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Sdp e Upc: «Abbanoa, posti di lavoro a rischio e acqua più cara»

Data: 14/06/2017 ore 09:30

Una privatizzazione “mascherata” nella gestione degli impianti e dei servizi, con conseguenti rischi per i posti di lavoro ed il pericolo concreto di un aumento delle tariffe dell’acqua in Sardegna. È questa la nuova denuncia contro “la mala gestio di Abbanoa” da parte dei consiglieri della maggioranza del gruppo “Art. 1 – Sdp” (Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzutto, Paolo Zedda) e dell’esponente dei Cristiano Popolari Socialisti, Antonio Gaia che in un’interrogazione rivolta al presidente della giunta chiedono garanzie per il completamento del percorso di internalizzazione del personale delle ditte appaltatrici; per il mantenimento di mansioni, contratti e livelli retribuiti dei lavoratori, nonché azioni concrete per la salvaguardia dei posti di lavoro in vista della ormai prossima scadenza (31 ottobre 2017) delle gare per i servizi di manutenzione, depurazione, sollevamento fognari e conservazione, adeguamento e miglioramento del patrimonio impiantistico.
A confermare i timori dei consiglieri del centrosinistra ci sarebbe anche l’incontro promosso da Abbanoa il prossimo 30 giugno al Lazzaretto di Cagliari, dal titolo “Project financing e grandi opere: master plan Abbanoa 2017”. «Chiediamo che i vertici di Abbanoa riferiscano immediatamente nella commissione competente  – ha dichiarato il vice presidente del Consiglio, Eugenio Lai – perché non accettiamo né un privatizzazione mascherata dell’acqua e neppure un taglio dei posti di lavoro». «Siamo molto preoccupati per la situazione – ha aggiunto il capogruppo Daniele Cocco – e vogliamo capire che cosa accadrà il 31 ottobre quando scadranno i contratti dei servizi affidati in appalto e quali siano le reali intenzioni di Abbanoa con il project financing».
«Abbanoa è un idromostro ed un mostro giuridico – ha incalzato Antonio Gaia – ed opera al di fuori delle norme comunitarie che regolano gli affidamenti in house providing, come evidenziato di recente anche dall’Anac a seguito della segnalazione sottoscritta da 23 consiglieri regionali». «Si aggiunga – ha proseguito l’esponente Upc – che Abbanoa dovrebbe auto produrre i servizi che affida all’esterno tramite appalti e che addirittura ipotizza di gestire col project financing ed è anche per queste ragioni che chiederemo la tempestiva discussione in Aula  della mozione per la risoluzione delle cause di illegittimità che riguardano l’affidamento in house della gestione del servizio idrico integrato».

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