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Truzzu alla commissione Bilancio: facciamo chiarezza sui crediti della Sardegna verso lo Stato

Data: 21/05/2019 Cagliari

A quanto ammonta esattamente il credito virtuale che ogni sardo ha verso lo Stato? E soprattutto: come è necessario agire per incassare davvero questo credito e concludere positivamente la vertenza entrate, evitando nuovi accantonamenti imposti dall’alto?
E’ il tema intorno al quale si è sviluppato questo pomeriggio il dibattito in occasione della prima seduta della commissione Bilancio. Presieduto dall’on. Paolo Truzzu, il parlamentino ha aperto i lavori con l’audizione dell’assessore Giuseppe Fasolino che ha esposto la situazione della vertenza con lo Stato.
Breve antefatto: una serie di sentenze della Corte Costituzionale e da ultimo la 6 del 2019 hanno stabilito che lo Stato non ha diritto ad accantonamenti per 285 milioni di euro da parte della Regione Sardegna. Il giudizio di ottemperanza è in corso, la prossima udienza è fissato a luglio ma intanto sono ripresi i negoziati a Roma tra la Regione e i rappresentanti del Governo per individuare una soluzione stragiudiziale, come riferito dall’assessore Fasolino.
Un altro tema discusso al tavolo romano è quello del mancato finanziamento da parte dello Stato al sistema degli enti locali, cioè i Comuni, la Città metropolitana di Cagliari e le Unioni dei Comuni che si sono fatti carico a oggi delle funzioni assegnate in passato alle province. “La Regione ha quantificato in 33 milioni di euro l’anno l’ammontare di questi mancati trasferimenti al sistema delle autonomie locali”, ha precisato l’esponente della Giunta Solinas.
Secondo il presidente della commissione, on. Paolo Truzzu, “da un primo conteggio sommario lo Stato deve restituire alla Sardegna poco più di un miliardo l’anno per il gap dell’insularità e dell’energia mentre oggetto della causa, a seguito della sentenza della Corte costituzionale, sono circa 900 milioni di euro. Certo, i soldi non basta riuscire ad averli e nemmeno spenderli: è necessario spenderli bene”. Il presidente della commissione ha proposto a tutte le forze politiche “un percorso comune per arrivare a una risoluzione del Consiglio regionale sul tema delle entrate. Ritengo però che sia il caso di seguire anche la strada tracciata dalle province autonome di Trento e di Bolzano, che hanno inserito con forza paracostituzionale nei loro ordinamenti una norma di tutela sugli accantonamenti. In modo che non possano essere imposti dallo Stato ma debbano prima essere concordati”. (c.c.)

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