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Seconda commissione: audizione del Coreform sulle problematiche della fomazione professionale

Data: 14/10/2015 ore 14:00

“Siamo molto preoccupati per l’incertezza nella programmazione delle risorse per la formazione e per la situazione attuale che, di fatto, ci obbliga ad anticipare (per il ciclo dei finanziamenti europei 2007-2013) le nostre risorse senza aver ricevuto quanto ci spetta per le attività già svolte: di questo passo le agenzie saranno costrette a licenziare ed alcune lo hanno già fatto dalla fine di settembre”.

Lo ha dichiarato Andrea Cacciarro, rappresentante del Coreform (associazione di cui fanno parte molte agenzie di formazione professionale) davanti alla commissione Lavoro del Consiglio, presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd).

Il sistema della formazione professionale in Sardegna ha una platea molto ampia, circa 10000 operatori fra lavoratori a tempo indeterminato, determinato e collaboratori, suddivisi in circa 40 agenzie.

I licenziamenti saranno inevitabili, ha aggiunto Bonaria Spignesi sempre a nome del Coreform, “se non sarà colmato il vuoto relativo ai bandi per il periodo 2014-2020 sui quali non abbiamo alcuna certezza”.

L’aspetto più paradossale, ha osservato poi Luigi Argentero, “è che c’è un intero sistema vicino al collasso mentre proprio in questo momento la Sardegna ha un forte bisogno di formazione professionale”.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Rossella Pinna e Gianmario Tendas (Pd), Roberto Desini (Sdl) e Paolo Zedda (Soberania-Indipendentzia).

Il presidente della commissione Gavino Manca, in conclusione, ha affermato che il problema della formazione professionale va inquadrato da tre angolazioni principali: “C’è bisogno in primo luogo di definire una chiara volontà e di tracciare la linea della Regione per il settore, e questo è un compito che spetta al Presidente, alla Giunta, alla stessa maggioranza e in ultima battuta al Consiglio”. Inoltre, ha proseguito, “è chiaro che la formazione professionale non può più essere disciplinata da una legge del ’79 non foss’altro perché, da allora ad oggi, il mondo è cambiato alcune volte”. Ed infine, ha concluso Manca, “dobbiamo avere anche la consapevolezza che i tempi delle istituzioni sono sempre più lunghi di quelli che la società richiede alla politica; per questo è necessario che, fin dalla prossima legge finanziaria, siano indicati con precisione sia il quadro delle risorse disponibili sia le azioni da mettere in campo; nella prossima settimana contiamo di sentire l’assessore del Lavoro per completare la nostra ricognizione ed assumere le iniziative opportune”.

(Af)

 

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