Data: 27/10/2015
L’assessore del Personale, Gianmario Demuro, ha fornito nel corso dell’audizione nella Seconda commissione, i primi dati sul fenomeno del precariato nell’amministrazione regionale, dando seguito così alla risoluzione n. 14, approvata dalle commissioni I^ e II^ lo scorso 14 ottobre 2015 “sulla necessità di effettuare un monitoraggio dei rapporti di lavoro precario presenti in Sardegna direttamente o indirettamente ricollegabili alla Regione, di risolvere nell'immediato alcune situazioni urgenti e di intraprendere un percorso normativo finalizzato al superamento del precariato”.
I numeri sono i seguenti: i dipendenti con posizioni precarie all’interno dell’amministrazione regionale sono 137, tra questi, 86 hanno i requisiti per la stabilizzazione, 36 non risultano in possesso di tali requisiti e 15 hanno raggiunto i 30 mesi di servizio alla data del 18 agosto 2009.
Negli enti e nelle agenzie regionali i cosiddetti precari sono in totale 317, così suddivisi: 301 in servizio all’Agenzia regionale del lavoro (Csl e Cesil), 3 all’Ersu di Sassari, 3 all’Ersu di Cagliari e 10 all’Agris.
Il personale precario all’Ente foreste raggiunge la cifra di 1.955 unità (1.672 con contratto semestrale e i restanti con contratto trimestrale). A questo proposito l’assessore Demuro ha ricordato che lo scorso 18 ottobre la giunta ha approvato le procedure di stabilizzazione per 312 lavoratori.
Per quanto attiene i comparti, il record è del “comparto sanità” con 563 unità a tempo determinato, mentre il “comparto Enti locali”, in riferimento ai Comuni, conta 239 precari (48 Cococo e 191 a tempo determinato) a cui si aggiungono i 57 precari delle Province (15 Cococo e 42 a tempo) per un totale di 296 unità.
L’assessore ha confermato l’impegno a completare la ricognizione sul fenomeno entro la prossima settimana, così da definire il quadro certo della situazione.
Il presidente della commissione ha quindi comunicato i dati forniti dall’assessorato del Lavoro sui lavoratori socialmente utili risultanti in organico nelle diverse società in house degli Enti locali e che saranno ricompresi, dunque, nella stesura finale della ricognizione curata dall’assessorato del Personale. Si tratta di 290 unità in servizio presso le cosiddette municipalizzate la cui crisi è stata portata all’attenzione della stessa commissione anche nell’ultimo ciclo di audizioni che ha interessato nel particolare i casi della “Romangia servizi” e della “Algheroinhouse”.
Gavino Manca ha sottolineato con soddisfazione l’imminente conclusione del primo monitoraggio sul fenomeno del precariato nell’amministrazione regionale ed ha concordato con l’assessore Demuro sulla necessità di procedere con successivi approfondimenti sulla questione, non secondaria, della natura giuridica dei rapporti di lavoro ed in particolare sulle modalità di assunzione. «Fermo restando il principio – hanno dichiarato Manca e Demuro – che per l’accesso alla pubblica amministrazione la strada maestra resta quella dei pubblici concorsi».
Il presidente Manca ha inoltre ricordato la necessità di predisporre interventi straordinari per affrontare le diverse emergenze fino al termine dell’anno in corso, così come previsto dalla risoluzione congiunta n.14 del 14 ottobre 2015.
Il presidente e l’assessore Demuro hanno concluso rimarcando l’impegno per “mettere in campo ogni azione possibile per avviare un piano di stabilizzazione” ed in riferimento alla cosiddetta “capacità assunzionale” (la legge di stabilità in discussione nel Parlamento prevede il tetto del 25%) hanno auspicato un confronto con il governo finalizzato all’ottenimento di eventuali deroghe in favore della Regione sarda.
In precedenza, l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, aveva ribadito, nel corso dell’audizione in commissione, la centralità del tema del precariato e del lavoro ed aveva offerto alcuni chiarimenti in ordine alla questione dei 15 archivisti in servizio presso l’amministrazione regionale ed il cui contratto scade il prossimo 31 ottobre. Nonché chiarimenti sulla situazione della società di capitale, interamente partecipata dalla Regione, “Fase 1 srl”, e per la quale la Giunta ha nominato un amministratore unico per la sua cessione ai privati ed in caso di esito negativo la cessazione della stessa.
Quanto alla posizione degli archivisti che prestano la loro opera in tutti gli assessorati e sono in capo al servizio “comunicazione” della presidenza, l’assessore Paci ha ribadito, in sostanza, come rappresentino “forme tipiche di lavoro determinato proprie dei fondi europei” e non ha escluso però che i progetti che li hanno visti impegnati “possano essere rinnovati nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2014-2020”.
L’assessore del Bilancio ha dunque confermato le scelte della Giunta sul futuro della società di sperimentazione farmaceutica “Fase 1 srl” per la quale a breve sarà pubblicato il bando per la cessione ai privati.
All’origine della decisione dell’esecutivo (così ha riferito Paci), oltre ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti, la constatazione che negli otto anni di attività non sia stata realizzata alcuna sperimentazione e negli ultimi 24 mesi non si sia registrata alcuna commessa. «I costi – ha proseguito l’assessore – ammontano a circa 500mila euro l’anno a fronte dell’assenza dei ricavi». In riferimento al futuro del personale impiegato (8 unità) l’assessore si è detto “sicuro” che “le professionalità in servizio nella società Fase 1 sapranno ricollocarsi nel mercato”. Perplessità sono state avanzate, inoltre, riguardo all’ipotesi di una cessione della società all’azienda sanitaria Brotzu di Cagliari: «Si tratterebbe comunque di mettere a carico della finanza pubblica il costo di Fase 1, una società che per l’attività che svolge e per l’entità dei costi generati, può operare con successo soltanto con il coinvolgimento delle multinazionali del settore farmaceutico».