MOZIONE N. 44

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 44

SORGIA, per la richiesta di modifica del bando INPS “Home Care Premium 2025-2028” e il reintegro dei servizi socioassistenziali esclusi.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il progetto “Home Care Premium” (HCP), promosso e gestito dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) – Direzione centrale Credito, Welfare e Strutture Sociali – rappresenta da anni uno strumento fondamentale per la presa in carico domiciliare di soggetti fragili e non autosufficienti, figli o coniugi di dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
– in data 21 marzo 2025 è stato pubblicato il bando di concorso per il progetto HCP 2025, con validità dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2028, che delinea le nuove modalità di accesso e tipologie di prestazioni erogabili;
– tale bando, pur confermando la struttura duale tra prestazioni prevalenti (erogazioni economiche dirette a supporto del beneficiario) e prestazioni integrative (servizi forniti tramite gli Ambiti territoriali sociali), ha escluso una serie di servizi socioassistenziali precedentemente previsti, tra cui:
a) supporto ai caregiver familiari (formazione, sollievo e supporto psicologico);
b) servizi di trasporto sociale;
c) prestazioni professionali domiciliari di natura educativa e relazionale;
d) supporti tecnologici per l’autonomia personale;

CONSIDERATO che:
– tali modifiche riducono sensibilmente l’efficacia del progetto nella presa in carico multidimensionale della persona fragile, rischiando di compromettere la qualità della vita dei beneficiari e di sovraccaricare il sistema pubblico territoriale dei servizi sociali;
– tale scelta ha generato un diffuso allarme tra cittadini, enti gestori e organizzazioni del Terzo settore, come testimoniato da alcune petizioni online promosse per chiedere il reintegro dei servizi socioassistenziali, che hanno raccolto in breve tempo centinaia di adesioni in Sardegna e nel resto del Paese;
– l’attuale assetto del bando HCP 2025 rischia di lasciare migliaia di famiglie sarde senza un supporto adeguato, in un contesto regionale in cui l’invecchiamento demografico e la carenza di servizi pubblici domiciliari già costituiscono una criticità strutturale;

RITENUTO che:
– sia urgente che la Regione si faccia portavoce istituzionale delle istanze delle famiglie coinvolte, sollecitando l’INPS a rivedere il contenuto del bando e ad assicurare una maggiore equità territoriale nella distribuzione delle risorse e nella qualità dei servizi;
– sia opportuno prevedere anche forme di compensazione regionale in caso di mancata revisione del bando nazionale, per non lasciare scoperti i bisogni assistenziali più urgenti,

impegna la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

1) a sollecitare formalmente l’INPS affinché proceda, in tempi rapidi, alla modifica del bando “Home Care Premium 2025”, reintegrando le prestazioni socioassistenziali escluse, sulla base delle esigenze espresse dai territori;
2) a portare la questione all’attenzione della Conferenza delle Regioni e Province autonome, al fine di elaborare una posizione unitaria e rafforzare il peso politico della richiesta nei confronti del Governo e dell’INPS centrale;
3) a valutare l’adozione di interventi integrativi regionali, in collaborazione con gli ambiti PLUS, per sostenere i beneficiari HCP che, a causa delle modifiche introdotte, si vedranno privati di importanti servizi assistenziali;
4) a riferire in Consiglio regionale in merito agli sviluppi della vicenda e alle eventuali azioni intraprese.

Cagliari, 1° aprile 2025

Legge “salvacasa”, iniziato in commissione l’esame. Li Gioi: faremo in fretta e bene

“Un provvedimento fondamentale per l’economia della nostra isola”: così Roberto Li Gioi ha definito il disegno di legge 83, che recepisce la “legge salvacasa”  ma coglie l’occasione per un riordino e per un coordinamento con la legislazione urbanistica e quella edilizia della Regione.

Il disegno di legge, appena licenziato dalla Giunta, è stato esaminato questo pomeriggio dalla commissione Quarta, che ha ricevuto in audizione l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda e il direttore generale dell’Urbanistica Antonio Sanna.

L’esponente della Giunta Todde ha spiegato il lavoro di pulizia normativa svolto dagli uffici anche alla luce della giurisprudenza e ha aggiunto: “La Corte costituzionale ha più volte sottolineato la necessità di armonizzare la legge regionale 23 con il testo unico dell’edilizia. Lo stiamo facendo, inserendo anche le previsioni della legge salvacasa e pensiamo di aver elaborato alla fine un testo di semplice interpretazione”.

Nel dettaglio, il disegno di legge chiarisce tra l’altro la portata paesaggistica della disciplina del vincolo di inedificabilità totale nei 300 metri dalle zone umide e il concetto di difformità totale delle opere. Sono indicati poi i casi di Scia (segnalazione certificata di inizio attività), le attività a edilizia libera, la definizione di intervento edilizio e le opere consentite negli immobili oggetto di condono edilizio,

Particolare attenzione all’articolo 7 quater per l’agibilità degli immobili e per le deroghe ai requisiti igienico sanitari e per le altezze ammesse, che in alcuni casi si fermano a 240 centimetri.

