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Seconda commissione: audizioni dell’Anci e dei sindacati sul Piano di dimensionamento scolastico; audizione del Corecom su programma attività 2016

Data: 03/02/2016

“Dopo i problemi dell’anno scorso abbiamo ora una situazione più stabile e sarebbe bene avviare un anticipo una riflessione che assegni alla scuola lo spazio che merita in una Regione che, con le riforme degli Enti locali e della Sanità, sarà interessata da grandi cambiamenti istituzionali e sociali”.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Anci Sardegna Piersandro Scano nel corso del ciclo di audizioni che la seconda commissione (Pubblica istruzione) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) ha dedicato al Piano di dimensionamento scolastico ed alla ridefinizione della rete territoriale e dell’offerta formativa.

Nel suo intervento, il presidente dell’Anci ha sottolineato fra l’altro che l’auspicata riflessione sul mondo della scuola “deve passare attraverso il recupero di una forza autonomistica della Regione, secondo l’interpretazione più avanzata dell’art.13 dello Statuto; è una proposta che, in primo luogo, vuole aggredire in modo più incisivo il gravissimo problema della dispersione ed affermare la visione di una Sardegna nuova ed aperta, con parità di offerta formativa per tutti i sardi ed un legame ancora più stretto fra il sapere ed il saper fare”.

Per i sindacati, Maria Luisa Arru della Cisl ha espresso sul Piano un parere “in larga parte positivo, sia perché quest’anno non si sono operati tagli sia perché sono state accolte alcune indicazioni qualificanti del sindacato riguardanti le zone interne e le aree più deboli della Regione”. Non siamo d’accordo, ha proseguito, “sulla scelta di eliminare le pluri-classi che a nostro giudizio, con alcuni interventi migliorativi,  potevano essere mantenute in determinate realtà”.

Sull’offerta informativa, infine, secondo la Arru, “servirebbe uno studio strategico ella Regione per individuare le macro-aree di intervento evitando così la proliferazione spesso incontrollata dei programmi”.

Per la Uil Giuseppe Maccioccu ha sottolineato positivamente “la frenata rispetto al calo dei posti di lavoro e l’attenzione rivolta alle zone interne”. Manca tuttavia, ha osservato, “un meccanismo di verifica dei risultati perché, in molte situazioni, rispetto all’utilizzo di risorse finanziarie importanti non si è registrata una diminuzione significativa della dispersione scolastica”.

Successivamente è stata la volta del Corecom Sardegna. Il presidente Mario Cabasino ha illustrato brevemente l’attività svolta nel corso del 2015, soffermandosi sul servizio dedicato alle conciliazioni (circa 900 per un controvalore di 200.000 euro restituiti ai cittadini), recentemente potenziato con l’apertura di un nuovo sportello a Sassari, in collaborazione con il Comune e l’Università.

Cabasino ha poi richiamato l’attenzione della commissione sulla necessità di acquisire le cosiddette seconde deleghe, come hanno già fatto tutte le atre Regioni. Si tratta, ha spiegato, “di poter arrivare anche in Sardegna a definire con una sorta di decisione extra-giudiziale di primo grado tutte le controversie fra i gestori delle Tv a pagamento e della telefonia mobile agli utenti perché, attualmente, se la conciliazione non va a buon fine, al cittadino non resta che rivolgersi all’Agcom nazionale o all’autorità giudiziaria”.

Il presidente del Corecom ha poi annunciato lo sviluppo delle iniziative rivolte ai minori ed alla prevenzione del cyber-bullismo, in collaborazione con la scuola e la Polizia postale, con due manifestazioni pubbliche a Cagliari e Sassari.

Per quanto riguarda la legge regionale 3/2015 che prevede forme di sostegno alle stazioni televisive locali, il presidente del Corecom ha auspicato l’estensione degli interventi al mondo delle radio e dei giornali on-line. Il panorama dell’informazione televisiva regionale, ha detto, “dopo una lunga e difficile crisi sta cominciando a dare qualche segnale di risveglio anche per la presenza dei nuovi media; sono per ora piccoli segnali ma indicano una tendenza che la Regione deve saper leggere ed interpretare”.

Nelle conclusioni il presidente della commissione Gavino Manca ha ricordato che, “pur tenendo presenti le difficoltà oggettive del bilancio regionale, le prime ricadute positive dell’intervento delle istituzioni sul sistema televisivo vanno consolidate ed allargate, per quanto possibile, anche agli altri mezzi di comunicazione; su questi temi c’è tutto l’impegno della commissione”.

(Af)

 

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