Data: 16/04/2014 ore 16:00
Approvato un ordine del giorno sulle conseguenze degli interventi previsti dalla spending review che saranno causa di chiusura dei presidi della Polizia di Stato in Sardegna, dei distaccamenti e dei tagli del personale e dei nuclei specialistici dei Vigili del fuoco, e della chiusura o il mancato avvio delle caserme dei carabinieri in vari comuni della Sardegna.
Elezione di un segretario dell’Uffiicio di Presidenza del Consiglio Regionale
Cagliari 16 Aprile 2014 – La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Gianfranco Ganau. Dopo una breve sospensione per consentire alla Conferenza dei Capigruppo di stabilire l’organizzazione dei lavori dell’Aula, il Presidente Ganau ha comunicato ai consiglieri che, nella giornata di oggi, sarebbero state discusse, in maniera unitaria le mozioni 3, 13, 14, 15 e 5, poiché si occupano dello stesso argomento, ossia i tagli dei presidi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco in Sardegna. Al termine della discussione la Conferenza dei capigruppo ha previsto l’esame della mozione n. 6 (Fasolino e più) “sulla mancata erogazione da parte del Governo dei fondi necessari alla ripresa economica e sociale dopo l’alluvione del 18 novembre 2013, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento” e l’elezione del segretario dell’Ufficio di Presidenza del gruppo Sardegna. Domani alle 10 il Consiglio si riunirà per esaminare la mozione 4 (Dedoni e più) “sul trasferimento della quota di accise spettante alla Regione ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto speciale della Sardegna, con richiesta di convocazione urgente”.
Sull’ordine dei lavori sono intervenuti i consiglieri Mario Floris (Sardegna) e l’on. Giorgio Oppi (Udc) che hanno manifestato il loro dissenso per la modifica dell’ordine dei lavori fatta “all’ultimo momento” dalla Conferenza dei Capigruppo. Il presidente Ganau ha evidenziato come sia nei diritti della Conferenza dei Capigruppo stabilire l’organizzazione dei lavori dell’Aula e come fosse facoltà del Presidente accorpare più mozioni visto che riguardano lo stesso argomento.
L’on. Ganau ha, quindi, dato la parola all’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia e primo firmatario della mozione n. 3, sottoscritta da tutti i presidenti di gruppo della minoranza. L’on. Pittalis ha auspicato che su argomenti così importanti si possa avere in aula la presenza del Presidente della Regione. «La mozione evidenzia l’azione di demolizione da parte dello Stato dei presidi delle forze di polizia in Sardegna – ha detto – dopo la chiusura di tante sedi distaccate dei tribunali e dei giudici di pace. A questo si aggiunge la volontà di chiudere 20 sedi, tra cui i distaccamenti di polizia stradale di Fonni, Ottana, Siniscola e Tempio; i posti di polizia ferroviaria nei Comuni di Macomer, Chilivani e Golfo Aranci; le sedi delle squadre nautiche nei Comuni di Cagliari, Olbia, Oristano, Palau e Porto Torres, oltre alla sezione della Polizia postale di Nuoro». L’on. Pittalis ha ricordato anche la volontà dello Stato di chiudere la “Scuola aperta per i servizi di polizia a cavallo delle Forze di polizia a ordinamento civile a Burgos”, ma anche il taglio delle sedi e dell’organico dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale. «Sono presidi importantissimi – ha affermato l’on. Pittalis citando i dati all’armanti sulla criminalità in Sardegna diffusi dal Viminale e gli ultimi gravissimi fatti di cronaca – per il contrasto alla criminalità, per le azioni di prevenzione e di controllo del territorio. Quella dello Stato è una decisione scellerata che va contro il buonsenso: questi tagli consegnano il territorio nelle mani della criminalità». Secondo il primo firmatario della mozione con queste decisioni si “compromette la sicurezza dei cittadini”: «Sarebbe meglio che il ministro Alfano operasse il taglio di qualche direzione generale del Ministero, incidendo sui costi della politica come ha fatto la Sardegna nella scorsa legislatura». Per l’on. Pittalis sembra «uno Stato che abdica al suo ruolo, abbandonando il territorio», ma non deve dimenticare l’Accordo di Programma quadro “Sicurezza per lo sviluppo della Regione Sardegna – Emanuela Loi”, che impegna il Ministero dell’Interno e la Regione a realizzare interventi volti a potenziare e integrare il servizio offerto dalle Forze di polizia nazionale e locali. In conclusione, il capogruppo di Fi ha auspicato la presentazione di un ordine del giorno unitario.
