Data: 04/12/2014
“Nonostante i continui richiami alla trasparenza la Giunta regionale ha indicato il proprio rappresentante nella Fondazione dell’ente lirico di Cagliari senza rendere consultabile la delibera, alimentando dubbi ed interrogativi che vanno chiariti al più presto”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) illustrando, in una conferenza stampa, i contenuti di una interrogazione sul provvedimento dell’esecutivo regionale.
Non essendo possibile accedere al documento, ha osservato Truzzu, “si può presumere che la Regione abbia nominato il dr. Alessio Loi, già direttore amministrativo del Teatro lirico e dirigente del Consiglio regionale in pensione; se si trattasse di lui, niente da dire sulla persona e le sue capacità, ma va chiarita la natura giuridica del suo incarico”.
La legge infatti, ha ricordato l’esponente di Fdi, “vieta espressamente di attribuire incarichi a lavoratori pubblici e privati in pensione sia nelle pubbliche amministrazioni che in enti e società controllate, a meno che gli stessi incarichi non siano svolti per un solo anno e a titolo gratuito”.
Quindi, ha sintetizzato il consigliere regionale, “delle due l’una: o la nomina è illegittima e va revocata o è legittima ma, in qual caso, la Giunta ha perduto l’ennesima occasione per dare una prospettiva stabile di governo all’istituzione culturale più importante della Sardegna, perpetuando una situazione di precarietà di cui fanno le spese lavoratori del settore e cittadini”.
Sul piano politico, Truzzu ha preso spunto dalla vicenda della Fondazione per accusare il centro sinistra di essere stato contagiato da un “virus” contrario al tanto sbandierato “rinnovamento” della classe dirigente. Finora, ha detto, “di questo rinnovamento non c’è traccia, anzi nomine come quella del Lirico, del primo commissario dell’Igea, del Ctm di Cagliari e dello stesso Capo ufficio stampa del presidente Pigliaru dimostrano esattamente il contrario”. Eppure, ha concluso Truzzu, il rinnovamento era stato annunciato come uno dei pilastri principali del programma di Pigliaru, quando aveva parlato di “problemi nuovi che richiedono soluzioni nuove” e di dare “ai giovani la speranza di un futuro di lavoro”
Sono contrario al conflitto generazionale, ha concluso il consigliere di Fdi, “ma con queste scelte non stiamo permettendo ai giovani nemmeno di imparare, fermo restando che, con tutto il rispetto per i pensionati, anche all’interno del centro sinistra ci sono persone perfettamente in grado, a livello di capacità e preparazione, di ricoprire ruoli di responsabilità”.
(Af)