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VI^ commissione, audizione dell’assessore della Sanità

Data: 09/09/2015 ore 16:00

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha illustrato in audizione nella Sesta commissione le linee guida della riorganizzazione della rete ospedaliera in Sardegna. Il documento, definito “coraggioso e di straordinaria importanza” dal presidente della commissione, Mondo Perra, si compone di tre allegati alla deliberazione di Giunta n. 38 del 28 luglio 2015 (Riorganizzazione della rete ospedaliera, metodologia e appendice statistica).
L’assessore Arru, in apertura del suo intervento ha esplicitato quello che a suo giudizio è il concetto fondamentale del piano: «Superare il concetto dell’autosufficienza delle singole strutture ospedaliere ed aggregare gli ospedali sardi in un’ottica di rete, tenendo conto delle peculiarità della realtà sarda per ciò che attiene la densità abitativa, le caratteristiche del territorio l’inadeguatezza della rete viaria e l’insularità».
Dopo aver illustrato il contesto regionale e sottolineato le criticità della rete ospedaliera isolana che conta 5.901 posti letto complessivi (5.527 per acuti e 374 per post acuti che equivalgono ad una dotazione di 3.55 posti per 1.000 abitanti) e si caratterizza per una forte polarizzazione dei posti letto in corrispondenza delle aree più popolate dove operano anche le due aziende ospedaliero-universitarie e l’azienda ospedaliera Brotzu, l’assessore ha incentrato il suo intervento sul tema dell’assistenza ospedaliera, denunciando come il livello del ricorso all’ospedale sia attualmente caratterizzato da un troppo elevato grado di inappropriatezza, ad incominciare dall’accesso ai pronto soccorso (il 70% degli accessi è infatti dovuto a disturbi di bassa gravità: codici bianchi e verdi).
L’assessore Arru ha quindi sinteticamente enunciato gli obiettivi che la Regione si propone di raggiungere in ordine all’uso appropriato dell’ospedale; all’aggregazione degli ospedali nella logica della rete; alla definizione delle funzioni e delle discipline dei presidi ospedalieri; per il miglioramento delle cure tra ospedale e territorio, della qualità dell’assistenza ospedaliera, dell’efficienza organizzativa dell’ospedale, del governo delle reti di cura ospedaliere.
Un vero e proprio nuovo modello regionale che prevede una gestione condivisa delle cure (comprende anche case della salute e ospedali di comunità) e che dovrà configurarsi in una rete ospedaliera regionale, articolata in otto aree omogenee,  composta da 2 presidi pubblici di II° livello, 7 presidi pubblici di I° livello, 2 presidi pubblici di base e 11 ospedali privati con compiti complementari e di integrazione (compreso Mater Olbia).
Particolare rilevanza viene attribuita alla nuova rete dell’emergenza-urgenza, alle azioni di efficientamento del sistema e alla loro stima.
L’assessore ha quindi riconfermato “piena disponibilità al confronto e al dialogo” con tutti i soggetti interessati dal piano di riorganizzazione, ad incominciare dalla commissione consiliare che, con tutta probabilità, entro la prossima settima si riunirà in audizione con l’assessore per approfondire e sviluppare un appropriato confronto sul tema.
Su invito del presidente Perra, l’assessore Arru ha dunque illustrato la delibera n. 40/25 del 7 agosto 2015, relativa ai criteri per il riparto delle risorse destinate al finanziamento indistinto del servizio sanitario regionale (2015-2016-2017), e sulla quale il parlamentino della Sanità è chiamato ad esprimere il parere di competenza.
Luigi Arru ha evidenziato che “per la prima volta” le risorse del 2015 sono di importo uguale al finanziamento del Cipe (2.816.104.000 euro) ed ha rimarcato che una quota pari al 5.3% delle disponibilità complessiva sono destinate all’”assistenza collettiva” (sanità veterinaria); alla cosiddetta assistenza distrettuale è assegnata invece una quota pari a 50.7%, mentre il 44% è riservato all’assistenza ospedaliera.
 

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