Ha poi preso la parola l’on. Giuseppe Fasolino (Fi), primo firmatario della mozione n. 5. Per l’esponente della minoranza la revisione della spesa non deve prevedere il taglio dei servizi, ma i costi eccessivi della politica. L’on. Fasolino ha sottolineato poi come «la Sardegna si presenti con le carte in regola visto che, già nella scorsa legislatura, ha operato tagli importanti ai costi della politica». Il consigliere regionale ha ricordato i disastri che hanno colpito lo scorso anno la Sardegna, come gli incendi e l’alluvione. «Mi sarei aspettato il rafforzamento dei presidi dei vigili del fuoco e non il contrario». La Sardegna è un’isola e per questo, ha sottolineato l’on. Fasolino, ha necessità di più personale e mezzi,come i canadair, sul posto, perché in caso di incendio o di alluvione si dovrebbe aspettare troppo perché i rinforzi arrivino dalla penisola. Il primo firmatario della mozione ha esortato il presidente della Regione a difendere a Roma la sicurezza dei cittadini «con il coltello tra i denti» perché «questo è uno Stato che non garantisce i servizi essenziali e la sicurezza». (E.L.N.)
L’on. Luigi Lotto (Pd) illustrando la mozione n.13 di cui è firmatario, di contenuto analogo a quella dell’on. Pittalis, ha sottolineato la sua pesante incidenza in una zona particolare dell’Isola, già colpita dall’arretramento dello Stato rispetto a contesti importanti come scuola e sanità. «Ora, ha affermato l’on. Lotto, si parla della soppressione della compagnia dei Carabinieri di Ozieri, con una motivazione che sarebbe da ricondurre ai costi di affitto troppo alti, una motivazione che ci sentiamo di contestare con argomenti validissimi». A parte il fatto che lo Stato, ha osservato l’esponente del Pd, «farebbe bene a dismettere il patrimonio immobiliare inutilizzato e mettere a reddito quello che ritiene di utilizzare, c’è da tener conto di una soluzione intelligente avanzata dal Comune di Ozieri, che ha proposto di mettere a disposizione locali di sua proprietà e ristrutturarli per poi darli in affitto allo Stato a prezzo di costo fino ad ammortizzare l’investimento ed ottenerlo infine a titolo praticamente gratuito». Questa, ha commentato Lotto, «è una soluzione che consente di non eliminare dal territorio i presidi dello Stato, soprattutto dalle zone interne dove, semmai, il dispositivo di sicurezza deve essere rafforzato». Lo stato, ha concluso l’on. Lotto, «va sollecitato a tener conto del modello Ozieri: il Comune spende, la Regione concorre, lo Stato resta al suo posto, eliminiamo definitivamente ogni alibi».
L’on. Cesare Moriconi (Pd) illustrando la sua mozione (n.14) si è ricollegato alla riflessioni degli interventi precedenti per sostenere l’importanza strategica dei presidi dello Stato in Sardegna, nella scuola come nel comparto sicurezza, e valutare le gravi ricadute dei tagli proposti in nome dei risparmi di spesa. “Dove c’è meno sicurezza, ha affermato, si vive peggio, si lavora peggio, c’è la percezione di essere lasciati soli ed indifesi di fronte alla criminalità”. Un caso simbolo, ha spiegato l’on. Moriconi, «è quello di Pula, dove nel 2005 ministero e prefettura decisero con atti formali di realizzare un nuovo edificio per polizia e carabinieri; ora l’edificio c’è i carabinieri vi si sono trasferiti, ma lo Stato ha deciso unilateralmente di non onorare più i suoi impegni». Il governo, ha detto infine Moriconi, «deve essere richiamato al rispetto dei suoi impegni, altrimenti non serve incoraggiare i sindaci o esprimere solidarietà agli amministratori presi di mira dalla criminalità». (Af)
Ha quindi preso la parola l’on. Walter Piscedda che ha illustrato la mozione n.15 sulla mancata apertura di un presidio stabile dei carabinieri a Elmas, comune del quale l’on Piscedda è sindaco dal 2006.
