CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Nota stampa n.161

Data: 23/03/2016

Prosegue l’esame della manovra finanziaria 2016-18. In discussione l’articolo 3 “Disposizioni nel settore ambientale e del territorio”.

 

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo la formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art.3 (Disposizioni nel settore ambientale e del territorio) del Dl n.297 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016 e per gli anni 2016-2018 – Legge di Stabilità 2016 e relativi allegati).

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha ricordato che «oggi di discutono le politiche ambientali, sarebbe perciò utile e necessaria la presenza dell’assessore Spano al quale dobbiamo sottoporre alcune questioni specifiche di grande importanza».

Il presidente Ganau si è riservato di provvedere alla richiesta.

La commissione e la Giunta hanno espresso il parere di competenza sugli emendamenti presentati.

Il consigliere Mario Floris (Misto), citando l’art.70 del Regolamento, ha ricordato che i membri della Giunta devono essere presenti in Aula durante le sedute; «no facciamo forzature ma il Regolamento va rispettato».

Il presidente Ganau ha comunicato che inoltrerà la richiesta al presidente della Giunta.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «l’opposizione si trova in grande difficoltà a discutere l’articolo senza l’assessore, anche perché si tratta di un testo ponderoso e complesso che contiene politiche di grande interesse, per cui il confronto in Aula è indispensabile, ferme restando le competenze dell’assessore Paci». Tedde ha chiesto infine la sospensione dell’esame dell’art.3 ed il passaggio a quello successivo.

Il presidente Ganau ha ricordato che, in presenza di una proposta formale, si deve pronunciare l’Aula.

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha lamentato che «situazioni particolari sono diventate nel tempo un modus operandi, rendendo di fatto impossibile un confronto con gli assessori in sede di finanziaria; stiamo parlando di interventi che in cifre valgono qualcosa come 500 milioni di euro, ci sono molte parti da approfondire e almeno queste devono essere discusse alla presenza dell’assessore».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha osservato che, guardando gli atti del Consiglio si rileva costantemente l’assenza degli assessori; è una questione di principio la cui definizione rientra nella competenza del presidente dell’Assemblea che, fra l’altro, provvede a convocare formalmente i componenti della Giunta».

Il presidente Ganau ha quindi sospeso la seduta in attesa dell’arrivo dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

Alla ripresa dei lavori il Consiglio ha proseguito la discussione dell’art.3.

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha sottolineato che «si tratta di un argomento molto concreto per la vita e le tasche dei cittadini oltre che degli Enti locali, sia per i problemi riguardanti l’igiene del suolo ed il trattamento dei rifiuti, sia per la situazione della differenziata che per molti comuni è negativa; la Regione deve quindi mettere a punto una strategia diversa che riguardi anche gli eco centri comunali, strutture importanti per il futuro e soprattutto per i materiali ingombranti». Una strategia nuova che però, secondo Tocco, «richiede però serve una mappatura aggiornata e scelte più razionali sull’ubicazione alcuni siti nei centri urbani, a cominciare da Cagliari, dove fra l’altro i cittadini pagano la Tarsu più cara d’Italia».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, dopo aver sottolineato positivamente la presenza in Aula dell’assessore Maninchedda «che ha competenze precise rispetto al testo in discussione», ha messo l’accento sul fatto che l’articolo sulle politiche ambientali prevede «454 milioni di investimenti, dalle bonifiche alle aree sic, dalle politiche forestali all’adattamento climatico, dalla gestione alla prevenzione di rischi idro-geologici». Per quest’ultimo aspetto, ha osservato la Zedda, «sarebbe stato meglio avere un piano dettagliato con i risultati delle due finanziarie precedenti». Sul piano generale, ha concluso, «rileviamo che rispetto agli investimenti programmati, l’88% è coperto da fondi regionali, mentre forse sarebbe stato più utile per la Regione puntare su fondi comunitari in materie con sostenibilità ambientale, educazione ambientale ed incentivazione delle azioni contro i cambiamenti climatici».

