Discorso di insediamento – XIV Legislatura

All’interno della nuova specialità non devono mancare le spinte per una riforma complessiva delle istituzioni sarde – il federalismo interno – al fine di ridisegnare prontamente il rapporto esistente tra Regione ed Enti Locali.

Laddove questi ultimi devono divenire gli strumenti ordinari di attuazione amministrativa delle scelte legislative e programmatiche regionali, divenendo in tal modo elementi costitutivi della nuova Regione.

Va rinforzato il compito dei Comuni, per far sì che il loro ruolo non sia limitato a quello di strumento di decentramento di un regime regionale centralistico, ma divenga quello di assolvimento della funzione pubblica; in ossequio al principio di pari ordinazione degli enti introdotto nel 2001 con la riforma del Titolo quinto, parte seconda, della Costituzione repubblicana.

Tutto ciò però riguarda il nostro futuro come legislatori.

Nell’immediato siamo chiamati ad affrontare una difficile contingenza, fatta di mille emergenze per le quali si rende necessaria tutta la nostra attenzione e massima applicazione.

In primo luogo la grande sete di lavoro in Sardegna.

Noi non possiamo pensare che i sardi possano convenientemente sostenere le aspirazioni ad ottenere un nuovo modello di statuto di autonomia, sino a quando saranno flagellati da un altissimo tasso di disoccupazione.

Deve essere quindi chiaro a tutti noi che in Sardegna l’impegno per il lavoro è intimamente legato alla lotta per migliorare i diritti autonomistici, per l’affermazione e la valorizzazione della nostra identità storica e culturale.

Colleghi, oggi i nostri lavori entrano nel vivo della XIV° legislatura. L’auspicio è che si instauri un clima di fattiva collaborazione e di riconoscimento reciproco.

Spero che al di sopra dei pur legittimi interessi di parte, che ciascuno di noi legittimamente e con orgoglio rappresenta in quest’Aula, sapremo porre gli interessi superiori del nostro popolo e delle istituzioni che lo rappresentano.

Il primo compito che saremo chiamati ad assolvere, riguarderà la discussione e l’approvazione della manovra finanziaria.

Un atto legislativo che a questo punto ormai avanzato dell’anno, marca un vistosissimo ritardo, non tollerabile con le disastrose condizioni economiche in cui versa la nostra terra.

Ci è richiesto quindi uno sforzo particolare per superare improduttive contrapposizioni, assicurando, in tempi strettissimi, alla società sarda questo strumento indispensabile per sostenere i comparti produttivi, garantire i servizi reali, sostenere lo stato sociale e rilanciare l’economia.

Pur nel rispetto dei tempi che il confronto democratico e parlamentare richiede, mi sia permesso sollecitare la vostra sensibilità, nei confronti di una situazione di grave emergenza economica, al fine di consentire con l’ausilio del Consiglio tutto un rapido iter per questa indispensabile norma di governo finanziario.

Maggioranza e minoranza, infatti, sono chiamate a una straordinaria assunzione di responsabilità per evitare ricadute e contraccolpi gravissimi per la nostra economia.

Sono certa che la struttura del Consiglio, attraverso la professionalità dei propri dirigenti, funzionari e impiegati, ci assisterà al meglio in questo difficile compito, agevolando il nostro lavoro e fornendo tutto il supporto necessario.

Colgo l’occasione per porgere un saluto e un ringraziamento anticipato a tutto il personale per il prezioso contributo che darà ai lavori di questa legislatura.

Signor Vicepresidente della giunta regionale, signore e signori assessori, a Voi giungano i nostri attestati dì solidarietà più sinceri perché, in un momento così delicato e difficile, sappiate governare il destino dei sardi verso un futuro speriamo di prosperità.

Sono certa di esprimere i sentimenti più autentici di questa Assemblea regionale, e di tutto il popolo sardo, nel porgervi un sincero augurio di buon lavoro, accompagnato da un sentimento di effettiva vicinanza per il difficile lavoro che vi, e ci, aspetta.

Il comune sentire è quello di adoperarci affinché Governo e Consiglio regionale agiscano in perfetta sintonia, per meglio assicurare la tutela e la difesa dei diritti inalienabili del popolo di Sardegna.

Mi unisco all’auspicio del Presidente Cappellacci affinché le due massime istituzioni sarde sappiano mantenere costante il dialogo e il confronto istituzionale, con generosi slanci di reciproco vantaggio per la comune bandiera che sono chiamate ad onorare.

Al mondo della stampa, chiamato al difficile compito di informare puntualmente i cittadini sui nostri lavori, rivolgo sin d’ora un saluto e ringraziamento per l’insostituibile servizio che rendono alle istituzioni e alla democrazia di questa terra.

A noi tutti un sincero augurio di Buon lavoro, e che Dio illumini il nostro percorso verso un futuro migliore… Grazie!

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