«Negli ultimi anni – ha detto in apertura del suo intervento– il comune di Elmas, nel cui territorio sono ospitati l’aeroporto più importante della Sardegna, un’area industriale con oltre 300 imprese produttive e l’unico CPA(Centro di prima accoglienza per gli immigrati) dell’Isola, ha visto crescere gli episodi di microcriminalità». Un fenomeno preoccupante che ha indotto l’amministrazione comunale a chiedere a più riprese un presidio dei carabinieri nel proprio territorio. Per questo, ha ricordato Piscedda, il Comune aveva individuato anche un’area per la costruzione di una caserma ottenendo il benestare dai vertici dell’Arma. L’opera, ha sottolineato il consigliere del Partito Democratico, si sarebbe dovuta realizzare attraverso un intervento di project financing con un canone di locazione a carico del Ministero dell’Interno concordato con la Prefettura di Cagliari.
Nonostante ciò, ha ricordato l’on. Piscedda, il Ministero ha comunicato, attraverso la Prefettura, di non avere la disponibilità finanziaria per accollarsi gli oneri di locazione. Una risposta che preoccupa l’amministrazione comunale e tutti i cittadini di Elmas.
«La mancata istituzione di un presidio stabile dei carabinieri, ha detto l’on. Piscedda, mette a rischio la sicurezza delle persone. La polizia municipale, ha, non può farsi carico delle funzioni proprie delle forze dell’ordine». Impensabile, secondo l’esponente del Pd, sostituire polizia e carabinieri con i pochi mezzi a disposizione. «Serve un puntuale controllo del territorio accompagnato da efficaci azioni di prevenzione e repressione che, ha concluso l’on. Piscedda, devono essere a carico dello Stato».
Dopo l’illustrazione dell’ultima mozione, il presidente on. Ganau ha aperto la discussione generale sulle mozioni concedendo la parola al primo iscritto a parlare, l’on Marco Tedde (Forza Italia).
«Dopo i tagli sciagurati ai tribunali del Governo Monti – ha esordito l’on. Tedde – assistiamo adesso a quelli dei presidi delle forze dell’ordine».
In Sardegna, ha ricordato l’esponente di Forza Italia, sono a rischio 20 sedi della Polizia di Stato. «Sono tagli lineari, non l’eliminazione di rami secchi – ha aggiunto l’on.Tedde – è in atto il tentativo del Governo nazionale di accentrare le competenze, di sottrarre quote di sovranità alla Sardegna. eppure il Parlamento tace».
Non è sufficiente protestare, ha detto ancora Tedde, la Regione sarda deve aiutare il Governo perché non si proceda con tagli lineari ma in modo razionale. «Chiudere le sedi della polizia a Viterbo o Latina – ha concluso l’on. Tedde – non è la stessa cosa che tagliare a Ottana e Siniscola». (PSP)
Il presidente Ganau ha dato, quindi, la parola all’on. Angelo Carta (Psd’Az): «Vengo da una zona dove si sono registrati numerosi attentati agli amministratori locali». Secondo l’on. Carta è necessario rafforzare la sicurezza, non il contrario, e ha evidenziato come le priorità dello Stato non corrispondano alle esigenze della Sardegna. Il consigliere del Partito sardo d’Azione ha auspicato che si arrivi a un ordine del giorno unitario.
Per il capogruppo di Sel, on. Daniele Secondo Cocco, il governo Renzi non ha capito le problematiche della Sardegna, che sono ben diverse da quelle delle altre regioni. «La riduzione della spesa – ha detto – non deve andare a discapito della sicurezza. Non possiamo permetterlo». Il presidente Ganau ha dato la parola al capogruppo del Centro democratico, Roberto Desini, il quale ha definito i tagli dello Stato “indiscriminati” e che denotano la poca conoscenza della realtà del territorio sardo. L’on. Desini ha raccontato come per mantenere aperta la caserma dei carabinieri a Sennori dovrebbe dare loro lo stabile gratuitamente, con un aggravio economico notevole per il Comune. «Gli enti locali sono i più vessati perché, loro malgrado, – ha affermato – devono farsi carico di problemi che riguardano lo Stato». Per questi motivi l’esponente della maggioranza ha annunciato il suo voto favorevole e ha esortato maggioranza e opposizione a «fare quadrato e avere una voce unica perché, diversamente, lo Stato ci travolgerà». (E.L.N.)