Il consigliere Gianni Tatti (Udc) ha evidenziato che quello in discussione «è un argomento di grande importanza per i territori a cominciare dai tetti per la raccolta differenziata, a condizione però che si faccia un ragionamento serio per le realtà che faticano ad arrivare ai risultati programmati, e che si consideri la necessità di arrivare ad una tariffa unica anche per lo smaltimento dei rifiuti, superando i problemi di chi ha siti lontani e deve pagare anche il trasporto». Soffermandosi sui contenuti principali dell’articolo, Tatti ha criticato la mancanza di «fondi per i precari dell’Ente foreste, un problema che Giunta e Consiglio devono affrontare senza fermarsi alle 312 unità entrate in graduatoria lo scorso anno, assieme a quello di una trentina di ex dipendenti della Società bonifiche sarde». Quanto ai cantieri verdi, a giudizio di Tatti «non serve prevedere risorse aggiuntive se si mantengono i criteri che bloccano l’accesso ai cantieri per molti enti locali, soprattutto nelle zone interne e più marginali della Sardegna».

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha affermato che l’art.3 rappresenta «una  risposta coerente con le politiche innovative della Giunta perché si riprende a credere nella raccolta differenziata attraverso azioni concrete che, fra l’altro, determineranno meno polemiche sui territori sugli inceneritori». Speriamo di arrivare alla tariffa unica entro quest’anno, ha auspicato Solinas, aggiungendo che «sugli eco centri che chiudono il ciclo dei rifiuti la Regione ha fatto sforzi notevoli in questi anni però non c’è nulla per il 2016 e riteniamo che la situazione, anche per quest’anno, abbia bisogno di un segnale, che abbiamo concretizzato in un emendamento». Un’altra proposta, ha detto ancora Solinas, «riguarda il subentro della Regione al Consorzio di bonifica dell’Oristanese nel difficile contenzioso con l’Enel sulle due centrali idroelettriche del territorio; si tratta di una vicenda complessa che prevedeva, fra l’altro, un accordo con cui gli utili delle centrali si dividevano al 50% fra Enel e Consorzio, accordo che da oltre 10 anni non è stato applicato». So che l’assessorato dei Lavori pubblici si sta occupando della materia, ha detto ancora il presidente della commissione Governo del territorio, «non sono questioni semplici ma ritengo che la Giunta debba chiedere all’Enel di mantenere i suoi impegni e possa quindi decidere su strutture che non possono produrre reddito solo per l’Enel». Affrontando poi il problema della stabilizzazione del personale dell’Ente foreste e del personale della ex Sbs, Solinas ha ricordato «che è iniziata senza spese per la Regione, mentre 28 lavoratori della Sbs sono impegnati fino al 31 dicembre di quest’anno in progetto realizzato in collaborazione con l’Ente foreste e dal 2017 accederanno alle procedure di mobilità». (Af)

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha criticato l’impostazione dell’articolo 3. «Si parla di particolari sistemi di tutela per il territorio poi ci si accorge che i siti meritevoli di protezione integrale vengono invasi da immondezzai e non si fa niente per risolvere il problema. Mi spaventa quando si affronta una questione di tale portata con leggerezza».

Dedoni si è poi soffermato sul tema della gestione dei rifiuti. «Il comma 1 dell’articolo 3 prevede una rivisitazione del sistema delle premialità – ha detto il capogruppo dei Riformatori – occorre invece partire dall’esistente. Il Comune di Cagliari è debitore di 5 milioni di euro di penalità per non aver avviato la raccolta differenziata. Questo mancanza provoca danni ai comuni virtuosi».

Secondo l’esponente della minoranza, c’è una carenza evidente nelle politiche ambientali portate avanti dal governo regionale. «Non c’è un quadro chiaro nei vari settori di competenza – ha affermato Dedoni – è vero che ai termovalorizzatori si consegna circa il 50% della raccolta?  Si vuole fare un piano serio per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani? Cosa facciamo per l’amianto? Mi risulta che siano ancora tantissimi in Sardegna gli edifici e le abitazioni ricoperti di amianto. Nell’articolato, infine,  si parla ancora di province come se si volesse trasferire loro risorse per le competenze in materie ambientale. Le province, voglio ricordarlo, sono state abolite».

