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Ad Aosta l’audizione dei Presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali a Statuto Speciale e delle Province Autonome da parte delle Commissioni Affari costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Data: 30/11/2006

 Il presidente Spissu convoca il coordinamento delle Autonomie Speciali.



Sabato 2 dicembre, ad Aosta, presso la sede dell’assemblea regionale, si svolgerà l’audizione dei Presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali a Statuto Speciale e delle Province Autonome da parte delle Commissioni Affari costituzionali della Camera dei Deputati (Presidente Luciano Violante) e del Senato della Repubblica (Presidente Enzo Bianco). I lavori avranno inizio alle ore 10.30 e pro-seguiranno fino alle 16.30.
Alla riunione parteciperanno il presidente dell’Assemblea legislativa della Sardegna, Giacomo Spissu, e il Presidente della Regione, Renato Soru.
Le Commissioni parlamentari stanno svolgendo congiuntamente un’indagine conoscitiva sulle questioni relative al Titolo V della Parte seconda della Costituzioni. Nell’ambito di tale indagine svolte già state svolte nelle scorse settimane le audizioni dei rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, delle associazioni delle imprese, dei professionisti, delle organizzazioni sindacali e delle altre organizzazioni sindacali.
Per preparare al meglio l’importante appuntamento, il Presidente Spissu, in qualità di coordinatore, ha convocato per la giornata di domani,  venerdì 1 dicembre, il gruppo di lavoro dei Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano (ore 17.30 – Sala Mont Zerbino dell’hotel Relais di Foyer di Aosta). Sarà discusso e approvato un ordine del giorno che il Coordina-mento delle Autonomie Speciali presenterà alle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato nell’audizione del giorno successivo.
“Le Regioni a Statuto Speciale – evidenzia il Presidente Spissu – hanno intrapre-so da tempo un’attività coordinata volta a un’azione congiunta sulla tutela delle Autonomie differenziate. L’impegno comune è l’avvio a di un processo sviluppo delle Regioni Speciali, che consenta loro di fare proprie tutte le forme e condizioni di maggiore autonomia riconosciute oggi alle Regioni ordinarie. Inoltre, la riorga-nizzazione dei poteri e delle competenze attuata dalla revisione del titolo V non ha risolto il nodo cruciale dei rapporti tra Stato e Regioni. L’Istituzione di una Camera delle Regioni  – conclude il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna – potrebbe rivelarsi in tal senso come il luogo privilegiato di confronto e raccordo istituzionale nell’ambito di un processo di riforma verso uno Stato di tipo federale.”

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