Al termine il presidente Li Gioi ha detto che “l’iter di questo provvedimento tanto atteso dai sardi è appena iniziato ma sarà veloce, anche grazie al contributo dell’opposizione in commissione e poi in Consiglio”.

Il Presidente del Consiglio  scrive  al Presidente dell’ Empoli Calcio: “Superare l’incertezza, in vendita da subito i biglietti per i sardi. E’ una questione di rispetto per il popolo dei tifosi”

“Senza un provvedimento ufficiale da parte delle autorità compenti la decisione dell’Empoli Calcio di bloccare la vendita dei biglietti per i residenti in Sardegna per la partita di domenica 6 aprile è un atto ingiustificato che danneggia e  penalizza il popolo dei tifosi ”.

Lo ha scritto in una lettera il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini al Presidente dell’Empoli Calcio.

“A  quattro giorni dalla partita – scrive il Presidente – regna l’incertezza e i tifosi rossoblu si sono visti negare la possibilità di acquistare e  di seguire in trasferta la loro squadra per una decisione che giudico a dir poco arbitraria”.

Per il Presidente del Consiglio  questo divieto è un danno per  i tifosi sardi che da isolani devono organizzarsi in tempo per  la trasferta nella penisola. Comandini ha invitato la società toscana a mettere in vendita i biglietti anche per i sardi in attesa di una decisione ufficiale da parte del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

 

 

