Data: 12/07/2017 ore 16:30
La Regione sta seguendo con la massima attenzione l’iter per l’autorizzazione della nuova discarica degli scarti di lavorazione della Portovesme Srl. Lo ha assicurato l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano sentita questo pomeriggio in audizione dalla Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale.
«La procedura va avanti – ha spiegato Spano – dopo l’ultima Conferenza dei Servizi sono stati chiesti chiarimenti e integrazioni alla Portovesme Srl sulla richiesta di costruzione di una nuova discarica. Il tavolo istituito presso la presidenza della Regione si è riunito più volte per l’esame di alcuni aspetti tecnici. La Regione si è fatta carico di riunire anche gli altri componenti della Conferenza dei Servizi (Arpas, Ufficio Tutela del Paesaggio, Lavori pubblici). C’è un continuo monitoraggio sull’andamento dell’iter. La Portovesme Srl ha ricevuto una nota con richiesta di integrazioni al progetto, lo scorso 5 giugno. Entro 90 giorni dovrà presentare la nuova documentazione. Una volta esaminate la carte potrà essere convocata la nuova Conferenza dei Servizi che dovrà esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale. C’è il nostro impegno, vista la rilevanza della partita, a chiudere la procedura in tempi rapidi».
In attesa della nuova discarica, la Portovesme Srl dovrà adesso trovare una soluzione transitoria per il conferimento degli scarti di lavorazione. Il vecchio sito di Genna ‘e Luas è in via di esaurimento e potrà ricevere rifiuti per altri due/tre mesi.
In campo ci sono tre ipotesi: 1) il conferimento degli scarti di lavorazione a discariche private; 2) l’ampliamento del 9° anello della vecchia discarica; 3) l’utilizzo delle vasche presenti all’interno dello stabilimento.
La prima ipotesi sembra quella meno percorribile. Non piace all’azienda per gli alti costi dell’operazione e non offre certezze sulla continuità produttiva.
Più realistiche le altre due soluzioni. La prima prevede l’abbancamento in deroga di 25mila tonnellate di rifiuti nella vecchia discarica. Basterebbe una semplice autorizzazione dirigenziale della Provincia del Sud Sardegna. «E’ una richiesta legittima che l’ente intermedio è pronto a soddisfare – ha detto il commissario straordinario della Provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna – il conferimento di questa quantità di rifiuti garantirebbe all’azienda un mese di autonomia. E’ poco ma consentirebbe di allungare i tempi in attesa della conclusione dell’iter autorizzativo della nuova discarica». La seconda soluzione richiede invece l’aggiornamento dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) di competenza del Ministero dell’Ambiente. La Portovesme Srl ha presentato una richiesta formale di riesame dell’Aia il 27 giugno scorso. «Il Ministero sta seguendo la vicenda – ha detto l’assessore Spano – il ministro ha assicurato massima attenzione. E’ stato nominato il responsabile del procedimento e si sta perfezionando il gruppo di lavoro. Dal 28 giugno sono scattati i 30 giorni di tempo per la presentazione di osservazioni da parte del pubblico. Una volta trascorsi i termini si potrà avviare il percorso per la conclusione dell’istruttoria».
L’utilizzo delle vasche consentirebbe alla Portovesme srl di conferire gli scarti di lavorazione per altri tre mesi. Sommando lo spazio ancora disponibile nella vecchia discarica in esaurimento, l’abbancamento straordinario e il conferimento nelle vasche, sarebbero quindi assicurati altri sei mesi di continuità produttiva. «La speranza è che l’iter si concluda entro i tempi previsti – hanno detto i consiglieri Cesare Moriconi (Pd) e Gigi Rubiu (Udc) – il Sulcis e la Sardegna non possono permettersi di perdere un’industria strategica».
Continuità produttiva auspicata anche dal presidente della Commissione Luigi Lotto che ha invitato tutte le parti in causa a lavorare per una soluzione positiva della vicenda.