CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 64 – Pomeridiana
Mercoledì 16 aprile 2025
Manovra 2025-2027: approvati gli articoli 5, 6, 7 del Dl 85;
Il Consiglio è convocato giovedì 17 aprile alle 10.30
Il presidente Comandini ha aperto i lavori della seduta pomeridiana con gli emendamenti all’articolo 4 della manovra finanziaria.
L’Aula ha respinto gli emendamenti dell’opposizione a partire dal 1466 mentre ha approvato gli emendamenti di Giunta 2284, 2288 e 2285.
Il primo riguarda il progetto di ricerca sulle proprietà della pompia, un agrume antico tipico della Baronia. Non sono previsti maggiori oneri a carico della Regione.
Il secondo prevede 1,7 milioni di euro per gli indennizzi agli imprenditori agricoli che abbiano distrutto con misure fitosanitarie obbligatorie colture infestate da organismi nocivi.
Il terzo emendamento prevede il ruolo della Regione dentro la Fondazione Bonifiche sarde, “erede di una lunga tradizione di innovazione tecnologica nelle pratiche agricole”. L’emendamento non prevede maggiori oneri. (C.C.)
L’Aula è passata, quindi, all’esame dell’articolo 5 “Disposizioni in materia di lavoro”. Dopo il parere sugli emendamenti, espresso dal presidente della Terza commissione con parere conforme della Giunta, tranne sul 215 (contrario da parte della Commissione e favorevole da parte della Giunta), è intervenuto Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti). Il consigliere ha ricordato i dati positivi sulla disoccupazione, per l’anno 2024, presentati dall’assessora Desirè Manca sulla stampa e ha evidenziato che finalmente la Sardegna è tornata “nella fascia che le è tradizionalmente attribuita, cioè non quella più vicina alle regioni del Mezzogiorno, ma intermedia rispetto alle regioni del Nord Italia”. Tunis ha ricordato anche che dal primo gennaio è sparito il reddito di cittadinanza e questo ha portato, nuovamente, le persone a cercare lavoro, sottolineando che l’assessora Manca ha, implicitamente, fatto un complimento alle politiche del Governo Meloni.
Per Tunis il dato più importante è la riduzione degli inoccupati, ossia quelli che non lavorano e che non cercano lavoro. Si tratta di dati che fanno essere ottimisti verso il futuro dell’occupazione in Sardegna. Per stabilizzare questo andamento, ha continuato Tunis, “abbiamo bisogno di un’economia più forte, di integrare il fattore del capitale umano, non soltanto sul piano degli incentivi, ma anche sul piano del potenziamento delle attività sulla formazione professionale”. Alessandro Sorgia (Misto) ha annunciato il ritiro dell’emendamento 399 e ha criticato il testo dell’articolo in cui manca un piano strutturale di intervento, manca un piano contro il precariato, contro l’abbandono scolastico e la disoccupazione giovanile, manca un piano per la formazione e per contrastare il lavoro povero. Un articolo 5, secondo Sorgia, che mostra tutte le contraddizioni delle politiche sul lavoro della maggioranza, senza interventi strutturali ma soltanto emergenziali. Sorgia ha ricordato che i dati parlano della Sardegna come una delle regioni con il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa e ha evidenziato che manca un piano industriale per Portovesme. “Devo dire che ho appreso con favore i progetti nei Comuni per laureati e per diplomati, ma serve però un meccanismo trasparente di selezione che purtroppo non esiste. Occorre una seria valutazione dei risultati, ma soprattutto un piano affinché la loro assunzione sia stabile”. Per Sorgia, infine, i due milioni stanziati per il fondo emergenziale non sono risolutivi.
Fausto Piga (FdI) si è soffermato sul comma 5 che “autorizza la spesa complessiva di euro 25.000.000, di cui euro 5.000.000 per l’anno 2025 ed euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2026 e 2027, per il finanziamento di un progetto sperimentale finalizzato all’attivazione di appositi progetti occupazionali per disoccupate e disoccupati laureati e diplomati da attivarsi nei comuni e loro forme associative, relativamente ad azioni di recupero e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico”. Il consigliere ha chiesto alla Giunta cosa sia cambiato da agosto a oggi, visto che “nella variazione di bilancio di agosto l’avevate abrogata nonostante le critiche dell’opposizione”. Piga ha accolto favorevolmente il passo indietro della Giunta. Sul calo della disoccupazione, poi, il consigliere ha affermato che è un motivo d’orgoglio anche per la minoranza e che premia le politiche attuate dal Governo Meloni. Sicuramente, anche per Piga, ha inciso la modifica del Reddito di cittadinanza in politica attiva del lavoro. Il consigliere di FdI ha inoltre rilevato la necessità di potenziare la formazione professionale per garantire lavoro stabile e consentire alle aziende di trovare il personale qualificato di cui hanno bisogno.