Nota stampa della seduta n. 55

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 55 Pomeridiana

Martedì 1 aprile 2025

Seduta congiunta Consiglio regionale-Cal sullo stato del sistema delle autonomie locali in Sardegna (art.10 L.R. 17/2005 n.1)   Il presidente Comandini ha aperto la seduta affiancato dal nuovo presidente del Cal, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco. Comandini ha ribadito il valore della collaborazione tra il Consiglio regionale e  il sistema degli enti locali.- “Dobbiamo avere una visione comune con i sindaci, che sono in prima linea e al di là delle differenze politiche dobbiamo lavorare per risolvere i problemi della Sardegna, soprattutto in questo momento con le gravi crisi che ci troviamo ad affrontare assieme. Non è solo un obbligo legislativo ma la necessità di costruire una visione su tanti temi”. Ha poi preso la parola il presidente Locci, che ha detto: “Questa seduta è l’occasione utile per ricordare il ruolo di raccordo del Cal. Cercheremo una leale collaborazione con il Consiglio, la Giunta e l’intero sistema degli enti locali della Sardegna. Non siamo contrappeso della Giunta ma un soggetto che ambisce a costruire politiche per gli enti locali”. Il neo presidente del Consiglio delle autonomie locali ha parlato dello spopolamento dei Comuni sardi e della fuga dei giovani dall’Isola: Sul fondo unico per gli enti locali ha detto: “Auspichiamo un aumento di 100 milioni strutturali per i prossimi tre anni e occorre sottoscrivere un patto con lo Stato e modificare il sistema di calcolo del contributo di solidarietà nazionale, che impatta negativamente sui sardi. E occorre colmare il divario tra i compensi dei dipendenti dei comuni e quelli dei dipendenti della Regione”. Sulle province ha detto Locci: “Meglio una elezione subito di secondo livello che un commissariamento a vita”. E sempre sulle carenze ha sollecitato “l’invio di medici di base per i Comuni scoperti” e “la necessità di salvare le istituzioni scolastiche soprattutto nei piccoli centri dell’Isola”. Ultimo, un appello “per vincere la sfida dell’Einstein telescope, che significare una Sardegna più avanzata e un circuito virtuoso per tutta Italia. Occorre prepararci per vincere questa sfida e preparare i territori a tutto questo”. Per il sindaco di Mandas, Umberto Oppus, “arriviamo da una stagione di riforme costituzionali. La Regione gode di ampia autonomia ma l’ha esercitata con molta riluttanza nel campo degli enti locali. Oggi apriamo un’epoca di ordinamento speciale per gli enti locali della Sardegna e di finanza locale regionale della Sardegna,  come ce l’ha il Trentino Alto Adige”. Ha preso la parola Antonino Munzittu, sindaco di Decimoputzu, che ha ricordato “il ruolo importante del Cal nella costruzione dei processi decisionali. Da sempre i Comuni rivendicano un ruolo più diretto perché sono gli interlocutori più preparati davanti ai problemi quotidiani dei cittadini”. Munzittu ha parlato degli “elevatissimi costi idrici per l’agricoltura mentre l’acqua della diga di Bau pressiu viene buttata in mare perché l’impianto non è collaudato”. Per Marco Pisanu (Siddi) “il grido d’allarme da lanciare è per lo spopolamento delle aree interne della Sardegna, baluardo di vivibilità e di qualità della vita. Chiediamo l’attivazione dell’Osservatorio delle aree interne per capire se è vero che il 50 per cento dei nostri giovani vorrebbe restare ed è invece costretto a emigrare”. Il primo cittadino di Sorso, Fabrizio Demelas, che ha detto: “Per noi questi cinque minuti di intervento sono un’occasione ghiotta per denunciare il collasso dei bilanci dei Comuni e la mancanza di assistenza sanitaria che porta al rifiuto delle cure. Altro che diritto alla salute: i medici di medicina generale sono una specie in estinzione”. Demelas ha sollevato poi il problema della casa: “Poche risorse per l’edilizia residenziale pubblica, i Comuni possono fare molto poco su questo”. Da Villacidro il primo cittadino, Federico Sollai, ha messo l’accento sul problema dei trasporti e dell’insularità oltre che sui trasporti interni e “sulle nostre strade abbandonate dalle Province che non funzionano da anni”. Sui servizi sanitari: “Troppi sardi, soprattutto anziani e pazienti oncologici, rinunciano alle cure mediche anche per la difficoltà dei collegamenti interni”. Per la sindaca di Bonarcado, Annalisa Mele, “da una prima lettura della Finanziaria sono aumentate le risorse per i non autosufficienti, lo dico con vero piacere. E anche il programma “Ritornare a casa” e le dimissioni protette ma non c’è traccia di chi dovrebbe attuare queste misure”. Critica sulla decisione di inserire un quarto elicottero per l’elisoccorso della Sardegna: “Costi enormi in più ma non ci sarà una migliore risposta nell’emergenza perché non è stato fatto uno studio prima per capire quali saranno i benefici né se ce ne saranno”: Da Loiri Porto San Paolo il sindaco Francesco Lai: “Il fondo unico è ormai fondamentale per noi”. Lai ha indicato i prelievi effettuati dallo Stato a carico dei Comuni sardi, come Arzachena che versa oltre 7 milioni di euro anno allo Stato. Non possiamo non chiedere un intervento della Regione entro il 31 ottobre, data ultima per stabilire con decreto i criteri di riparto in modo che siano equi”. (C.C.) Francesco Ledda, Alà dei Sardi, ha ribadito i concetti espressi a favore del fondo unico («serve l’equiparazione delle retribuzione dei dipendenti comunali con quelle dei dipendenti della Regione») ed ha sollecitato l’emanazione delle linee guida da parte della Giunta per spendere le risorse già stanziate a favore dei comunali. Il sindaco di Jerzu, Carlo Lai, ha rimarcato il ruolo dei Comuni nel sistema istituzionale («il Comune è la più importante delle istituzioni perché la più vicina alle persone») ed ha più volte, nel corso del suo intervento, fatto riferimento “ad un clima nuovo” in Consiglio regionale, ricordando quelle che – a suo giudizio – nel passato, hanno rappresentato legislature non propriamente positive per il sistema degli Enti Locali. Anche da Lai è arrivato però l’appello, perché siano incrementate, in misura strutturale, le risorse del fondo unico. A parere del sindaco di Nuxis, Romeo Galleri, sono tre “ i punti fondamentali” su cui la Regione deve dare risposte concrete: l’agricoltura («è il comparto che versa in gravi difficoltà»), il turismo («si può fare per dodici mesi l’anno»), l’industria («servono scelte chiare perché per almeno 15 anni rappresenterà un settore fondante l’economia sarda»). Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha auspicato un nuovo rapporto tra la Regione e i Comuni. «Sono i Comuni – ha affermato il primo cittadino del Capoluogo – che devono essere utilizzati per spendere le risorse e generare servizi con un’accelerazione della spesa». Zedda ha quindi preso spunto da un suo recente incontro con la consulta degli studenti per rilanciare il tema dei trasporti interni all’Isola («sono carenti e non soddisfano i bisogni più elementari dei nostri giovani») ed ha insistito con tono critico sull’allargamento della Città Metropolitana di Cagliari che è passata da 14 a 72 Comuni («molti di questi sarebbero meglio rappresentanti e amministrati dal buon funzionamento della Provincia del Sud»). Il presidente della commissione Autonomia, Salvatore Corrias (Pd), ha ricordato i più recenti dati Istat per porre in luce il dramma dello spopolamento, i bassi indici di natalità e quelli alti della disoccupazione e dispersione scolastica, per meglio rappresentare le difficoltà dell’Isola ed in particolare delle aree interne e più periferiche. «Serve una mutualità istituzionale tra Consiglio e Cal – ha dichiarato l’esponente dei democratici – per rimeditare la nostra specialità e attivare un percorso di visitazione