Per il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, la Finanziaria rappresenta il giro di boa per fare il punto della situazione e stabilire dove si vuole andare. «Basta fare un giro della Sardegna per capire che ci troviamo davanti a una situazione tragica. I primi due anni di legislatura hanno prodotto risultati negativi – ha detto Carta – il titolo “Sosteniamo la ripresa” dato dalla Giunta alla Finanziaria è ironico». Il consigliere sardista è poi entrato nel merito dell’articolo 3: «La norma affronta argomenti importanti come i rifiuti, le bonifiche, le aree marine protette, la Rete Natura 2000, la sostenibilità ambientale, gli usi civici – ha detto Carta – sul tema dei rifiuti manca lo scatto giusto per dare un indirizzo. E’ impensabile che non ci sia ancora una tariffa unica regionale. Ho proposto un emendamento per favorire un percorso che porti alla individuazione della tariffa unica ma è stato bocciato. Stessa sorte è toccata a un emendamento che proponeva incentivi per i Comuni che vogliono istituire nuove aree marine protette».

Carta, in conclusione del suo intervento, ha annunciato il voto favorevole all’emendamento sugli usi civici: «E’ giusto dare una soluzione ai problemi del Comune di Irgoli – ha concluso il consigliere di minoranza – nei paesi dove l’uso del bosco e dei pascoli è scomparso è giusto che le amministrazioni comunali possano avere la piena gestione dei territori».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, rivolgendosi all’assessore all’Ambiente Donatella Spano, ha invitato la Giunta a presentarsi puntualmente in Aula per consentire un regolare svolgimento dei lavori. «Oggi la seduta del Consiglio è iniziata con un’ora e 17 minuti di ritardo per la sua assenza – ha detto Pittalis – attendiamo, a conclusione della discussione, una spiegazione su quanto accaduto».

Pittalis è poi passato all’esame dei contenuti dell’articolo 3. «A me pare che vi sia un’assenza grave della Regione sul fronte delle politiche ambientali, lo dimostrano i fatti – ha sottolineato il capogruppo azzurro – su argomenti come lo sversamento a mare di olio combustibile a Fiumesanto, il fiume rosso di veleni proveniente dalle aree dismesse di Montevecchio finito nell’oasi naturale di Piscinas, il fallimento di Tossilo e il sequestro delle aree industriali di Ottana per la presenza di amianto la Regione è stata assente. Sono casi in cui è intervenuta la magistratura mentre la politica non ha battuto un colpo».

Pittalis, infine, ha voluto fare un accenno anche alle politiche di tutela ambientale. «State utilizzando i parchi come soluzione per i problemi delle zone montane – ha concluso il consigliere di Forza Italia – perché siano strumenti di sviluppo i parchi devono però essere accompagnati da un progetto generale e da adeguate risorse».

Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendéntzia ha ricordato il mancato rispetto dell’ordine del giorno in materia ambientale votato all’unanimità dal Consiglio. «Con quel provvedimento si chiedeva alla Giunta di procedere in tempi rapidi alla predisposizione del piano regionale dei rifiuti e all’individuazione di una tariffa unica – ha detto Usula – quell’ordine del giorno sollecitava, inoltre, una risposta sullo stato di salute delle popolazioni del Marghine dove si registra un’alta incidenza di tumori. Oggi tocchiamo il problema dei rifiuti ed è giusto parlarne. Il governo interviene a gamba tesa dando la possibilità di aprire un terzo inceneritore in Sardegna. I due impianti presenti sono già sovradimensionati. Per poter andare a regime si chiede alla popolazione sarda di produrre più rifiuti. L’idea di un terzo inceneritore non corrisponde agli obiettivi che la maggioranza si è data. I bruciatori sono considerati industrie altamente inquinanti».

Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di «pezze e pezzuole» apposte sulle ferite senza disegnare un orizzonte ambientale. «Non sono un sostenitore di Soru – ha detto Tedde – ma devo riconoscere che aveva un’idea precisa sull’ambiente, idea che questa Giunta dimostra invece di non avere. Manca una promozione in tema di gestione dei rifiuti. La propaganda che fate tutti i giorni sulle cose più inutili dovreste farla sulla raccolta differenziata».