Paolo Truzzu, capogruppo di FdI, si è detto sorpreso da alcune dichiarazioni dell’assessora Manca, soprattutto sul fatto che la disoccupazione sia stata mai così bassa. I dati, secondo Truzzu, devono da un lato creare un motivo di soddisfazione, ma anche stimolare a utilizzare al meglio le risorse. Tema importante, per il capogruppo, è l’utilizzo dei fondi per la formazione professionale sia per garantire l’ingresso nel mondo del lavoro a chi ne è fuori sia per formare coloro che già lavorano nelle aziende. Truzzu ha anche annunciato un emendamento per promuovere il lavoro nei piccoli comuni sotto i 3000 abitanti come azione di contrasto allo spopolamento dei piccoli centri.
Franco Mula (FdI) ha ricorda le critiche dell’assessora Desirè Manca all’ex presidente Solinas. Il consigliere ha sottolineato che, a differenza loro, l’attuale minoranza è contenta se le cose vanno bene perché vuol dire che si sta procedendo nella direzione giusta. Per Mula bisogna pensare ai giovani ed evitare che siano costretti a lasciare la Sardegna per avere opportunità di lavoro e, d’accordo con il suo capogruppo, ha sottolineato l’importanza di migliorare la formazione professionale.
Anche per Maria Francesca Masala (FdI), vice presidente della Seconda commissione, l’articolo 5 rappresenta una linea di intervento emergenziale con azioni frammentate e non c’è uno strumento strutturato. Per la consigliera si assiste alla proliferazione di misure assistenziali. Per Masala servono politiche attive e innovative perché la Sardegna ha bisogno di un mercato del lavoro dinamico. Servono misure con un approccio integrato orientato allo sviluppo la cui efficacia sia valutabile. Per Masala il testo in esame dimostra una povertà di idee.
L’Aula ha quindi approvato il testo dell’articolo 5 e gli emendamenti della Giunta n. 2289, che al comma7 elimina la parola “emergenziale”, l’emendamento n. 2363 all’emendamento n. 2289, che dopo le parole “crisi occupazionali” sono aggiunte le seguenti “anche laddove” e dopo le parole “parti sociali” è aggiunto il periodo “a decorrere dall’anno 2026 si provvede nei limiti delle risorse dei singoli bilanci regionali a ciò destinate annualmente per le medesime finalità”. Approvato anche l’emendamento della Giunta n. 2290 che destina per ciascuna annualità 2025,2026, 2027 la spesa di 200mila euro per l’Università di Cagliari e altrettanti per l’Università di Sassari per l’attuazione di politiche che promuovano la cultura imprenditoriale, della sostenibilità, dell’innovazione e del fare attraverso il progetto Contamination Lab.
Il presidente Comandini ha sospeso la seduta e convocato una Conferenza dei capigruppo. (eln)
Alla ripresa dei lavori, l’Aula ha approvato l’emendamento aggiuntivo n.215 (Peru e più) che introduce l’articolo 5 bis. La norma stanzia 2,64 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2025 , 2026 e 2027 per la prosecuzione dei “progetti in utilizzo” a favore dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro attraverso procedure di licenziamento collettivo.
Il presidente Comandini ha quindi messo in discussione l’art.6 (Disposizioni in materia di enti locali e urbanistica).
Acquisito il parere sugli emendamenti da parte del presidente della Commissione Bilancio e della Giunta, il presidente ha dato la parola al capogruppo del Pd Roberto Deriu che ha comunicato il ritiro di tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo.
Il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu ha invece annunciato il ritiro dell’emendamento n.396.
Ha quindi preso la parola per il primo intervento nella discussione sull’art. 6 il consigliere Franco Mula (Fratelli d’Italia): «Mi sarei aspettato maggiori risorse per il settore urbanistico per poter poi ragionare su una revisione complessiva della legge urbanistica – ha detto Mula – non c’è nulla di tutto questo. Trovo invece fondi per l’estensione del Ppr alle zone interne. E’ una misura anacronistica che non tiene conto dello spopolamento di quelle aree. Abbiamo ancora l’idea di andare ad applicare un piano che non serve a nulla».
Negativo anche il giudizio di Antonello Floris (Fratelli d’Italia): «Anch’io mi sarei aspettato un finanziamento per mettere ordine alle varie leggi di settore – ha detto Floris – si pensa invece all’estensione del Ppr alle zone interne. In questo modo si bloccherà tutto, non sarà possibile nemmeno costruire un deposito per gli attrezzi in campagna. Noi siamo contrari, non si riesce a fare l’ordinario, come il recepimento del decreto “Salva-Casa”, e si pensa invece a misure straordinarie». Secondo Floris, l’estensione del Ppr alle aree interne non servirà nemmeno a bloccare la speculazione energetica: «Per far questo serve pianificare, cosa che non si fa da 40 anni – ha detto Floris – l’articolo mette in campo risorse esigue e le poche stanziate rischiano di fare danno. Stiamo complicando la vita ai nostri concittadini».