dello Statuto». Non è mancato il riferimento all’attività svolta in commissione per dare gambe al comparto unico, rendere strutturale l’incremento del fondo unico per gli Enti Locali e per riportare le elezioni di primo livello nelle province. Il consigliere di Sf, Giuseppino Canu, ha concentrato il suo intervento sulla medicina territoriale e dunque sui disagi che patiscono le comunità a causa della carenza dei medici di base. «Senza l’assistenza primaria – ha detto l’esponente della maggioranza – si assisterà al collasso del sistema sanitario». Canu ha concluso con una critica ricolta al governo italiano per aver bloccato l’operatività degli Acot e con la previsione che per il futuro in Sardegna ci sarà necessità di professionisti dall’estero. Il consigliere Alberto Urpi (S 20Venti) ha affermato che i Comuni avranno un sempre crescente ruolo anche alla luce della crisi che investe istituzioni e partiti, per auspicare piena e massima collaborazione tra Consiglio e Cal ed anche per invitare l’amministrazione regionale “a fare più sforzi verso il sistema degli Enti Locali”. «Non c’è solo il tema della finanziaria – ha detto l’esponente della minoranza –  ma servono proposte sul ruolo dei sindaci davanti alle rinnovabili, alla crisi della sanità territoriale ed anche per una legge elettorale che restituisca rappresentanza a quei territori che l’hanno vista penalizzata se non anche sottratta». Il consigliere Diego Loi (Avs), ha parlato “di una nuova stagione” per il cal che “enfatizzi la collaborazione istituzionale così che il percorso di riforma delle autonomie locali possa finalmente trovare attuazione”. L’esponente della maggioranza ha espresso giudizi positivi “per i passi vanti fatti per il comparto unico” ed ha ipotizzato anche una “cessione della capacità assunzionale della Regione a favore dei Comuni”. Il consigliere di Fi, Gianni Chessa, ha posto l’accento sulla concretezza nella spedita delle risorse («se è vero che ci sono più soldi di quanti ne servano, dalle parole dei sindaci sembra capire che abbiamo tanti soldi ma restano tanti problemi») ed ha invitato ad un maggiore ascolto dei Primi cittadini, soprattutto in fase di scrittura della legge finanziaria. «Restano i problemi in sanità, trasporti, lavori pubblici, edilizia residenziale pubblica – ha concluso l’esponente della minoranza – ed allora è lecito domandarsi quali siano le risposte che si possono dare diamo per migliorare la qualità della vita dei cittadini». La consigliera di Sf, Paola Casula, ha insitito sulla collaborazione istituzionale: «Fiscalità, fondo unico, sanità territoriale, trasporto, lavoro, attività produttive, comparto unico, legge elettorale – ha detto – riguardano la vita delle persone e sono temi sui quali, oltre all’impegno e all’attenzione che poniamo con la finanziaria, devono vederci impegnati in una collaborazione attiva e non soltanto in forma di pareri sui provvedimenti di competenza». (A.M.) Un augurio di buon lavoro al neoeletto presidente Ignazio Locci e a tutti i componenti del Cal è arrivato anche da Alessandro Solinas (M5S): «Mi trovo d’accordo con le tematiche trattate dai colleghi, temi che dovranno diventare materia di confronto tra il Consiglio regionale e gli enti locali. Abbiamo già avuto occasione di parlare di alcuni argomenti durante la discussione della manovra finanziaria in Commissione Bilancio: dall’incremento del Fondo Unico alla istituzione del Comparto Unico di contrattazione Regione-Enti locali. I Comuni sono enti che devono essere dotati degli strumenti per creare sviluppo. C’è l’impegno da parte nostra perché ciò avvenga». Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha focalizzato il suo intervento su alcuni punti di particolare interesse per i Comuni. A partire dall’istituzione del Comparto Unico degli Enti locali. «Su questo punto tutte le forze politiche sono d’accordo. Vanno bene le risorse ma serve una macchina amministrativa che funzioni. Ci sono Comuni che sono rimasti senza dipendenti. O si risolve la questione del Comparto Unico o tutte le politiche di sviluppo si troveranno di fronte a un ostacolo insormontabile. L’auspicio è che veda la luce entro l’anno». Agus ha poi parlato delle risorse del Fondo Unico: «C’è qualcosa che si sta incrinando – ha detto – i nostri Comuni sono i più bistrattati in Italia per le risorse del fondo di solidarietà nazionale. Solo la Lombardia è trattata peggio di noi. C’è qualcosa che stride. La Regione si sta sostituendo allo Stato per garantire funzioni fondamentali. Il rischio è che ci venga chiesto di farlo anche in futuro. Bisogna aprire una riflessione. Va bene oggi aumentare la dotazione del Fondo Unico. Nel frattempo è però necessario ripensare a quel sistema. Se c’è un difetto nella ripartizione dei fondi statali, quel modello è da ripensare. Bisogna aprire un confronto con lo Stato». Agus ha infine toccato la questione della rappresentanza degli Enti locali. «Siamo gli unici ad avere gli enti intermedi con una gestione commissariale. Siamo tutti favorevoli a un’elezione di primo livello, bisogna capire come arrivarci. Anche su questo versante è obbligatoria una riflessione insieme al Cal. A questo va accompagnata una revisione del sistema elettorale della Regione». A nome della Giunta regionale è intervenuto il vicepresidente Giuseppe Meloni che, dopo aver rivolto gli auguri di buon lavoro al presidente e al Consiglio delle autonomie locali, è entrato nel merito delle questioni sollevate dai sindaci: «I Comuni, le Province e le Città Metropolitane sono il primo livello di governo che risponde alle esigenze di cittadini e imprese. Eppure continuano a indebolirsi, il futuro della Sardegna passa attraverso un potenziamento del governo dei territori. La pianificazione deve tener conto delle diverse specificità». Meloni ha poi sottolineato l’esigenza di rafforzare la coesione territoriale. «Le città devono avere un ruolo guida nelle politiche di sviluppo, alle aree interne vanno garantite misure specifiche per contrastare lo spopolamento. Per la coesione territoriale è necessario che la Regione coordini le politiche di sviluppo con i fondi europei. I Comuni più piccoli hanno difficoltà a gestire le risorse disponibili, la Regione deve dare una mano». L’assessore al Bilancio si è poi soffermato sulla manovra 2025/2027 che nei prossimi giorni sarà all’attenzione del Consiglio regionale: «E’ un atto politico di responsabilità. Per questo si è deciso di investire sulle fasce più deboli d’accordo con gli enti locali. Siamo in esercizio provvisorio e non va bene. Ci impegniamo a ripristinare le normali pratiche contabili». Meloni ha poi rimarcato che l’86% delle entrate regionali proviene da risorse proprie. «Per il 2025 le entrate tributarie ammontano a 7,7 miliardi di euro. Risorse che devono essere gestite con oculatezza. Restano aperte due grandi questioni. La prima riguarda le compensazioni per l’insularità: i 100 milioni anno di acconto sono solo un primo riconoscimento da parte dello Stato per gli svantaggi dell’insularità. Bisogna combattere per renderli strutturali. C’è poi il tema degli accantonamenti: nel 2025 subiamo una decurtazione di circa un miliardo di euro. Questi tagli non sono accettabili perché limitano la nostra autonomia. Per questo abbiamo riaperto una vertenza con lo Stato. La Regione deve rinegoziare un riequilibrio equo. E’ necessario intraprendere un percorso condiviso, insieme alle autonomie locali, per ottenere ciò che ci spetta». Il vicepresidente della Giunta ha infine confermato la volontà di approvare la manovra finanziaria in tempi rapidi: «Raccogliamo l’invito dei sindaci a procedere speditamente, in queste ore continueremo a cercare un’intesa con la minoranza per dare risposte alle sollecitazioni dei Comuni». (Psp)

