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Apertura del corso di formazione in diritto antidiscriminatorio, l’intervento del Presidente Ganau

Sassari, 14 dicembre 2018        

Buonasera a tutte e a tutti, porto con grande piacere il mio personale saluto e quello del Consiglio regionale della Sardegna alla presentazione del corso regionale di formazione in diritto antidiscriminatorio, promosso dall’Ufficio della Consigliera di Parità della provincia di Sassari e dal comitato Pari opportunità del Consiglio dell’Ordine forense di Sassari che ringrazio sentitamente per la scelta intrapresa: avviare un ciclo di incontri sul territorio per sensibilizzare uomini e donne che rivestono ruoli di responsabilità su un argomento, quello appunto della discriminazione di genere sul lavoro, di cui si parla tanto ma poco si conosce; un’iniziativa certamente meritoria che ci ha visti da subito dei convinti sostenitori, la presidenza del Consiglio regionale ha infatti deciso  patrocinare e sostenere il corso regionale.

La battaglia contro le discriminazioni di genere richiede un fronte comune e un impegno quotidiano da parte certamente delle istituzioni, ma anche da parte di tutte quelle categorie professionali che possono dare il proprio contributo per contrastare il fenomeno che vede coinvolte maggiormente le donne, soprattutto sul lavoro, oltre che nella vita quotidiana, ma anche per supportare le battaglie delle lavoratrici e dei lavoratori con i mezzi che le leggi oggi mettono a disposizione.

E a proposito di interventi normativi necessari a sostenere equità e pari diritti, consentitemi in quest’occasione, di ricordare che finalmente a novembre dello scorso anno il Consiglio regionale ha approvato la modifica della legge elettorale per l’inserimento della doppia preferenza di genere, un risultato importante e non scontato, raggiunto grazie anche alla battaglia portata avanti dai comitati e dalle associazioni che hanno per mesi tenuto alta l’attenzione su questo argomento. E proprio questa settimana, poco prima dell’avvio dei lavori della Finanziaria, il Consiglio ha approvato la legge per rendere operativa sotto il profilo procedurale la modifica sulla doppia preferenza di genere.

Con orgoglio e grande soddisfazione ricordo anche che il Parlamento sardo ha approvato, prima regione in Italia, l’istituzione del Reddito di libertà per le donne vittime di violenza: si tratta di un sostegno economico per le donne vittime di violenza, fisica o psicologica, un’opportunità di riscatto che offre la possibilità a tutte quelle donne che per vergogna o per paura non denunciano le violenze di trovare il coraggio di farlo perché sentono da parte delle istituzioni il sostegno necessario. Un sostegno economico a cui abbiamo dato seguito approvando in Finanziaria, un emendamento specifico a firma dell’onorevole Alessandra Zedda con il quale abbiamo destinato per il 2019 una quota pari a 300 mila euro proprio alla legge n.33 del 2018.

All’Assemblea sarda spetta inoltre il compito di lavorare per la definizione di leggi che favoriscano processi culturali preventivi e che sostengano progetti di educazione al rispetto delle donne, soprattutto a partire dalle scuole primarie che aiutino le famiglie e gli insegnanti a formare dei cittadini consapevoli.

E a riguardo ricordo che nelle scorse settimane la Giunta ha approvato la delibera con la quale vengono stanziati per l’anno in corso un milione di euro a favore degli Enti gestori dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza. Il 70% delle risorse sarà destinato alle Case di accoglienza e il restante 30% ai Centri antiviolenza.

Per la prima volta la gestione dei centri assistenza del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente saranno direttamente gestiti dai Plus di Sanluri e di Carbonia, accogliendo così le richieste dei due territori. In entrambi i casi verranno finanziati un Centro antiviolenza e uno Sportello operativo ad esso collegato. Con un’altra delibera sono stati inoltre ripartiti i fondi a destinazione vincolata provenienti dal Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, per un totale di circa 515 mila euro per l’annualità 2015-2016: 177mila euro serviranno per l’istituzione di nuovi Centri antiviolenza e nuove case rifugio da individuare attraverso procedure di evidenza pubblica.

Altri 338 mila euro circa saranno destinati per attuare azioni di assistenza e di sostegno alle vittime di violenza, per il finanziamento dei Centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti sul territorio regionale e per il finanziamento delle case rifugio già esistenti. Il Consiglio ha deciso, inoltre, proprio durante i lavori di approvazione della Finanziaria di destinare per il 2019 170 mila euro agli Enti gestori dei Centri Antiviolenza operativi in Sardegna ma fuori dalla Rete antiviolenza, istituita con la legge n.8 del 2007.

Ricordo infine gli interventi rivolti agli uomini, autori di violenza di genere e nelle relazioni affettive, attraverso contributi diretti che andranno a finanziare le attività e le strutture che lavorano a sostegno della prevenzione: grazie ad un emendamento in Finanziaria dell’onorevole Annamaria Busia abbiamo destinato per il 2019, 50 mila euro per azioni di prevenzione dei comportamenti violenti e l’attivazione di interventi per il recupero e l’accompagnamento dei soggetti violenti. Negli ultimi anni è cresciuto, infatti, il lavoro dei centri di recupero che si occupano proprio del trattamento riabilitativo di tutte quelle persone, prevalentemente uomini, violente.

Gianfranco Ganau

Presidente Consiglio regionale della Sardegna

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