«Como toccat a fachere!» (Adesso bisogna agire!). È l’appello ed insieme l’invito che i commercianti, gli artigiani e la popolazione di Bitti hanno rivolto alla commissione Urbanistica e Lavori Pubblici del Consiglio Regionale che questa mattina ha svolto il sopralluogo nel centro del nuorese devastato dall’alluvione dello scorso 28 novembre.
Il parlamentino guidato dal presidente Giuseppe Talanas (Fi), con in testa i consiglieri Francesco Mura (FdI); Pierluigi Saiu (Lega); Giovanni Antonio Satta (Riformatori); Roberto Li Gioi (M5S); Elena Fancello (Psd’Az) ed i deputati del nuorese Pietro Pittalis (Fi) e Mara Lapia (M5S), ha visitato i luoghi simbolo dell’inondazione che ha causato tre morti e distrutto abitazioni, attività commerciali, strade e antiche contrade. «Uno scenario di guerra; sembra il terremoto; più danni di una bomba», sono state queste le prime considerazioni “a caldo” formulate dai consiglieri davanti al fango e alla distruzione nelle zone maggiormente colpite dalla furia dell’acqua: via Cavalloti, via Brescia, piazza San Giovanni, via Brigata Sassari e Abba Luchente. Un’emergenza vera e reale, prima ancora che formalmente dichiarata dalla Regione e dal livello nazionale che ha portato anche alla nomina del direttore della Protezione civile della Sardegna, l’ingegnere Antonio Pasquale Belloi, quale commissario delegato con poteri straordinari. È stato lo stesso Belloi ad illustrare alla commissione consiliare i principali interventi fatti e a tracciare una prima ipotesi di percorso di breve e medio periodo per riattivare i meccanismi della ricostruzione.
Al momento a Bitti permangono circa settanta sfollati ma tutti hanno trovato riparo ed ospitalità presso le abitazioni di parenti e conoscenti; alcune case, infatti, hanno problemi strutturali ed altre non hanno più un accesso. La maggior parte degli edifici però risulta esser stata almeno parzialmente liberata dal fango e dai detriti. L’emergenza – come hanno avuto modo di spiegare il vice sindaco di Bitti, Giuseppe Pala e l’assessore comunale dell’Ambiente, Christian Farina – riguarda anche le attività commerciali: più del 70% sono chiuse; tutti e tre i forni del pane presenti in paese sono fuori uso e difficilmente potranno riprendere a breve la produzione, ferma la quasi totalità dei bar e delle attività di ristorazione in genere.
Note positive, invece, per l’approvvigionamento idrico, mentre permangono le difficoltà per il ripristino dei collegamenti fognari in molte zone del centro abitato. Un data base della Protezione Civile, costantemente aggiornato, dà invece l’esatta condizione della viabilità, degli immobili e di chi li abita, così da consentire alle diverse unità di pronto intervento, di avere da subito sotto controllo la situazione, soprattutto con riferimento ai soggetti deboli bisognosi di aiuto o sostegno.
Fino a qui l’emergenza, mentre per le soluzioni strutturali – ha evidenziato Belloi – il piano precedentemente predisposto per la mitigazione del rischio idrogeologico va riaggiornato con l’inserimento delle valutazioni e delle analisi relative all’impatto che l’ultima tragica alluvione ha fatto registrare sul sistema Bitti.
Rassicurazioni sono state fornite sul tempestivo utilizzo dei primi dieci milioni (40 in totale tra l’anno in corso e il 2021) che il Consiglio regionale ha stanziato in sede di assestamento di Bilancio per il 2020 («grande parte di quelle somme saranno destinate alle cosiddette somme urgenze che l’amministrazione comunale ha già incominciato a segnalare») e per l’iter dei ristori a operatori e cittadini («siamo già al lavoro e supporteremo l’intera comunità per la corretta compilazione delle schede per domandare gli aiuti»).
L’incontro con il vice comandante della Brigata Sassari, colonello Giuseppe Levato, presente a Bitti con mezzi e uomini fin dalle prime ore successive all’alluvione, ha rappresentato l’occasione per formulare i ringraziamenti dell’assemblea sarda ai sassarini e a tutte le forze dell’ordine impegnate senza sosta ormai da più di una settimana.
La commissione ha quindi proseguito il sopralluogo ad Orune, nella zona di “Su Sartu”, anch’essa interessata dalla tragica alluvione del 28 novembre. Il crollo di un ponte, in una strada di penetrazione agraria, compromette, infatti, la circolazione in un’area dove operano diverse ed importanti aziende agricole del nuorese.
La Quarta commissione ha in programma ulteriori sopralluoghi nelle aree interessate dai danni, anche al fine di valutare al meglio misure e stanziamenti in favore dei centri più colpiti, in vista della prossima legge di Stabilità. «Si est a fachere – ha dichiarato il presidente Talanas – tando ‘achimus». (Se c’è da fare, allora faremo).