Sintesi della seduta n. 55

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

SERVIZIO DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE E BIBLIOTECARIA

XVII LEGISLATURA

SINTESI DELLA SEDUTA N. 55

Martedì 1 aprile 2025

Presidenza del Presidente Giampietro Comandini
Indi del Vice Presidente Giuseppe Frau
Indi del Presidente Giampietro Comandini
e
del Presidente del Consiglio delle autonomie locali Ignazio Locci

Inizio: ore 16 e 22

– Congedi.

– Seduta congiunta del Consiglio regionale con il Consiglio delle autonomie locali sullo stato del sistema delle autonomie in Sardegna (articolo 10 legge regionale 17 gennaio 2005, n. 1).

Sono intervenuti: il Presidente del Consiglio regionale Giampietro COMANDINI, il Presidente del Consiglio delle autonomie locali Ignazio LOCCI, il Vice Presidente della Regione Giuseppe MELONI, i componenti del CAL Umberto OPPUS (sindaco di Mandas), Antonino MUNZITTU (sindaco di Decimoputzu), Marco PISANU (sindaco di Siddi), Fabrizio DEMELAS (sindaco di Sorso), Federico SOLLAI (sindaco di Villacidro), Annalisa MELE (sindaca di Bonarcado), Francesco LAI (sindaco di Loiri Porto San Paolo), Francesco LEDDA (sindaco di Alà dei Sardi), Carlo LAI (sindaco di Jerzu), Romeo GHILLERI (sindaco di Nuxis), Massimo ZEDDA (sindaco di Cagliari) e i consiglieri regionali Salvatore CORRIAS, Giuseppino CANU, Alberto URPI, Diego LOI, Giovanni CHESSA, Paola CASULA, Alessandro SOLINAS, Francesco AGUS.

Riconvocazione: a domicilio.