L’on. Pier Mario Manca (Partito dei Sardi) è partito dalla relazione dell’on. Pittalis che, in qualche modo, proietta i suoi effetti su tanti territori. E’evidente, ha dichiarato, «che lo Stato non sta arretrando, è proprio assente dalla Sardegna». La criminalità è sempre più pericolosa, ha aggiunto: «ci sono stati cinque omicidi nel Nuorese dall’inizio dell’anno e, di fronte a tutto ciò, non si può rispondere con la demolizione delle strutture». E’una situazione che abbiamo già vissuto, ha lamentato l’on. Manca: «Aumenta la dispersione scolastica? Lo Stato elimina e razionalizza le scuole e potrei continuare con gli incendi, come se i sardi non fossero parte dello Stato». Ma allora, ha chiesto Manca, «dov’è la specialità che vogliamo e dobbiamo difendere? La nostra terra non si può esaurire nelle zone costiere, perché se ci salviamo ci salviamo tutti assieme». Infine l’on. Manca ha proposto di «trasformare le mozioni in una rivendicazione più ampia dicendo chiaramente allo Stato che deve fare il suo dovere».
L’Assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, in apertura, ha comunicato che l’assenza del presidente della Regione Pigliaru è motivata da impegni istituzionali: un’audizione alla Camera ed un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio. Affrontando il contenuto delle mozioni, l’Assessore ha individuato “il filo rosso” che le unisce nel preoccupante e progressivo arretramento dello Stato dalla Sardegna, nel settore della sicurezza come in tanti altri, anche se quelli della sicurezza, ha detto, «sono numeri allarmanti, con gli organici complessivi che sono passati da 103.000 a 90.500». Secondo Erriu, sono numeri che rappresentano «una deriva pericolosa, considerato che la sicurezza è un diritto fondamentale che non può essere sottoposto a tagli lineari». La Giunta respinge questa logica, ha proseguito l’Assessore degli Enti Locali, «e quanto prima manderemo una proposta articolata e dettagliata al ministro Alfano per richiamare la sua attenzione sulla specificità della situazione della Sardegna». Siamo d’accordo anche noi, ha aggiunto Erriu, «nell’eliminare i doppioni e nel ricercare le migliori sinergie, ma senza abbassare la guardia rispetto al problema della sicurezza». Erriu ha infine annunciato la stipula di accordi formali con le prefetture della Sardegna sui temi del contrasto agli attentati contro gli amministratori locali, del miglioramento dei livelli di sicurezza nei territori urbani ed extraurbani e dell’attivazione di sistemi integrati di sicurezza, tutti interventi già previsti da leggi dello Stato, che potranno diventare oggetto di specifici accordi con la Regione. Da parte dell’Assessore, infine, l’auspicio di una mozione unitaria del Consiglio regionale sull’argomento «che la Giunta si impegna a sostenere in tutte le sedi». (Af)
Subito dopo l’intervento del rappresentante della Giunta regionale, il presidente on. Ganau ha dato la parola all’on. Pittalis per una breve replica.
«Prendiamo atto degli impegni della Giunta – ha detto il capogruppo di Forza Italia – sui quali vigileremo in Consiglio».
L’on.Pittalis ha quindi chiesto all’esecutivo, a nome di tutto il centrodestra, di riferire in tempi rapidi all’Aula sull’esito delle interlocuzioni con il Ministero dell’Interno e sulle azioni che si intendono mettere insieme per contrastare il piano “scellerato” del Governo.
Ha quindi preso la parola il capogruppo del PD on. Pietro Cocco che, in considerazione degli interventi in Aula e degli impegni assunti dalla Giunta regionale, ha proposto all’Assemblea la predisposizione di un ordine del giorno unitario. Il presidente Ganau, accogliendo la proposta, ha deciso di sospendere la seduta per dieci minuti in modo da consentire la redazione del documento di sintesi.
Dopo una breve sospensione il presidente on. Ganau ha annunciato all’aula la presentazione di un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo.
Il documento impegna la Giunta Regionale a intraprendere “ogni iniziativa per scongiurare la chiusura dei presidi di pubblica sicurezza, a disporre d’intesa con il Ministero dell’interno una ricognizione delle criticità nei territori e dei presidi presenti in Sardegna al fine di rafforzare la presenza dello Stato e a sollecitare il rispetto degli impegni assunti dal Governo nell’ambito dell’APQ del 2003 e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra le prefetture della Sardegna, la Regione, l’Anci sul tema del rafforzamento dei presidi di sicurezza e del contrasto ai fenomeni di intimidazione nei confronti degli amministratori locali.