Il consigliere di Forza Italia ha infine stigmatizzato il silenzio della Giunta sul referendum anti trivelle: «Un tema sul quale si è speso il presidente del Consiglio Ganau mentre Pigliaru non si è sentito». (Psp)

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Fi) si è espresso a favore degli emendamenti soppressivi dell’articolo 3 ed ha ribadito la centralità dei temi ambientali per evidenziare, così ha affermato l’esponente della minoranza, “l’impotenza dell’assessore dell’Ambiente a condurre politiche serie”. «L’assenza dell’assessore – ha concluso Fasolino – non è solo quella rilevata a termini di regolamento per l’esame in Aula della finanziaria».

Il consigliere di Sovranità, democrazia e lavoro, Gianfranco Congiu, ha dichiarato il voto favorevole all’articolo 3 (no dunque agli emendamenti soppressivi) perché “fa emergere la vocazione per le politiche ambientali”. L’esponente della maggioranza ha quindi fatto riferimento, anche se indirettamente, all’intervento del suo collega Usula, affermando che “occorre cautela nel divulgare dati sull’inquinamento e la salute, soprattutto quando non hanno i crismi dell’ufficialità”.

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-FdI) si è detto a favore della soppressione dell’articolo («mi hanno convinto anche le parole del collega Usula»). L’esponente della minoranza ha evidenziato il mancato avvio delle opere di bonifica dei siti inquinati: «Nel 2015 avete stanziato 84 milioni di euro per le bonifiche ma nessuno ha visto l’inizio dei lavori».

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha definito “paradossale la proposta di cancellare ogni finanziamento alle politiche ambientali” ed ha ripreso il tema sugli inceneritori per affermare che, in realtà, in Sardegna “il vero problema sono le discariche e il loro potenziale inquinante”.  Il vicepresidente del Partito Democratico ha quindi confermato l’impegno della maggioranza e della Giunta “per operare una ristrutturazione completa del ciclo di smaltimento dei rifiuti”. «Mi dissocio – ha concluso Deriu – dalla soppressione dell’articolo 3 e dalla cantilena anti-inceneritore e non sono favorevole alle tariffa unica per lo smaltimento dei rifiuti».

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha preso le distanze dalle affermazioni del collega di maggioranza ed ha ribadito le critiche alla finanziaria e all’articolo 3, in particolare: «Manca una strategia complessiva sulla tematica ambientale e manca un’anima e una visione di insieme anche sulle bonifiche per le quali nel 2015 sono stati stanziati 104 milioni e non 83 ma appena due milioni fanno parte degli accordi di programma quadro».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha riaffermato la legittimità delle questioni attinenti le politiche ambientali e si è complimentato con il consigliere della maggioranza, Emilio Usula, per le sue dichiarazioni sull’incidenza dei tumori nelle aree industriali del Marghine e a Ottana: «Il registro dei tumori di Nuoro è riconosciuto dalla Iarc e se poi la Asl di Nuoro fa marcia indietro e elimina quel dato non significa che la comunità scientifica non tenga conto di quel dato». Crisponi si è detto dunque a favore della soppressione dell’articolo 3.

Il consigliere Mario Floris (Misto-Uds) ha chiesto chiarimenti chiedo chiarimenti sul primo comma dell’articolo 3: «Pensavo che le premialità ai Comuni si pagassero con le sanzioni pagate dai Comuni non virtuosi (Cagliari è stato sanzionato per 5 milioni di euro). Perché allora stanziamo 4 milioni di euro per le premialità ai Comuni per la raccolta differenziata dei rifiuti?».

Il capogruppo di Upc-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, ha ribadito “la centralità del tema dell’ambiente nell’azione di governo del centrosinistra” e si è detto a favore del mantenimento dell’articolo 3. Il consigliere della maggioranza ha auspicato approfondimenti sul tema dei termovalorizzatori: «Mettiamo al centro la salute dei cittadini ma teniamo presente le esperienze positive anche a livello europeo».

