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Siccità e prezzo del latte, in Quinta Commissione confronto tra assessore all’Agricoltura, organizzazioni di categoria e cooperative.

Data: 12/07/2017 ore 11:30

Sarà modificato l’articolo 3 dell’ultima legge  Finanziaria che metteva a disposizione 14 milioni di euro per l’acquisto di eccedenze di pecorino romano da destinare agli indigenti. La gran parte delle risorse (12 milioni di euro) sarà trasferita direttamente ai pastori come misura di sostegno al reddito, 2 milioni rimarranno invece nel fondo per l’acquisto del formaggio a scopi sociali.   

E’ quanto emerso questa mattina dal confronto in Commissione “Attività Produttive” tra l’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria, le associazioni di categoria e i rappresentanti della cooperazione.

«Abbiamo accolto la proposta dell’Oilos – ha spiegato l’assessore Caria – non è questa una soluzione di carattere strutturale, siamo consapevoli che non risolveremo il problema del calo del prezzo del latte ma in questo momento di emergenza 12 milioni di euro possono dare un piccolo sollievo alle aziende. Ogni pastore riceverà circa 4 euro a capo dietro la presentazione di una certificazione delle produzioni di latte del 2016».

Una decisione accolta con favore dalle organizzazioni di categoria: «E’ un provvedimento che sollecitavamo da tempo – ha detto il presidente di Confagricoltura Luca Sanna – la pastorizia ha subito un danno di circa 200 milioni di euro dal calo del prezzo del latte. Il sostegno al reddito è vitale». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di Coldiretti Battista Cualbu che ha auspicato tempi rapidi per l’erogazione delle risorse, mentre qualche perplessità è stata sollevata dal presidente di Legacoop Claudio Atzori: «Non è un provvedimento che viene incontro alle esigenze dei trasformatori e non incide sul prezzo del latte – ha detto Atzori – è una risposta al mal di pancia dei produttori. Si cominci a vedere in quali settori le risorse stanziate hanno prodotto benefici, solo così potranno essere messi in campo interventi strutturali». Nettamente contrari i consiglieri di minoranza Gigi Rubiu, Mariano Contu e Marco Tedde che hanno parlato di “elemosina offensiva” per le aziende agropastorali e chiesto di pensare invece a un intervento più corposo a sostegno del mondo delle campagne. Contrario anche il consigliere de LA BAse Gaetano Ledda «E' un provvedimento di puro assistenzialismo che non incidera sul prezzo del latte».

Diversa la valutazione del coordinatore di Copagri Pietro Tandeddu: «Questa non è una crisi ordinaria. Tutti i settori produttivi sono coinvolti. il vero problema per il comparto ovicaprino è la sovraproduzione di pecorino romano che non si riesce a controllare – ha detto Tandeddu – per farlo occorre obbligare chi riceve danaro pubblico a fornire i dati sul latte prodotto e trasformato». Interventi strutturali hanno invocato Velio Ortu (Cia), Sergio Cardia (Agci) e Giovanni Sanna (Confcooperative). Per Ortu «la gravità della crisi dell'agricoltura non è stata ancora colta del tutto. Per affrontarla servono interventi straordinari e strategie che evitino il ripetersi degli errori del passato». Tempi certi per l'erogazione dei fondi ha chiesto Sergio Cardia  ("se i 12 milioni arrivassero subito sarebbe già un gran passo in avanti") mentre Giovanni Sanna ha suggerito un percorso alternativo: «Occorre cambiare passo, la crisi si affronta con strumenti moderni. Per conquistare i mercati occorre puntare sul marketing e la comunicazione».

«Questo è solo un piccolo intervento per tamponare l’emergenza – ha replicato Caria – cercheremo di trovare altre risorse nelle pieghe del bilancio da  destinare al comparto agricolo».

Il presidente Lotto ha assicurato l’impegno della Commissione ad esaminare in tempi rapidi il provvedimento, una volta approvato dalla Giunta, per poi sottoporlo all’attenzione dell’Aula.

 

SICCITA’

Successivamente l’assessore Caria ha illustrato alla Commissione l’attività dell’esecutivo sul fronte delle calamità naturali.  «Ci sono tre partite aperte – ha spiegato Caria – per i danni delle nevicate la Sardegna è stata inserita nel decreto per il terremoto. 76 comuni sardi potranno presentare domanda per il risarcimento dei danni. Sulle gelate, invece, si è chiesta una deroga al Decreto ministeriale 102. Stiamo verificando l’ammontare dei danni, in seguito procederemo alla richiesta delle risorse. Sulla siccità è stata infine presentata una richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’intera Isola. Il vero problema è che il Fondo Nazionale di solidarietà, al quale farà riferimento anche la Sardegna, ha una esigua dotazione finanziaria. Attualmente sono disponibili solo 15 milioni di euro per tutta l’Italia».  A questo proposito, su proposta del consigliere Piero Comandini, la Commissione approverà nei prossimi giorni una risoluzione per chiedere a Giunta e Parlamentari un intervento nei confronti del Governo per l’integrazione del Fondo.

Caria ha poi parlato della situazione degli invasi: «I bacini hanno ancora una discreta riserva d’acqua. Le restrizioni per l’uso in agricoltura sono preventive – ha detto l’assessore – l’emergenza riguarda la Nurra e l’Iglesiente. E’ un problema ciclico al quale occorre porre rimedio con interventi strutturali». Caria  ha confermato lo stanziamento di 50 milioni di euro per la messa a norma e riqualificazione di tutte le dighe sarde. Altri 30 milioni di euro, del Fondo FSC, saranno invece destinati ai Consorzi di Bonifica.

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