solinas – occorre fare alcune valutazioni di natura tecnica ma l’obiettivo è tutelare un settore importante per tutta la Sardegna».

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