Le Commissioni IV e V, presiedute da Roberto Li Gioi (M5S) e Antonio Solinas (Pd), in seduta congiunta sul Dl 45 della Giunta (Disposizioni per l’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili), hanno sentito in audizione i rappresentanti di Confindustria, Confapi e Consorzi industriali.
Il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale, ha chiesto alle commissioni congiunte e alla Giunta di riconsiderare il DL affinché: “le aree idonee individuate ex lege dall’articolo 20 del D.lgs. n. 199/2021 di attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 (“Direttiva RED II”) continuino ad essere considerate dal DDL aree idonee; le nuove disposizioni regionali non si applichino ai progetti per i quali sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto (in coerenza con quanto fatto dal Governo con l’art. 5 del DL Agricoltura). In ogni caso, dovranno essere fatti salvi tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege (art. 20 d.lgs. 199/2021). Non siano ritenuti inammissibili i progetti di revamping e repowering relativi agli impianti realizzati in data antecedente all’approvazione del DDL che, nelle aree non idonee, prevedano aumenti di superficie occupata ovvero, in caso di eolico, d’altezza degli aerogeneratori. Ciò in coerenza con la nuova versione del PNIEC che sostiene che “Per il raggiungimento degli obiettivi rinnovabili al 2030 sarà necessario non solo stimolare nuova produzione, ma anche preservare quella esistente e anzi, laddove possibile, incrementarla promuovendo il revamping e repowering di impianti potenzialmente ancora competitivi. In particolare, l’opportunità di favorire investimenti di revamping e repowering dell’eolico esistente con macchine più evolute ed efficienti, sfruttando la buona ventosità di siti già conosciuti e utilizzati, consentirà anche di limitare l’impatto sul consumo del suolo”. Per Giorgio Deplano, presidente di Confapi Sardegna, la questione delle rinnovabili riguarda non solo la popolazione mondiale di oggi, ma soprattutto le generazioni future. Per questo è necessario affrontare il tema della transizione energetica con concretezza e responsabilità. Secondo Deplano l’approccio in Sardegna al tema delle aree idonee è sbagliato e ha chiesto alla politica di assumersi l’onere di prendere decisioni e non delegarle alle Amministrazioni comunali. E’ importante, per Deplano che ci sia la massima condivisione e concertazione, bisogna spiegare alla popolazione in cosa consistano questi progetti, cosa comportino e quali potrebbero essere le ricadute sul territorio. Le commissioni IV e V hanno poi sentito in audizione i rappresentanti dei Consorzi industriali della Sardegna. Tutti i presidenti, seppur con qualche distinzione, hanno evidenziato che all’interno dei consorzi e aree disponibili, le aree disponibili (per raggiungere il 35% previsto) sono quasi esaurite. Il Cacip ha un residuo di poco meno di 150 ettari e ha, inoltre, istituito una comunità energetica di cui fanno parte 25 aziende. Il presidente del Cipnes, Giovanni Sarti, si è detto favorevole alle energie rinnovabili, ma nel consorzio non ci sono aree disponibili. Valerio Scanu, del consorzio industriale di Sassari ha ricordato che per Porto Torres c’è un progetto di riconversione industriale siglato da Regione e Governo e un progetto legato all’idrogeno. Per Scanu le aree andrebbero utilizzate per lo sviluppo industriale. Per l’area di Porto Torres è stata, inoltre, evidenziata la criticità del DL legata al divieto di rendere idonee aree a 2 km dalle zone di interesse storico culturale, architettonico e da beni ricompresi nel PPR. Anche il Consorzio di Oristano non aree disponibili se non una molto piccola. Tra le richieste della presidente del Cacip, Barbara Porru, quella di potenziare le infrastrutture e migliorare le reti energetiche.