Fine: ore 18 e 37

Firmato digitalmente
Il Capo Servizio Documentazione istituzionale e bibliotecaria
Dott.ssa Maria Cristina Caria

Silvia Pintus (am)

Compendi ittici dell’Oristanese, audizione in commissione Attività produttive

 

01_04_25 V Commissione audizioni

L’obiettivo è comune: intervenire sui compendi ittici dell’Oristanese con la massima celerità per evitare quanto accaduto lo scorso anno, ma resta il nodo delle autorizzazioni necessarie per le aree tutelate. E’ quanto è emerso, stamattina, in Commissione Attività produttive, presieduta da Antonio Solinas (Pd), che ha sentito in audizione, in una riunione che ha definito più operativa che politica, l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, l’assessora regionale dell’Ambiente, Rosanna Laconi, il direttore generale di Agris Sardegna, Giovanni Piras, il presidente del Consorzio di bonifica dell’Oristanese, Carlo Corrias, la sindaca di Arborea, Manuela Pintus, e l’assessora di Terralba, Maura Mura, sulla modalità di attuazione della delega al Consorzio di Bonifica per la manutenzione dei compendi ittici dell’oristanese (L.R. n. 7 del 2025), in particolare per i compendi di Corru Mannu, Corru s’Ittiri e S’Ena Arrubia.

I soldi ci sono, il Consorzio di bonifica è pronto a intervenire con uomini e mezzi per gli interventi di manutenzione dei compendi ittici dell’Oristanese, Comuni e Agris sono pronti a collaborare con il Consorzio e con gli assessorati dell’Ambiente e dell’Agricoltura, ma resta i nodo delle autorizzazioni che rendono difficile un intervento nel brevissimo periodo. Questa settimana l’assessora Laconi, su proposta del presidente Solinas, convocherà una riunione tecnica con i soggetti coinvolti, coinvolgendo anche l’Ufficio tutela del paesaggio e il Corpo forestale, per capire cosa si possa fare nell’immediato per gli interventi necessari a ossigenare i canali a bocca di mare e quali interventi richiedano invece percorsi autorizzativi lunghi.

Il presidente Solinas ha ribadito che lui e tutta la commissione continueranno a fare il possibile perché quello che è accaduto l’anno scorso con “20 famiglie distrutte in una notte, la moria di migliaia di pesci e le arselle e ostriche distrutte”. “Spero di non dover arrivare a chiedere alla Presidente della Giunta di fare una ordinanza d’urgenza per intervenire nei compendi”, ha detto Solinas.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti i consiglieri Emanuele Cera (FdI), Salvatore Cau (Orizzonte Comune) e Gianluigi Rubiu (FdI), il quale ha proposto che la presidente si faccia nominare Commissario straordinario dal ministro dell’Ambiente.

 

Scritte a Ozieri contro la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a Orgosolo contro la Presidente Todde. Comandini: “Atti vili che la Sardegna ripudia”

“Le scritte offensive contro la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e la deputata di Fratelli d’Italia Barbara Polo e il murale che rappresenta la Presidente Alessandra Todde a Orgosolo sono due atti vili che la Sardegna ripudia. La violenza e i messaggi di odio non fanno parte della cultura del popolo sardo”.

Il  Presidente  Piero Comandini, questa mattina al termine della seduta dell’Assemblea, a nome dell’intero Consiglio, ha espresso dura condanna per le scritte apparse qualche giorno fa a Ozieri sui muri del teatro “Oriana Fallaci contro la premier  e sul  murale di Orgosolo contro la Presidente della Regione”.

“Sono profondamente preoccupato – ha affermato il Presidente del Consiglio regionale – per la violenza e il contenuto di questi  messaggi.  Chi si nasconde nel buio e non ha il coraggio di dimostrare con mezzi civili il suo dissenso è un perdente e un vigliacco”.

“La Sardegna – ha aggiunto il Presidente Comandini – ha scritto pagine di storia che hanno sempre inneggiato alla libertà, al confronto democratico, alla civiltà e al rispetto nei confronti di tutti. Le scritte ingiuriose comparse sui muri di Ozieri  sono la negazione di tutto questo e la Sardegna civile se ne vergogna profondamente. ”

Vicinanza anche alla Presidente della Regione Alessandra Todde raffigurata in un murale a Orgosolo. “Ancora una volta la politica isolana viene presa di mira da chi non condivide scelte o azioni mirate. La solidarietà dell’intero Consiglio va alla nostra Presidente”.

Nota stampa della seduta n. 54

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 54 antimeridiana 

lunedì 31 marzo 2025

Approvato il quarto mese di esercizio provvisorio (DL 91/A)

Approvata all’unanimità la mozione n. 20 (Truzzu e più ) “sull’ipotesi di riconoscimento dello status di Città Balneare o Comunità Marina”

Il Consiglio regionale e il Consiglio delle autonomie locali si riuniranno domani, primo aprile, alle 16, per la seduta congiunta sullo stato delle autonomie in Sardegna, ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale n. 1 del 2005

La seduta è stata aperta dal presidente Comandini che ha comunicato all’Aula la pubblicazione sul Buras della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 3 della legge regionale n. 5/2024 “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”. Dopo le formalità di rito, il presidente ha sospeso la seduta per 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Comandini ha messo in discussione il primo punto all’ordine del giorno “Ulteriore proroga all’esercizio provvisorio di bilancio della Regione per il 2025 fino al 30 aprile”.

