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Terremoto : il cordoglio del Consiglio alle popolazioni

Data: 01/09/2016

Il Consiglio regionale ha osservato, oggi in apertura di seduta,  un minuto di silenzio per commemorare le vittime del terremoto che ha colpito, nei giorni scorsi,   le popolazioni dell’Italia centrale. Il presidente Ganau ha espresso solidarietà e vicinanza, a nome di tutta l’Assemblea,  alle popolazioni delle zone devastate dalle scosse e ha espresso cordoglio alla famiglia di Filippo Sanna, il giovane sardo deceduto ieri per le ferite riportate durante il terremoto. 

 

Di seguito l'intervento integrale del presidente del Consiglio Gianfranco Ganau  

Gentile Presidente, Assessori, Onorevoli Colleghi,

oggi in apertura dei lavori di questo Consiglio credo sia doveroso manifestare tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto.

Un’ immane tragedia che ha colpito il nostro Paese e che ha lasciato tutti – sin dalle prime ore di quel terribile 24 agosto –  sgomenti, attoniti e impotenti verso il dolore, la sofferenza, la paura, la morte e la distruzione. Lutti che hanno colpito anche i nostri conterranei, è di ieri la notizia che il giovane Filippo Sanna è deceduto a seguito dei traumi riportati, ai suoi familiari va il cordoglio di tutto il Consiglio regionale. Ogni commento o dichiarazione risultano vuoti di fronte ad un  numero così elevato di vittime insieme alle immagini di interi paesi spazzati via, di centri storici cancellati, di una quotidianità distrutta in pochi minuti e finita   fra le macerie.

Straordinario il lavoro svolto dai soccorritori e i volontari,  è stato ribadito più volte in questi giorni, che da subito e in piena emergenza hanno lavorato alla ricerca serrata dei dispersi. La Sardegna, come sempre, ha fatto la sua parte fornendo il proprio contributo e tutto l'aiuto necessario nella delicata fase dei soccorsi, grazie alle unità cinofile dei vigili del fuoco e delle squadre della protezione civile, partite quasi subito nelle zone colpite e impegnate attivamente nel recupero dei superstiti. A loro va il nostro plauso e sostegno per quanto fatto.

Non sempre i terremoti sono prevedibili, è vero, ma le conseguenze che oggi paghiamo hanno radici malate lontane nel tempo. Ed intervenire preventivamente per limitare i danni  è un dovere civile, politico e morale, come ha sottolineato l’architetto Renzo Piano appena qualche giorno fa. Parole che mi sento di condividere perché ha ragione quando dice che spetta alla politica e a noi istituzioni lavorare per mettere la giusta energia, le professionalità e l’intelligenza di questo Paese al servizio della messa in sicurezza del nostro territorio, perché la storia ce lo insegna dove si è intervenuto i danni sono stati ridotti e perché esistono le leggi per costruire in modo antisismico. Leggi che abbiamo il dovere come classe dirigente di questo Paese di far rispettare.

Invito tutti gli Onorevoli colleghi ad osservare un minuto di silenzio.           

 

 

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