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Sanità, Fratelli d’Italia all’attacco dell’Areus: «È una scatola vuota»

Data: 05/09/2018 ore 11:00

La gestione dell’azienda regionale dell’emergenza-urgenza (Areus) finisce nel mirino di Fratelli d’Italia che, con il capogruppo in Consiglio regionale, Paolo Truzzu, non hanno esitato a definire l’Areus “un’autentica scatola vuota che si occupa soltanto del servizio dell’elisoccorso”.
A giudizio del consigliere della minoranza “l’intero sistema dell’emergenza è da ripensare” e ad otto mesi dalla piena operatività dell’azienda regionale, istituita con la riforma sanitaria varata nel 2006 dal centrosinistra, sono evidenti le criticità che ne compromettono l’efficacia e i servizi. «C'e' un problema di natura politica – ha affermato Truzzu – l'Areus era uno dei punti cardine della riforma sanitaria  e avrebbe dovuto occuparsi dell’intero sistema dell'emergenza-urgenza, gestendo le centrali operative, il soccorso di base e tutto il 118, mentre oggi si occupa solo dell’impatto mediatico dell’ “elishowccorso”». «Mancano le ambulanze, i medici e gli infermieri, ci sono difficoltà nelle turnazioni, non ci sono le convenzioni con le coop e le associazioni del volontariato – ha aggiunto l’esponente Fd’I – ma tutto l’impegno dell’assessore sembra rivolto a comunicare le performance, vere o presunte, dei voli degli elicotteri».
Una situazione non più accettabile – per il consigliere dell’opposizione – che nel ribadire le critiche per la scelta delle tre basi “vista mare” (Alghero, Olbia e Elmas) per l’operatività dell’elisoccorso ha insistito sulla poco convincente organizzazione del 118: «A distanza di due anni dall’approvazione della riforma sanitaria, nessuno degli operatori del 118 è stato trasferito all’Areus e tutti risultano ancora in servizio all’Ats (l’azienda unica che ha sostituito le Asl) ma il personale viene coordinato dal direttore generale dell’azienda per l’emergenza-urgenza». «L’Ats – ha incalzato Paolo Truzzu – trascura però tutto ciò che riguarda l’Areus: non fa acquisti, non procede con le selezioni del personale, non attiva la formazione e non paga con regolarità le spese dell’azienda per l’emergenza-urgenza».
L’ultimo affondo dei Fratelli d’Italia è sull’istituendo numero unico delle emergenze in campo nazionale: «La Regione non ha attivato alcuna procedura ma dopo il 31 dicembre, in Italia, per tutte le emergenze si dovrà chiamare il 112».

 

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