Il relatore di maggioranza Alessandro Solinas (M5S), presidente della Commissione Bilancio, dopo aver ricordato i passaggi che hanno portato all’approvazione della manovra finanziaria in Commissione ha auspicato “il celere ingresso in aula della manovra finanziaria. E’ pronta per essere discussa”.

Per la minoranza, il relatore Fausto Piga (Fdi) ha espresso un giudizio negativo sulla scelta di ricorrere al quarto mese di esercizio provvisorio: “Questo perché la presidente Todde e la sua maggioranza non sono stati in grado di approvare nei tempi previsti il bilancio pluriennale – ha detto Piga – non sono stati in grado di fare una programmazione e di dare una guida e degli obiettivi. Se c’è una cosa in cui siete bravi sono le chiacchiere. Oggi 31 marzo è una data storica, ma non c’è niente da festeggiare. E’ una giornata storica perché non accadeva dal 2013 che la Regione Sardegna approvasse il bilancio nel mese di aprile. Questo rende l’idea del momento eccezionale che stiamo vivendo. Non era mai accaduto che nel primo anno di legislatura si perdesse così tanto tempo. Tutto quello che non si doveva fare siete riuscite a farlo con un’azione confusa e inconcludente».

Piga ha poi parlato di ritardo “devastante, ingiustificato e doloso”. Per Piga la Giunta non ha fatto nulla per evitarlo: «Noi lo avevamo previsto e per questo vi avevamo suggerito di fare un finanziaria tecnica – ha concluso Piga – non ci avete ascoltato. Lo si era fatto durante il Covid quando l’allora minoranza di centrosinistra aveva mostrato garbo. Noi eravamo pronti a restituirvi il favore, voi avete voluto fare una finanziaria politica, di ordinaria amministrazione, che non affronta i problemi della Sardegna. Ora ci chiedete di fare in fretta ma questo non è possibile. la nostra opposizione vuole essere costruttiva ma non sarà mai remissiva. Questa legislatura è finita prima di iniziare. Non mi stupirei se la presidente Todde decidesse di dimettersi».

Critico anche Alessandro Sorgia (Misto). «Ci ritroviamo ancora una volta a discutere un ulteriore proroga dell’esercizio provvisorio. Manca ancora la manovra finanziaria, siamo ostaggio dell’incapacità politica della Giunta Todde e della sua maggioranza. Avevate promesso un cambio di passo ma finora non se n’è accorto nessuno. Come si può pensare di affrontare le emergenze senza una programmazione economica definita? Avete voluto anteporre l’approvazione di un’inutile riforma sanitaria con il solo scopo di accaparravi altre poltrone».

Sulla stessa linea Franco Mula che, in premessa, ha espresso solidarietà alla presidente Todde per il murale “equivoco” apparso a Orgosolo e alla deputata Barbara Polo bersaglio di scritte ingiuriose ad Ozieri: «I messaggi ai rappresentanti delle istituzioni vanno mandati alla luce del sole, bisogna avere il coraggio di farsi vedere lasciando da parte i muretti a secco». Mula è poi entrato nel merito della discussione: «Il post su facebook fatto dal capogruppo del Pd Roberto Deriu mi ha appassionato – ha detto Mula – state facendo lo stesso gioco che si faceva nella scorsa legislatura. La mancata approvazione della manovra nei termini non è nostra responsabilità ma dipende dal vostro modo di lavorare. Quando nella passata legislatura venne portata in Aula la richiesta del secondo mese di esercizio provvisorio ci fu un attacco molto forte da parte delle minoranza di centrosinistra. Oggi si arriva al quarto mese e si prepara una manovra senza contenuti». Secondo Mula la paralisi istituzionale ha una spiegazione: «State andando in giro a parlare di una riforma della sanità che non esiste – ha sottolineato Mula – è la dimostrazione che siete già in campagna elettorale». Sulla manovra finanziaria ha poi concluso: «Bisogna che ci sediamo a discuterla altrimenti è difficile che la si approvi entro aprile».

Per Alice Aroni (Misto): «Era prevedibile che si arrivasse al quarto mese di esercizio provvisorio vista la scelta della Giunta di discutere prima una riforma finanziaria inutile che sarà presto impugnata dal Governo – ha detto Aroni – avevate dette che quella riforma era urgente ma non l’avete ancora attuata, a partire dalla sostituzione dei direttori generali delle Asl». Aroni ha poi auspicato che i lavori per la prossima manovra finanziaria si svolgano in tempi celeri e in modo democratico: «Oggi abbiamo la prova dell’incapacità della Giunta e del suo dilettantismo».

