Data: 09/11/2016
Il Consiglio approva il disegno di legge della Giunta regionale per il salvataggio e la ristrutturazione della società di gestione dell’aeroporto di Alghero (Sogeaal). Via libera anche al Dl 238 in materia di personale e alla proposta di legge n.381 "Modifiche alla lgge 2 del 2016 sul riordino del sistema delle autonomie locali"
Cagliari 9 novembre 2016 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n. 379 – Giunta regionale – “Aiuto al salvataggio ed alla ristrutturazione della società di gestione dell’aeroporto di Alghero Sogeaal Spa”.
Aprendo la discussione generale, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha messo in luce che «si tratta del secondo intervento legislativo in due mesi ed è profondamente sbagliato come il primo, che prevedeva una privatizzazione accompagnata pari passu dalla ricapitalizzazione». Oggi, ha lamentato Tedde, «siamo di fronte ad un intervento esattamente contrario a quello di settembre con una ricapitalizzazione condizionata alla mancata privatizzazione, ma si sta sbagliando ancora perché oggi si pone la condizione della mancata ricapitalizzazione e non si capisce perché; inoltre, la cosa più grave è che si vuole una specie di privatizzazione al buio contraria al decreto Madia ed in contrasto con numerose sentenze emesse dai tribunali di diverse Regioni d’Italia». Ciò che manca, ha sostenuto Tedde in conclusione, «è un vero piano di gestione che il procedimento richiede peraltro solo in caso di parità di offerta economica, ipotesi del tutto scolastica».
Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha ricordato che la «Sogeaal ha un capitale di rischio al di sotto della soglia prevista dalla convenzione con Enac e, di conseguenza, prima non era possibile la ricapitalizzazione con fondi pubblici per cui l’unica possibilità era quella della privatizzazione, individuata dalla legge dello scorso settembre». Demontis ha poi riconosciuto che «sarebbe stato meglio inserire nel bando di gara una offerta focalizzata sulla qualità progettuale ma per questo non c’erano i tempi». La gara finora andata deserta ed ancora aperta, ha aggiunto il consigliere del Pd, «scade il 28 novembre e per quella data dovrebbe essere approvato anche il bilancio sul quale però gravano importanti pendenze fiscali che potrebbero portare ad un nuovo esito negativo». Adesso la riforma Madia, ha detto ancora Demontis, «apre la strada ad una ricapitalizzazione interamente pubblica abbinata ad un progetto di risanamento che però richiede tempo per le notifiche obbligatorie alla commissione europea di circa un mese; ecco il perché della scelta del salvataggio, fermo restando che la gara in corso lascia comunque una possibilità». In conclusione, Demontis ha annunciato che sul problema degli incentivi al low cost «si procederà con una legge apposita che utilizzando lo strumento del Piem (piano di investimento in economia di mercato) garantisce tempi brevi anche perché non prevede notifica alla Ue».
Il consigliere del Pds Roberto Desini ha affermato che «ancora una volta ci si trova impantanati nella vicenda dell’aeroporto di Alghero definita sempre come ultima spiaggia, mentre siamo in presenza di una operazione con cui si buttano danari pubblici in una società decotta limitata nella sua azione dal ruolo monopolista di Ryanair, ricapitalizzata dalla Regione per sette volte e, negli anni, esempio di mala politica, di una condizione manageriale inadeguata ed anche del peggiore sindacalismo». Sostengo da sempre la necessità della privatizzazione, ha aggiunto Desini, «e da comune cittadino ricordo anche che il numero di addetti per i servizi a terra collegati al low cost non ha precedenti in Italia, che ad Olbia si producono utili e ad Alghero solo perdite; insomma siamo arrivati al capolinea e non ce ne siamo resi conto, quindi dico sì a questa ricapitalizzazione ma a condizione che si volti pagina e non si ripetano gli errori del passato».
A nome della Giunta l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana ha detto che l’intervento legislativo ha un significato chiaro, «condizionando l’eventuale intervento pubblico alla mancata partecipazione del privato nella gara in corso che farebbe scattare un articolato programma di salvataggio e ristrutturazione, con un processo lungo diviso in due fasi, salvataggio e ristrutturazione, ma molto dettagliato ed analitico comunicato all’Enac, alla Corte dei conti alla Commissione europea». Sarebbe l’ultimo tentativo di salvare la società, ha precisato Deiana, «che comunque dovrebbe risolvere le sue difficoltà strutturali; quanto ai tempi rapidi, sono stati giustamente imposti anche dal territorio e rispettati grazie al grande lavoro della struttura tecnica della regione, nella quale sono impegnate quattro direzioni generali, Sfirs come socio ed advisor ed pool legale di esperti di diritto interno ed internazionale». Si può non essere d’accordo, ha concluso l’assessore, «ma c’è stato il massimo impegno, testimoniato anche dalla scelta del Consiglio regionale di assegnare al provvedimento la procedura d’urgenza».
Per dichiarazione di voto il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha ribadito la sua convinzione: «la legge è sbagliata nonostante il pool di esperti messo in campo, mentre sul piano di sostegno al low cost non è necessaria una legge come dice la maggioranza e come riconosce anche Soru, ci sono troppo forzature evidentemente funzionali ad obiettivi nascosti: la realtà è che il blocco della cosiddetta ct2 ha saturato la ct1 e, col blocco del low cost, ha fatto saltare il sistema».
Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha dichiarato che, in concreto, «lea rassicurazioni dell’assessore Deiana non rassicurano nessuno e soprattutto il territorio ed il sistema economico; si dice poi che si vogliono gettare le basi per il futuro, ma ciò che emerge è la mancanza di un progetto concreto e forte per rimettere in modo una grande infrastruttura della Sardegna, dove si è registrata una flessione di oltre 200.000 passeggeri (con 650 euro pro capite di mancato reddito) rispetto all’anno precedente, è la prima volta che accade nella storia, mentre altri aeroporti del Sud hanno fatto un formidabile balzo in avanti».
Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha messo l’accento sul fatto che «la politica sui trasporti seguita dalla maggioranza è connotata da una mancanza di prospettiva e di disegno strategico ed infatti, dopo appena due mesi, si sta tornando sulla possibilità di far ripartire la società con modalità in parte diverse ma ugualmente sbagliate, un modo dilettantesco di affrontare il problema». Noi comunque, ha concluso, «con senso di responsabilità abbiamo rinunciato a portare in aula il nostro provvedimento ma ribadiamo con forza la necessità di sostenere il low cost».
Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione il passaggio della legge agli articoli, che il Consiglio ha approvato con 32 voti favorevoli ed 1 contrario. (Af)
Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’articolo 1 “Interventi finanziari in favore della SOGEAAL” che autorizza, in caso di mancato perfezionamento della procedura di privatizzazione della società di gestione dell’aeroporto di Alghero, l’intervento pubblico di Regione e Sfirs per assicurare, nel breve periodo, la prosecuzione delle attività aziendali in condizioni di equilibrio economico e finanziario. Le risorse destinate a tale scopo sono quantificate in 15 milioni e 290mila euro.
Prima di entrare nel merito dell’articolo 1, l’Aula ha preso in esame l’emendamento modificativo presentato dalla minoranza, primo firmatario Marco Tedde (Forza Italia). Il presentatore ha spiegato che la proposta emendativa punta a rompere il nesso tra privatizzazione ristrutturazione. «Questo è un bando inutile e illegittimo. Con l’emendamento si elimina l’ipotesi della privatizzazione cui è subordinato il salvataggio in modo da slegare le due fasi. La privatizzazione della Sogeaal è sbagliata e dannosissima – ha proseguito Tedde – non è pensabile di vendere una società su cui si sono investiti circa 80 milioni di euro per l’infrastrutturazione e 20 milioni per le ricapitalizzazioni. Non sappiamo che cosa farà l’impresa che si aggiudicherà la maggioranza azionaria, compreso il destino dei lavoratori che potrebbero essere licenziati».
Messo in votazione, l’emendamento è stato respinto con 29 voti contrarie 14 a favore.
Successivamente l’Aula ha approvato l’articolo 1 e, in rapida successione anche gli articoli 2 “Norma finanziaria” e 3 “Entrata in vigore”. Il testo finale del disegno di ha quindi ottenuto il via libera con 32 voti a favore e due contrari. (Psp).
Il relatore on. Francesco Agus, presidente della Prima commissione, è intervenuto sul disegno di legge 283/A (Misure sulla gestione del personale regionale) e ha detto: “In una materia così delicata come il personale, vogliamo evitare il rischio di creare uno strumento non stabile che finisca per danneggiare i lavoratori. Per questo abbiamo cercato di occuparci nelle prossime settimane del Disegno di legge sul precariato, possibilmente entro il mese di novembre occupandoci ora del disegno di legge 283/A”.
L’on. Stefano Tunis, per Forza Italia, ha definito “insufficiente questa norma. Si riteneva di aver assunto un impegno in comune, ossia risolvere subito quel che si poteva risolvere subito. E invece non è così. Tutto questo richiede impegno. Ci sono persone che da domani avrebbero potuto essere assunte in Regione e invece non sarà così perché qui si sta perdendo tempo. La soluzione è fare subito quello che si può fare subito: un giorno in più fuori dal mondo del lavoro fa la differenza”.
Ha preso poi la parola l’on. Gavino Manca (Pd), che rispondendo al collega che lo aveva preceduto ha detto a nome della commissione lavoro: “Quasi sempre il Consiglio regionale ha affrontato all’unanimità il tema del precariato. Stiamo lavorando a un intervento strutturale di superamento della precarietà del lavoro nella Regione ma abbiamo iniziato un percorso e lei sa bene, onorevole Tunis, che ce ne stiamo occupando molto seriamente”.
L’Aula ha approvato poi gli articoli e la legge 283/A con 43 voti favorevoli su 43 votanti.
Il presidente Ganau ha poi messo in discussione la proposta di legge 381 (Modifiche alla legge 2 del 2016 sul riordino del sistema delle autonomie locali ) a firma dell’on. Pietro Cocco e più.
Dopo una breve sospensione dei lavori il Consiglio regionale ha respinto l’articolo 1 che proponeva la permanenza delle unioni di comuni esistenti alla data di entrata in vigore della legge di riordino del sistema delle autonomie locali dalle quali si distaccano uno o più comuni ad esse appartenenti al fine di costituire una nuova unione. Approvato invece i successivi quattro articoli della legge. L’articolo 2 prevede che, fino alla definitiva abolizione delle province, le elezioni provinciali siano indette contestualmente a quelle comunali nella tornata del 2017. L’articolo 3 prevede che i commissari delle province restino in carica fino all’insediamento dei nuovi presidenti eletti a seguito delle elezioni di secondo grado previste dalla presente legge.
L’articolo 4, infine, consente al Comune di Nuoro di rientrare a pieno nelle competenze sulla gestione della “Biblioteca Satta”, che erano state temporaneamente sottratte dall’entrata in vigore della legge sul riordino degli enti locali.
Su richiesta del capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, l’assessore Paci ha confermato la disponibilità di uno stanziamento finanziario per il 2016 e per il 2017.
La legge è stata approvata con 44 votanti e 44 favorevoli.
Il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta che sarà riconvocata a domicilio (C.C.)