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Art. 45 della legge sui servizi alla persona, il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Giacomo Spissu, incontra la delegazione delle organizzazioni di volontariato dell’isola e assicura:“Ho sensibilizzato i presidenti dei Gruppi consiliari. L’assemblea troverà presto una soluzione”.

Data: 27/01/2006 – Cagliari
Cagliari, li 27 gennaio 2006 –  “Ho sensibilizzato i capigruppo consiliari e ho portato a loro conoscenza la vostra richiesta di modificare l’articolo 45 della legge sui servizi alla persona e i timori che il mondo del volontariato, a seguito di questa norma, possa perdere l’unità e l’autonomia nella gestione dei fondi. Del problema è stata investita anche la Settima Commissione, competente su questa materia. Sono convinto che esistano le condizioni politiche per trovare una soluzione che vada incontro alle vostre richieste. Sto seguendo la questione con molta attenzione”. Lo ha assicurato il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, on. Giacomo Spissu, nel corso dell’incontro con la delegazione dei rappresentanti delle organizzazioni di volontariato della Sardegna, che questa mattina hanno manifestato a Cagliari per chiedere l’abrogazione dell’articolo 45 dalla legge n. 23 del 2005 (“che muta – hanno sottolineato i volontari – la composizione dei comitati di gestione del fondo per il volontariato, introducendo una forte presenza dei membri eletti dagli eletti locali a discapito dei rappresentanti eletti dal volontariato e dalle fondazioni bancarie”).
Il Presidente Spissu, ricordando di aver ricevuto la scorsa settimana l’appello sottoscritto da oltre 750 associazioni sparse nell’Isola (“ma nel frattempo so che siete arrivati a oltre 950”), ha spiegato che sulla legge sono giunte le perplessità anche dall’Associazione delle Fondazioni Bancarie (Fondazioni che in Sardegna hanno erogato negli ultimi 15 anni circa 7 milioni di euro alle organizzazioni non profit), che adesso intende presentare ricorso per illegittimità dell’articolo 45 della legge regionale sui servizi alla persona. “Una legge – ha sottolineato Spissu –  che nel suo complesso è buona perché ha finalmente dato alla Sardegna e alle persone più deboli risposte precise”.

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