I consiglieri Valdo Di Nolfo (Uniti per la Todde) e Maria Laura Orrù (Avs) hanno comunicato il ritiro degli emendamenti dei rispettivi gruppi. La consigliera Orrù ha poi difeso l’operato dell’assessorato: «Penso, al contrario dei colleghi della minoranza, che l’assessorato abbia fatto un buon lavoro. Certo ci sarebbero volute più risorse però ci sono misure importanti per la cyber security che rappresenta un grosso problema della Regione.
Anche Sandro Porcu (Orizzonte Comune) e Paola Casula (Sinistra Futura) hanno comunicato il ritiro dei propri emendamenti. Casula ha poi espresso apprezzamento per l’attenzione mostrata nei confronti del sistema degli enti locali: «Nel mio comune, Guasila, abbiamo subito un attacco informatico e sappiamo quanto sia difficile contrastare i pirati della rete. Bene quindi le misure per la cyber sicurity». Da sottolineare, secondo Casula, anche i maggiori fondi ai comuni per lo svolgimento delle funzioni delegate.
Positivo anche il giudizio di Gianluca Mandas (M5S): «In questo articolo ci sono tantissime azioni che danno gambe ad alcuni temi di cui abbiamo parlato come la cyber sicurity e il sostegno a Comuni, Province e Città Metropolitane – ha detto Mandas – per il resto, quando si parla di estensione del Ppr alle zone interne non si introducono divieti ma si chiariscono delle regole per consentire ai comuni di poter pianificare. In questo articolo c’è grande lungimiranza».
Critico invece il capogruppo di FdI Paolo Truzzu: «La questione più importante all’interno dell’art.6 è l’incremento per il Fondo Unico degli enti locali – ha sottolineato Truzzu – sono state stanziate molte risorse, il problema si porrà per la gestione delle spese correnti che, se legate agli investimenti, sono una cosa positiva. Noi proponiamo un ulteriore incremento del Fondo Unico portandolo a 90 milioni di euro». Riguardo alla decisione di estendere il Ppr alle zone interne Truzzu ha ironicamente ringraziato la maggioranza: «Siamo contenti – ha detto – in questo modo ci darete l’opportunità di vincere le prossime elezioni».
Per Francesco Agus (Progressisti): «Il tema principale dell’art.6 è quello dell’incremento del Fondo Unico di 60 milioni di euro che a novembre diventeranno probabilmente 100 con la variazione di bilancio. Dare adesso una certezza ai Comuni era una necessità – ha detto Agus – c’è però un altro dato: la progressiva riduzione delle risorse trasferite dallo Stato alla Sardegna. E’ un tema che occorre affrontare magari anche con un passaggio a livello ministeriale. C’è la sensazione che stiamo utilizzando risorse nostre per sostituirci allo Stato».
Secondo Giuseppe Fasolino (Riformatori), l’art.6 è uno dei più importanti della legge di stabilità: «Gli enti locali sono un settore nevralgico – ha detto Fasolino – è fondamentale stanziare più risorse possibili. E’ stato fatto anche in passato. Lo scorso anno sono stati stanziati 100 milioni per opere di interesse comunali con una suddivisione che seguiva i criteri del Fondo Unico. In questo modo i comuni hanno potuto spendere le risorse». Sul dramma dello spopolamento, l’ex assessore al bilancio della Giunta Solinas ha detto: «Certo lo spopolamento non è legato al Ppr però bisogna guardare alla storia e dire cosa è successo nei comuni che hanno dovuto adeguare i Puc al Ppr. Non basta estendere il Ppr alle zone interne, si rifletta su cosa è successo in passato. Possiamo ancora riflettere: le regole vanno bene se indicano una strada, ma se la strada diventa troppo stretta allora nascono le difficoltà. Il rischio è bloccare lo sviluppo nelle zone interne».
Il presidente Comandini ha quindi messo in votazione gli emendamenti.(Psp)
Approvati gli emendamenti di Giunta 2292, 2293 e 2297.
Il primo abroga il comma 8 dell’articolo 6 mentre il secondo prevede lo stanziamento del fondo unico per le autonomie locali , comprensivo di un milione di euro per la città metropolitana di Sassari, come previsto dall’emendamento orale all’emendamento 2293 illustrato dall’assessore Giuseppe Meloni.
Il terzo emendamento prevede 600 mila euro per l’aggiornamento del Piano paesistico regionale.
Approvati anche gli emendamenti di Giunta 2299 e 2300.
