Discorso di insediamento – XIV Legislatura

Si rende perciò imprescindibile dotare l’Assemblea di nuovi ulteriori strumenti. Indispensabili per far sì che il Consiglio possa reggere il passo con i tempi del governo regionale, e adempiere ai propri compiti evitando endemici ritardi o, peggio, freni nella incisività ed efficacia della propria azione.

Il Regolamento interno deve divenire il terreno ideale, l’agorà, dove tutte le espressioni politiche si confrontano per riscrivere assieme le regole tese a conseguire una migliore e più efficace organizzazione dei lavori e dei servizi del parlamento regionale.

Un Regolamento che nel garantire i diritti delle minoranze attraverso un idoneo statuto, incida, migliorandoli, sui tempi dei lavori delle Commissioni e dell’Aula.

Un regolamento che assicuri una maggiore efficacia nello svolgimento dell’attività legislativa e del sindacato di controllo, che fornisca nuovi ulteriori strumenti per assicurare una informazione, sia interna che esterna, tempestiva e completa.

Il nostro è un regolamento quindi da aggiornare e, laddove possibile, perfezionare, perché sia effettivamente di ausilio all’attività consiliare.

Colleghi, quest’Assemblea deve rivolgere uno sguardo attento anche a quanto sta avvenendo in termini di riforme nei due rami del Parlamento, con l’avvio della discussione sul cosiddetto federalismo fiscale, per l’esame dello schema di disegno di legge in materia di attuazione dell’articolo 119 della Costituzione.

Compiuta la riforma si renderà necessario contenere la spesa pubblica attraverso l’acquisizione di una responsabilità diretta degli enti territoriali, facendo in modo che ciascuna entità, Regione, Provincia e Comune, spenda solo quello di cui effettivamente dispone e si indebiti per investimenti strettamente necessari e produttivi.

E’ necessario acquisire la consapevolezza che sperperi e sprechi si traducono in un aumento delle tasse di cui gli amministratori pubblici dovranno rispondere agli elettori.

La situazione italiana oggi porta a considerare come esista un differenziale di crescita economica, sociale e culturale fra i vari territori della nostra Repubblica.
Le istituzioni regionali sono chiamate, quindi, a svolgere un ruolo negoziale col governo della Repubblica per ottenere l’introduzione di misure tese a colmare il divario oggi esistente.

Il federalismo fiscale per noi sardi rappresenta una opportunità per abbattere tali differenze, per mezzo di un sistema di solidarietà che garantisca alla Regione di progredire adottando opportune misure attraverso la leva della fiscalità di sviluppo.

Ma le ragioni cui imputare i nostri endemici ritardi nello sviluppo non sono solo queste.

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