Il presidente ha quindi posto in votazione il documento che è stato approvato dall’Aula all’unanimità.
Subito dopo la votazione il Presidente on. Ganau ha comunicato all’aula la proposta, condivisa dai capigruppo di spostare la discussione delle mozioni 4 e 6 iscritte all’ordine del giorno alla seduta di mercoledì 23 aprile. Sulla proposta ha chiesto di intervenire l’on.Dedoni, primo firmatario della mozione n.4 “sul trasferimento della quota di accise spettante alla Regione Sardegna ai sensi dell’arti. 8 dello Statuto Speciale”. «Sono d’accordo a spostare i lavori – ha detto l’on. Dedoni – ma chiedo alla Giunta di chiarire la sua posizione sul rischio che scadano i tempi per fare opposizione all’impugnazione della legge sulle accise da parte del Governo nazionale».
E’ poi intervenuto il capogruppo di Forza Italia sull’ordine dei lavori. Segnalo all’Aula un fatto gravissimo – ha detto Pittalis – nei giorni scorsi la Giunta nella delibera proposta dall’assessore alla Cultura, Claudia Firino, per le celebrazioni de Sa Die de sa Sardigna ha formalmente convocato il Consiglio per il 28 aprile andando oltre le sue prerogative. «Si tratta di un grave sgarbo istituzionale – ha detto Pittalis – se l’esecutivo intende stabilire con l’Assemblea questo tipo di rapporti sappia che la nostra sarà un’opposizione durissima».
Il presidente Ganau, rispondendo all’on. Pittalis, ha comunicato all’Aula di aver presentato formale protesta alla Giunta sui contenuti della delibera e di aver ricevuto le scuse immediate da parte del presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Di questo ho informato la conferenza dei capigruppo – ha aggiunto il presidente Ganau – si è trattato di una svista. «In ogni caso – ha assicurato il presidente, l’Assemblea deciderà in piena autonomia sulle celebrazioni per Sa Die».
Sullo stesso punto è intervenuto l’assessore alla programmazione Raffaele Paci che ha ribadito le scuse per l’equivoco. «Nessuno sgarbo istituzionale – ha garantito Paci – si è trattato di un errore formale. L’importante è che le risorse messe a disposizione per Sa Die de sa Sardigna siano immediatamente disponibili».
Ha quindi preso la parola il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che rivolgendosi all’on. Pittalis ha chiesto all’opposizione di evitare sterili polemiche in Aula e di accettare le scuse della Giunta. Domani, ha annunciato, la commissione cultura del Consiglio sentirà in audizione l’assessore Claudia Firino per definire il programma de “Sa Die de sa Sardigna”.
Sull’altro punto sollevato dall’on. Dedoni, il capogruppo del Pd è stato chiaro: «o decidiamo insieme di rinviare le mozioni alla prossima seduta o andiamo avanti con l’ordine del giorno». (PSP)
Ha chiesto la parola l’on. Giorgio Oppi (Udc), il quale ha rilevato come la convocazione della Seconda Commissione per domani sia illegittima perché non è stato convocato l’Ufficio di presidenza della stessa Commissione. Il Regolamento prevede, infatti, che la programmazione dei lavori della Commissione debba essere decisa dall’Ufficio di presidenza. Il presidente della Seconda commissione, on. Gavino Manca (Pd) ha dato ragione all’on. Oppi per quanto riguarda le procedure, ma gli ha anche spiegato di aver concordato la convocazione con il vice presidente trattandosi di una situazione straordinaria legata alle celebrazioni di “Sa Die de Sa Sardigna”. Per l’on. Daniele Secondo Cocco (Sel), l’intervento dell’on. Pittalis è stato strumentale perché già in Conferenza dei capigruppo si è parlato delle scuse date dalla Giunta al Consiglio e si è detto disponibile ad andare avanti con i lavori a oltranza.
Il presidente del Consiglio ha sospeso la seduta e ha convocato i capigruppo. Alla ripresa dei lavori, l’on. Ganau ha confermato che l’esame delle ultime due mozioni si terrà mercoledì prossimo e ha indetto la votazione del segretario dell’Ufficio di presidenza del gruppo Sardegna. Edoardo Tocco (Sardegna) è stato eletto segretario con 29 voti.
Il presidente ha dichiarata chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno mercoledì, 23 aprile, alle 10,30. (E.L.N.)