Il secondo prevede uno stanziamento di 40 mila euro per servizi informatici connessi al sistema infrastrutturale per le aree idonee mentre il primo stabilisce che “nelle more del completamento del processo di riordino delle province e città metropolitane, le funzioni in materia di paesaggio sono esercitate dai Comuni”.
Approvato il testo dell’articolo 6, il Consiglio è passato agli emendamenti aggiuntivi, che sono stati bocciati o ritirati.
Approvati, invece, altri emendamenti della Giunta.
Il 2291 e il 2348 prevedono 160 mila euro per lo studio di progettazione e direzione dell’esecuzione della nuova infrastruttura SIRD IDT, cioè il sistema informativo territoriale regionale che consente l’analisi del territorio ai fini della pianificazione.
Via libera anche al 2295 (Giunta) che prevede 150 mila euro anno per tre anni per i compensi del personale istruttore in materia di verifiche di coerenza e autorizzazioni paesaggistiche; sì anche al 2206 con 700 mila euro per gli incarichi di aggiornamento del Piano paesistico regionale.
Approvato l’emendamento di Giunta 2298 che prevede 911 mila euro come contributo complessivo in favore di alcune Unioni di Comuni: Basso Campidano, Fenici, Barigadu, Logudoro, Bassa Valle del Tirso, Ogliastra, Monte Idda, Metalla e il Mare. (C.C.)
L’aula è poi passata all’esame dell’articolo 7. I capigruppo hanno ritirato tutti gli emendamenti. Il consigliere Peru (Sardegna al Centro20venti) , a nome del gruppo, ha mantenuto solo il 216. Il consigliere Stefano Schirru (Misto) ha detto che tutti i 400 emendamenti presentati con il collega Sorgia hanno l’obiettivo di sensibilizzare il Consiglio sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Prima di ritirarli – ha detto Schirru – vorrei sentire l’assessore. E’ poi intervenuto Giuseppe Fasolino (Riformatori sardi) che ha spiegato che tra gli emendamenti, c’era quello che riguarda la sopraelevata del porto di Golfo Aranci. Anche lui ha chiesto un impegno all’assessore per trovare le risorse per abbattere questa sopraelevata. L’assessore ai lavori pubblici Piu ha rassicurato il Consigliere Schirru. Il capitolo di bilancio che esiste per l’abbattimento delle barriere architettoniche – ha affermato – adesso si può estendere anche negli edifici pubblici dei comuni . Sulla sopraelevata Piu ha aggiunto che si farà un sopralluogo perché la situazione è delicata. Schirru ha ritirato gli emendamenti e ha annunciato la presentazione di odg sull’argomento.
Dopo una breve pausa, per dare modo agli uffici di organizzare gli emendamenti, il Presidente Comandini ha reso noto che dopo i ritiri sono rimasti gli emendamenti 2303, 1387, 216, 1002, 1003, 1900, 1385, 1389, 1425,1430, 1440, 1479. 2301,2302 e 2304.
Alessandro Solinas, presidente della Terza commissione , ha dato parere favorevole sugli emendamenti 2303, 2301, 2302, 2304, Sugli altri ha invitato al ritiro. Il parere della giunta è conforme.
Sull’art 7, in discussione generale, sono intervenuti : Giovanni Chessa (FI)che ha fatto notare che l’assessore non ha una vera politica sulla edilizia popolare. A volte è meglio demolire – ha detto – che ristrutturare. Per Chessa ci vuole una politica seria abitativa: “Trovate le giuste somme per costruire case dignitose”; Antonello Floris (FdI) secondo cui il bilancio è spoglio di alcune voci ma di aver avuto ampie assicurazione dall’assessore Piu per esempio sull’abbattimento degli incroci a raso sulla 554.
L’emendamento della giunta 2303 è stato approvato.
L’emendamento 2303 della giunta, presentato all’art. 7 sostituisce il comma 14 autorizzando la spesa complessiva di 5.500.000 per l’istituzione del SIL, il sistema informativo dei lavori pubblici. Sono previsti 1.000.000 per l’anno 2025 e euro 1.500.000 per ciascuno degli anni 2026 e 2027 per l’implementazione del sistema informativo dei lavori pubblici. Altri 500.000 per ciascuno per gli anni 2025, 2026 e 2027 sono stanziati per l’attività di assistenza tecnica e presidio del sistema.
Il testo dell’articolo 7, emendato oralmente dall’assessore Meloni e dal consigliere Valter Piscedda (Pd) è stato approvato.
Sull’emendamento 1387 (Truzzu e più) sono interventi Corrado Meloni (Fratelli d’Italia), Emanuele Cera (Fratelli d’Italia), Franco Mula (Fratelli d’Italia), Antonello Floris (Fratelli d’Italia).
L’emendamento 1387 è stato bocciato. I lavori sono stati interrotti. Il Consiglio è stato convocato per domani alle 10,30. (R.R.)