Anche per Giuseppe Talanas (Forza Italia) il ricorso al quarto mese di esercizio provvisorio è la prova lampante che qualcosa non funziona: «E’ evidente che qualcosa vi è sfuggito di mano – ha detto Talanas – non sono così certo che basterà un mese per approvare la manovra. Certo è che dopo 12 anni si approva la manovra con 4 mesi di ritardo». Per il rappresentante della minoranza sulla manovra occorrerà lavorare con attenzione: «E’ un provvedimento che decide le sorti della Sardegna. Ci sono molte segnalazioni e richieste di modifica, noi vorremmo emendarlo. Il rischio però è che si vada per le lunghe. Si parla di emendamenti della Giunta che stravolgono il testo originario. Questo non è corretto. Se davvero è così si deve tornare in Commissione sentendo le parti sociali. La manovra merita attenzione e il contributo di tutti. Ognuno di noi deve cercare di tempo per dare il massimo prendendosi tutto il tempo per analizzare il testo e gli emendamenti».

Giudizio negativo anche da parte di Piero Maieli (Psd’Az) che ha letto un passaggio dell’intervento tenuto in Aula nella scorsa legislatura da parte dell’on. Desirè Manca contro la decisione dell’allora Giunta Solinas di ricorrere al secondo mese di esercizio provvisorio: «Questo vuole dire che allora non era tutto così sbagliato – ha detto Maieli – voi avete cercato di stigmatizzare l’azione della precedente maggioranza ignorando anche le cose buoneۚ».

Paolo Truzzu (FdI) ha invitato la maggioranza a riflettere sull’opportunità di un coinvolgimento della minoranza nella discussione della manovra finanziaria: « Ho apprezzato gli appelli di questi giorni da parte della maggioranza. L’appello al senso di responsabilità però richiede un reciproco riconoscimento, occorre instaurare un rapporto di reciproca fiducia tra le parti. La minoranza in questi mesi si è dimostrata particolarmente responsabile. A Gennaio vi abbiamo suggerito di fare una finanziaria tecnica. Ci avete detto di no. Oggi chiedete il quarto mese di esercizio provvisorio perché avete ritenuto opportuno portare prima in Aula la riforma sanitaria. Avete sbagliato, dovete avere l’umiltà di riconoscere i vostri errori. Noi consiglieri dobbiamo capire se siamo quelli che devono fare la finanziaria o se dobbiamo solo subirla. Se c’è la volontà di ragionare con la minoranza su alcuni temi che vi abbiamo suggerito noi siamo disponibili a discuterne. Dipende da voi».

Per Antonello Peru (Sardegna Venti/20) la cosa che stupisce maggiormente è il fatto che si è consapevoli di quello che sta avvenendo «Non solo non ascoltate la minoranza ma non ascoltate nemmeno i sindacati, i sindaci e gli altri portatori di interesse. Non ve ne frega niente. Quattro mesi di esercizio provvisorio dimostrano la vostra miopia politica. Questo ritardo provocherà un danno importante. La finanziaria serve a programmare e a dare un indirizzo politico. Senza un provvedimento approvato nei tempi giusti non può esserci programmazione, la macchina amministrativa sarà rallentata i fondi europei saranno compromessi. Se non ne siete consapevoli sarebbe davvero grave. Vogliamo però capire il perché. Siamo preoccupati per il vostro lassismo e menefreghismo. Abbiate un sussulto di dignità».(Psp)

Il presidente Comandini ha dato la parola all’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Meloni, il quale ha ringraziato tutti i colleghi per aver permesso di approvare il DL 91/A entro i termini. L’assessore, rispondendo agli interventi dei colleghi, ha affermato di “non essere né imbarazzati né rassegnati”, anche se non certo felici per il ritardo che ha portato all’approvazione del quarto mese di esercizio provvisorio. Meloni ha ripercorso i temi importanti che hanno visto la Giunta e il Consiglio impegnati dall’estate scorsa ad oggi: aree idonee, variazione di bilancio, l’impostazione della prima manovra finanziaria della legislatura, a cui poi si è aggiunto il Disegno di legge sulla sanità, che ha rappresentato sicuramente una scelta politica. L’assessore ha invitato tutti i colleghi a continuare il dialogo per raggiungere un accordo su alcuni dei grandi temi e arrivare all’approvazione rapida della Manovra. “Credo che ci siano tutte le condizioni”, ha detto.

Il presidente ha quindi chiuso la discussione generale. L’Aula ha quindi approvato il DL 91/A con 27 voti a favore e 20 contrari.

L’Aula ha poi approvato all’unanimità la mozione n. 20 (Truzzu e più) “sull’ipotesi di riconoscimento dello status di Città Balneare o Comunità Marina” con 44 voti favorevoli. Rinviato l’esame delle mozioni n. 32, n. 33 e n. 42.

Il presidente Comandini ha chiuso la seduta. Il Consiglio regionale e il Consiglio delle autonomie locali si riuniranno domani, primo aprile alle 16, per la seduta congiunta, ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale n. 1 del 2005, sullo stato delle autonomie in Sardegna. (eln)