dal 02/10/2019 ore 11:00 al 02/10/2019 ore 13:30 Cagliari
“L’informazione nella società di oggi è anche responsabilità e capacità di guardare al futuro con una visione globale”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Michele Pais aprendo i lavori del convegno col quale è stato presentato il volume del Corecom Sardegna “Dalla prima radio libera alla scoperta del web”. Nel suo intervento Pais ha ricordato fra l’altro che la Sardegna, in molte occasioni, ha saputo anticipare le nuove tendenze dell’informazione, “una esperienza che può essere messa a frutto anche nel futuro superando le impostazioni difensive e cogliendo l’opportunità dei nuovi media”. Le istituzioni regionali ci sono, ha concluso il presidente del Consiglio: “abbiamo leggi che nel passato hanno funzionato bene ma ora dobbiamo migliorarle per renderle più adatte alle realtà emergenti, a cominciare da un nuovo testo unico sull’editoria ed il pluralismo dell’informazione”.
Un impegno ribadito anche dall’assessore della Cultura Andrea Biancareddu, che ha annunciato un tavolo permanente di confronto sul sistema informativo in Sardegna, per raccogliere le istanze di tutti i portatori di interesse ed arrivare in tempi brevi ad una nuova legge di settore.
L’informazione è parte della democrazia, ha poi sostenuto l’ex direttore dell’Unione Sarda Gianni Filippini ed il libro del Corecom, a suo giudizio, “mette in luce attraverso una pluralità di testimonianze, la grande vitalità della realtà sarda, realtà di piccole dimensioni se si considera il mercato ma in grado di esprimere visioni innovative”. Certo, ha riconosciuto, “oggi il settore attraversa una crisi difficile che colpisce soprattutto i giovani ma non è una crisi reale perché, anzi, nella società esiste una forte domanda di informazione, purchè sia di qualità, autorevole e credibile, che a volte fatica ad incrociarsi con una offerta (quasi una overdose) di basso livello”.
Sul ruolo sociale dell’informazione si è soffermato Alessandro de Cillis, vice presidente nazionale dei Corecom. Per quanto riguarda la comunicazione, ha ricordato, “noi rappresentiamo lo Stato e perciò pensiamo di poter dare un contributo sempre più importante alla formazione dell’opinione pubblica ed alla crescita culturale e civile del Paese”.
L’informazione è non solo un bene comune essenziale per la democrazia ma anche un veicolo insostituibile di circolazione di idee e cultura, ha affermato il responsabile di Confindustria televisioni Franco Siddi, che ha poi citato i recenti dati Agcom sul rapporto fra cittadini ed informazione. Da questa ricerca, ha detto, “emerge uno specifico della Sardegna molto interessante: il 91% dei sardi segue sempre l’informazione locale ed il 70% naviga ogni giorno su internet; questo doppio registro locale-globale può essere una delle vie di uscita dalla crisi di un settore che vuole rilanciarsi puntando sulla qualità”.
(Af)