Data: 17/07/2018
Più risorse e meno burocrazia per promuovere lo sport sardo. E’ l’obiettivo della proposta di legge “Testo Unico della normativa in materia di sport”, presentata dal Gruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale, primo firmatario il consigliere Roberto Desini. Con un finanziamento di circa 30 milioni di euro l’anno il testo vuole riorganizzare l’intera legislazione regionale in materia di sport, adeguando la Legge 17 del 1999 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) e riportando in capo alla Regione le deleghe che erano state attribuite alle Province e che non vengono ormai più gestite, tra cui i finanziamenti per l’acquisto delle attrezzature sportive.
Il testo, articolato in 37 articoli, prevede un Piano triennale di attività e individua due filoni fondamentali: la promozione dello sport e gli interventi sugli impianti sportivi, a cui sono destinati rispettivamente 13 e 17 milioni. Si tratta di un incremento di risorse di quasi il 300% rispetto agli attuali 8,4 milioni di euro previsti nell’esercizio finanziario del 2018. “Con questa legge – ha spiegato Roberto Desini – vogliamo creare ordine nella normativa vigente e rendere più agile la parte burocratica per le società e le federazioni. In particolare, vogliamo raddoppiare la quota destinata alle trasferte, portandola a 7 milioni, e attivare un piano straordinario per l’impiantistica sportiva, valutando la situazione delle strutture in relazione alla distribuzione geografica e alle richieste che arrivano anche da nuove discipline. Una particolare attenzione sarà riservata ai diversamente abili: attualmente il 6 per cento dei contributi destinati allo sport viene erogato d’ufficio al Coni per attività istituzionali. Con la nostra proposta di legge prevediamo che 150mila euro di questo 6 per cento vadano invece al Comitato italiano Paralimpico (Cip)”.
Il testo vuole, inoltre, coinvolgere tutti i soggetti che operano nel settore e rendere la Conferenza regionale dello sport il momento in cui programmare l’attività in maniera condivisa e organica. L’obiettivo finali dei promotori è di promuovere la pratica e la diffusione capillare dell'attività sportiva e dell'attività motorio-ricreativa nel territorio regionale e valorizzare la funzione sociale e preventiva dello sport per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. “Uno Stato lungimirante deve puntare sullo sport – ha affermato il consigliere Augusto Cherchi – perché investire sullo sport vuol dire investire sulla salute dei cittadini”. Secondo Piermario Manca è “importante rivisitare tutto il sistema legislativo dello sport, adeguandolo alle nuove esigenze, con una particolare attenzione alla prevenzione sia per l’attività agonistica sia per quella dilettantistica”.
Tra i diversi interventi, circa la metà del finanziamento per la promozione dello sport è destinato alla partecipazione ai campionati nazionali, 1,4 milioni all’attività sportiva giovanile e 600mila euro per la prevenzione. Per quanto riguarda l’impiantistica sportiva i proponenti hanno fotografato la situazione esistente al 31 dicembre 2017: la Sardegna ha 1.976 complessi sportivi, che si articolano in 3.214 impianti sportivi e 3.735 spazi di attività. I dati hanno, però, evidenziato uno squilibrio territoriale che vede la Provincia di Nuoro registrare la minore percentuale di strutture sportive in assoluto, mentre la Provincia del Sud Sardegna detiene la maggiore percentuale di complessi, di impianti e di spazi. La Proposta di legge ha anche l’obiettivo di riequilibrare la distribuzione degli impianti sul territorio regionale in base anche alla destinazione dei singoli sport.