Data: 13/05/2015 ore 15:00
“Il sistema regionale dei Consorzi di garanzia può recuperare efficienza anche attraverso un diverso ruolo della Regione che con la riforma introduce elementi di semplificazione, innovazione e controllo sull’impiego delle risorse pubbliche”.
Lo ha affermato l’Assessore della Programmazione Raffaele Paci durante l’audizione davanti alle commissioni Bilancio (presieduta dall’on. Franco Sabatini, Pd) ed Attività produttive (presieduta dall’on. Luigi Lotto, Pd), riunite in seduta congiunta per esaminare il Dl 199 – Interventi in materia di consorzi di garanzia fidi.
Nella sua relazione, l’Assessori Paci ha ricordato che “il sistema regionale dei consorzi, anche per la sua frammentazione (in Sardegna operano più di 20 strutture, le stesse dell’intera Francia) non riesce più a dare risposte efficaci al mondo delle imprese alimentando una sorta di corto circuito fra gli stessi e le banche che finisce per amplificare gli effetti della crisi che ha colpito le aziende”. Di qui, ha aggiunto, “la necessità di un riordino e di un ruolo più incisivo della Regione, con misure molto concrete: pagamento di tutti i debiti arretrati nei confronti dei consorzi per circa 24 milioni, istituzione di un fondo unico superando la ripartizione di risorse e procedure fra diversi assessorati, apertura ai liberi professionisti ed alle imprese agricole, sperimentazione (per 18 mesi) di un fondo di stabilizzazione (cui i consorzi saranno liberi di aderire) per prevenire le possibili situazioni di crisi e fronteggiarle attraverso piani di ristrutturazione”.
Dopo la relazione dell’Assessore hanno preso la parola i consiglieri regionali Giorgio Oppi (Area popolare sarda), Attilio Dedoni (Riformatori sardi), Piero Comandini (Pd), Angelo Carta (Pasd’Az) e Fabrizio Anedda (Sinistra sarda).
Successivamente, i lavori sono proseguiti con le audizioni dei rappresentanti dei consorzi fini della Sardegna i quali, sostanzialmente, hanno espresso parere positivo sul disegno di legge in esame con la sottolineatura comune riguardante l’inadeguatezza delle risorse a disposizione nel fondo unico (5 milioni).
Il primo a prendere la parola è stato Gavino Sechi che, a nome di Confidi Sardegna, ha sottolineato che “la scarsità delle risorse disponibili lascia perplessi in un momento di grande sofferenza delle imprese” ed auspicato una maggiore chiarezza “sui criteri di ammissibilità e premialità per l’accesso ai contributi”.
Pinuccio Meloni, rappresentante di Cresfidi-Confesercenti, ha messo in evidenza la necessità di dare una risposta alla crisi del comparto commerciale “ancora più acuta nei piccoli paesi dove stanno scomparendo perfino le edicole e le tabaccherie” e di dare ai consorzi “più forza nel rapporto con le banche, anche favorendo processi di aggregazione”.
Per la Fimer Margia Grazia Dessì ha sollecitato più attenzione da parte delle istituzioni per una “finanza sociale vicina al territorio ed alle piccole imprese, un valore della società sarda che occorre tutelare con strumenti innovativi di sinergia fra pubblico e privato”.
Stefano Vargiu, esponendo la posizione di FinSardegna, ha invece messo il risalto la funzione innovativa dell’osservatorio “dove sarà possibile confrontare e condividere dati oggettivi provenienti dalle analisi dell’andamento del sistema” e Salvatore Desole di Confidi-Confcommercio, dichiarandosi favorevole “a processi strutturali di aggregazione” ha chiesto un maggiore dettaglio nella parte del testo che prevede “l’accesso dei consorzi ai contributi attraverso un filtro di premialità”.
Parlando per la Sardafidi, Marcello Tiddia ha ricordato che “a fronte di un 26% delle sofferenze bancarie riconducibile al mondo delle piccole e media imprese, quelle inserite nel sistema dei consorzi fidi mostrano capacità di tenuta e garantiscono, in Sardegna, la movimentazione di circa 90 euro per ogni euro investito dalla Regione”.
Claudio Facchini, di ArigianCredito, si è espresso favorevolmente rispetto ad una riforma che apre ai consorzi maggiori spazi di intervento al di là dei singoli comparti, ed ha suggerito che del costituendo osservatorio facciano parte “anche i rappresentanti dei consorzi”. Mario Piras, esponente di ReteConfidi, ha richiamato l’attenzione della commissione sulle tutela delle piccole realtà ed ha manifestato alcuni dubbi sull’eccessivo schematismo del fondo unico, che “rischia di penalizzare la categoria artigiana, che invece deve conservare la sua peculiarità”. Carlo Marcetti, di ConfidiCommercio, ha infine evidenziato che il dato molto elevato delle sofferenze bancarie va letto assieme a quello della flessione del credito alle imprese, che è stata del 4%, “ma nonostante questo i primi 6/7 consorzi che operano in Sardegna hanno numeri con una tendenza positiva”.
Al termine delle audizioni il presidente della commissione Franco Sabatini ha ringraziato le associazioni per l’utile contributo al dibattito e le ha invitate a fornire alle commissione ulteriori elementi conoscitivi e di dettaglio. Per quanto riguarda il fondo unico, ha annunciato, “la sua dotazione sarà integrata ma subito dopo l’approvazione di questo disegno di legge intendiamo affrontare a tutto campo il problema del credito in Sardegna perché è necessario arrivare a nuovi equilibri fra Regione, mondo delle banche e sistema dei consorzi, riportando l’impresa al centro delle nostre azioni”.
La commissione ha infine approvato il Parere n.54 (Programma Operativo Fesr 2007-2013-Fondo regionale di garanzia per le PMI operanti in Sardegna. Adeguamenti normativi e procedurali) ed il parere finanziario riguardante il Dl 198 (Continuità territoriale marittima tra la Sardegna e le isole minori. Autorizzazione all’indicazione di un soggetto idoneo allo svolgimento dell’attività di supporto tecnico, economico, finanziario e legale alle correlate procedure di gara).
(Af)