«Assessore che cosa ci sta a fare in quest’Aula?». Così, il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha lamentato l’assenza di chiarimenti da parte dell’assessore Spano («vuol dire che non ha argomenti per replicare alle nostre critiche») ed ha preannunciato iniziative consiliari “per andare a fondo sul malaffare che gira intorno ad alcuni siti di rilevante preoccupazione per la tutela ambientale e la salute dei cittadini”. Pittalis ha concluso con la critica alla maggioranza perché “non ha trovato le risorse per il contratto dei dipendenti dell’ente foreste”.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni,  ha preannunciato il voto favorevole all’emendamento “perché non è sbagliato cancellare un articolo inutile e che non serve alla Sardegna”. L’esponente della minoranza ha quindi svolto alcune considerazioni di carattere generale sul ciclo di smaltimento dei rifiuti ed ha così concluso il suo intervento: «E’ ora che chi si occupa di rifiuti la smetta di arricchirsi». La consigliera di Sovranità, democrazia e lavoro, Anna Maria Busia, dichiarando di non voler creare contrapposizione con le affermazioni fatte dal suo collega di maggioranza Usula su inquinamento e tumori in alcune particolari realtà della provincia di Nuoro, ha evidenziato come i dati citati “necessitino di approfondimenti”, così come resta da “accertare” l’effettivo “nesso di casualità tra inquinamento e tumori”.  (A.M.)

Il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha respinto in apertura alcune affermazioni critiche nei confronti dell’assessore dell’Ambiente, definendole «fuori luogo perché dimostrano, al contrario, l’indirizzo molto chiaro del governo regionale, anche sulla differenziata, il Piano rifiuti del 2008 con le sue criticità e le discariche». Desini ha poi auspicato  «politiche molto spinte» in materia di rifiuti, per superare la realtà di una Sardegna che va a velocità molto diverse, per esempio Sennori con oltre l’80% di differenziata e Cagliari che supera di poco il 30%; bisogna mettere in campo misure concrete che premiamo i virtuosi e penalizzano gli altri, per arrivare alla tariffa unica che per la nostra Regione rappresenta un elemento di equità».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco si è soffermato su alcuni spunti emersi dal dibattito, a cominciare dai termovalorizzatori sui quali, ha detto, «occorre sicuramente discutere ma non in questa sede per non banalizzare l’argomento». Quanto alla situazione dell’Ente foreste, secondo Cocco «va riconosciuto l’impegno della maggioranza e dell’assessore, oltre che della commissione che appena approvato la legge di riforma, importante punto per l’avvio di una politica fondata sulla eco-sostenibilità; è vero che il contratto è scaduto nel 2010 e forse non è colpa solo di questa maggioranza, ma è vero anche c’è la disponibilità di a discutere per individuare le migliori soluzioni».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha precisato in apertura che il riferimento alla tariffa unica «presume che si arrivi ad ambito territoriale unico e ad una autorità unica di gestione come previsto dal Piano 2008 che poi è stato accantonato e non certo per colpa dell’assessore». La nostra linea, ha aggiunto, «è molto chiara, la maggioranza e la Giunta hanno sposato il concetto di “economia circolare” che rappresenta l’ultima frontiera europea e ha molti punti di contatto con l’enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco; questo principio consiste nel superamento del sistema lineare con al centro la fase di smaltimento attraverso un ciclo integrato che, in qualche modo, torna all’antico quando la scarsità delle risorse disponibili imponeva di non buttare niente». Va ricordato infine, ha concluso Demontis, «che la Ue prevede la riduzione entro il 2030 dello smaltimento in discarica ad una percentuale del 5% e il divieto di usare la fase termica per i materiali riciclabili».

Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha respinto le tesi secondo le quali il Piano dei rifiuti del 2008 non sarebbe stato applicato, sostenendo invece che pur tra molte difficoltà ha trovato attuazione. Prevedeva, ha ricordato, «due termovalorizzatori in Sardegna di cui uno nella zona di Sassari ed il revamping di quello di Macomer, ma su queste scelte si registrarono allora una serie di inadempienza, proprio a Sassari che individuò Ozieri come sito temporaneo alternativo». Oppi ha poi ripreso il tema dei siti industriali inquinati, invitando tutti a procedere con cautela nella diffusione dei dati ed aggiungendo che «a Portoveseme dove c’erano industrie più grandi della Sardegna per l’uso massiccio di metalli pesanti la situazione dovrebbe essere infinitamente peggiore di quella di Nuoro, non attacchiamoci perciò agli studi di parte e teniamo presente che molto è stato fatto». Quanto all’Ente foreste, secondo Oppi la posizione della maggioranza «che pure ha messo in carico alla Regione le spese della sanità, del trasporto pubblico locale e della continuità territoriale dovrebbe essere ridiscussa aprendo una trattativa con lo Stato».

A nome della Giunta, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano si è in primo luogo scusata per il ritardo con cui è arrivata in Aula, dovuto ad una riunione nazionale di tutte le Agenzie ambientali delle Regioni. Affrontando i contenuti dell’art.3 della finanziaria dedicato alle politiche ambientali , la Spano ha definito il testo «ricco di novità importanti: 20 milioni per i parchi e le aree protette, 14 milioni per l’erosione costiera, il primo intervento di bonifica dall’amianto con un investimento di 9 milioni, l’avvio delle bonifiche industriali per le quali la Giunta ha svolto una azione molto intesa in applicazione del principio chi inquina paga, portando a conclusione le complesse procedure autorizzative sia per Porto Torres che per il Sulcis Iglesiente». Rispondendo sulle osservazioni riguardanti il sistema del rifiuti, l’assessore ha affermato che «il meccanismo su rifiuti premialità-penalità sarà inserito in una legge organica che disciplinerà la gestione integrata del ciclo rifiuti compresa la tariffa unica, legge il cui schema sta per essere approvato dalla Giunta; come qualcuno ha ricordato, prevede anche l’ambito unico e sta alla base della nostra adesione al concetto di economia circolare già affermatosi in sede europea». L’assessore Spano, avviandosi alla conclusione, ha ribadito «la grande efficienza dei sistemi informativi regionali in campo ambientali che vengono utilizzati anche da altre Regioni» e riconfermato la volontà di procedere nel piano di stabilizzazione dei lavoratori dell’Ente foreste». Sono tutti elementi, ha detto infine, «che compongono le nostre politiche ambientali».

Successivamente il Consiglio ha respinto una serie di emendamenti presentati dai gruppi di opposizione.

Sull’emendamento n.64, intervenendo per dichiarazione di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha osservato che «anche il testo del comma 5 in esame evidenzia l’incapacità della maggioranza di avere una visione organica delle politiche ambientali; in particolare sono completamente dimenticate dalla Regione le aree protette, che pure sono uno strumento formidabile sia per la tutela dell’ambiente marino che per la promozione turistica; lo stanziamento di 100.000 euro l’anno, peraltro per interventi di conservazione assoluta, lascia aperto il problema di questi siti, che hanno bisogno di progetti innovativi e investimenti». Messo ai voti, l’emendamento è stato respinto. (Af)

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti n.65 e 439, soppressivi del comma 6 dell’articolo 3, che sono stati respinti con 28 voti contrari e 21 a favore.

Si è poi passati all’esame degli emendamenti n.66, 440, 511 e 701 soppressivi del comma 7 dell’articolo 3.

Marco Tedde (Forza Italia), dopo aver annunciato il suo voto a favore ha invocato un’azione più forte da parte della Regione a sostegno della lotta contro gli insetti nocivi. «La previsione di spesa è del tutto insufficiente – ha detto il consigliere forzista – il punteruolo rosso sta facendo strage di palme in tutta l’Isola. I comuni non riescono a intervenire per mancanza di mezzi e risorse, non c’è volontà della Regione di sostenere le comunità locali. Serve un impegno più forte, per questo abbiamo proposto alcuni emendamenti. I sindaci non devono essere lasciati soli».  Non essendoci altri iscritti per dichiarazioni di voto, l’Aula ha votato gli emendamenti soppressivi che sono stati respinti con 30 no e 22 sì. Il presidente Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle 16.30. (Psp)

 

 

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