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Quarta commissione: audizione della Federazione speleologica sarda

Data: 03/02/2015 ore 13:00

“Dal punto di vista speleologico e naturalistico, con le sue 3700 grotte, la Sardegna rappresenta un’eccellenza mondiale ancora poco conosciuta che merita di essere valorizzata”.
Lo ha dichiarato il presidente della Federazione speleologica sarda Salvatore Buschettu nel corso di una audizione davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd).
Nel suo intervento Buschettu ha esposto i dati principali dell’attività della Federazione, disciplinata dalla legge regionale n°4 del 2007 ed attiva sul territorio regionale con 30 gruppi locali, prevalentemente nel Nuorese e nel Sulcis-Iglesiente.
Con i fondi a disposizione (circa 800.000 euro nel triennio 2008-2011), ha affermato Buschettu, “abbiamo ottenuto risultati importanti: l’informatizzazione del catasto regionale delle grotte ed il riposizionamento degli ingressi con Gps (circa 1700 grotte sono già coperte dal nuovo servizio); stiamo poi avviando la digitalizzazione della biblioteca, proseguendo nell’attività di ricerca delle acque sotterranee in collaborazione con alcune amministrazioni locali e nell’opera di divulgazione scientifica a livello nazionale ed internazionale di questo aspetto così particolare della nostra terra. Il prossimo 23 maggio, ha annunciato il presidente degli speleologi sardi, “si terrà a Cala Gonone un grande convegno di archeologia subacquea, perché non bisogna dimenticare che le grotte sono state storicamente e sono ancora i più grandi giacimenti archeologici della Sardegna”.
Dal punto di vista dei rapporti con settori come il turismo, che possono avere molti punti di contatto con la speleologia, Buschettu ha fornito alla commissione alcune indicazioni interessanti. Il mercato delle grotte visitabili, ha spiegato, “comincia ad essere saturo ma ci sono nuove opportunità in almeno 6-7 grotte della Sardegna per visite più soft con accompagnamento degli speleologi oppure percorsi guidati nelle grotte costiere che rappresentano punti di osservazione eccezionali per osservare l’andamento del livello marino, i cambiamenti biologici, le bio-diversità; le grotte costiere, in altre parole, potrebbero rientrare a pieno titolo fra le migliori escursioni da proporre ai visitatori delle nostre località turistiche”.
Abbiamo gestito in modo oculato le risorse che ci sono state assegnate, ha concluso il presidente della Federazione speleologica sarda: “chiediamo alla Regione attenzione per i nostri progetti scientifici ma soprattutto per il ruolo che svolgiamo nella conservazione dei nostri beni naturali e nella divulgazione di questo particolare valore nel territorio regionale ed all’esterno.”
Al termine della relazione del presidente degli speleologi hanno preso la parola i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (Udc) e Giuseppe Meloni (Pd). Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha ringraziato la federazione per il lavoro che svolge quotidianamente ed ha aggiunto che, pur tenendo conto dei problemi complessi della finanza regionale, si tratta di un lavoro che va sostenuto.
(Af)
 

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