CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 47
Mercoledì 19 Febbraio 2020
- Air Italy e continuità: il Consiglio esamina tre mozioni del centrosinistra. Approvato un ordine del giorno unitario.
- Approvata la legge sulla contrattazione separata per il personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
- Via libera alle modifiche della legge per limitare i danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica.
Il presidente Michele Pais ha aperto la seduta e, dopo le formalità di rito, messo in discussione il primo punto all’ordine del giorno: le mozioni n.157, n.15 e n.16 presentate dal centrosinistra sulla vertenza Air Italy.
Il primo documento è stato illustrato da Giuseppe Meloni (Pd) che ha ricordato le numerose iniziative parlamentari promosse dal centrosinistra per sollecitare un pronunciamento di Giunta e Consiglio sulla vertenza Air Italy. Tra queste una mozione presentata nel maggio del 2019 e un’interpellanza nell’ottobre dello stesso anno: «Queste sollecitazioni sono rimaste lettera morta – ha sottolineato Meloni – le mancate risposte della maggioranza e dell’assessore ai trasporti Giorgio Todde ci hanno spinto a chiedere la convocazione urgente del Consiglio regionale per discutere la mozione n.157 che mira a scongiurare l’abbandono della Sardegna da parte della compagnia aerea Air Italy e la grave crisi occupazionale che ne deriverebbe». Dopo aver ricordato gli ultimi passaggi della vicenda che, lo scorso 12 febbraio, hanno portato alla messa in liquidazione della compagnia Air Italy, l’esponente della minoranza ha lamentato l’assoluta mancanza di comunicazioni da parte del vettore aereo: «Si è arrivati alla chiusura di Air Italy senza il coinvolgimento di Regione e Ministero. C’è stata una totale assenza di comunicazioni – ha rimarcato Meloni – oggi c’è la quasi certezza di perdere 1540 posti di lavoro ma il danno più importante è la perdita del know out costruito in Sardegna in oltre mezzo secolo». Secondo Meloni, anche se in ritardo, la politica ha il dovere di fare la sua parte. Come? Cercando di convincere l’azienda a tornare subito sui suoi passi. «In passato la politica ha svolto un ruolo fondamentale per consentire l’ingresso del Qatar nella compagine sociale di Air Italy. La situazione era simile a questa. Purtroppo i patti sottoscritti non sono stati rispettati. Dal 2017 all’inizio del 2019 la precedente giunta regionale ha incontrato a più riprese i rappresentati del fondo arabo per chiedere chiarimenti sugli investimenti programmati e mai attuati. Oggi c’è la sensazione netta è che la Regione abbia successivamente trascurato i rapporti con Air Italy accarezzando l’idea di una flotta sarda. Un’idea da contrastare: la nostra unica vera flotta è la compagnia Air Italy con oltre 600 dipendenti in Sardegna». Rivolto al presidente Pais, il consigliere Meloni ha espresso apprezzamento per il suo appello all’unità delle forze politiche: «Siamo disponibili ma a condizione che la Giunta spieghi quali azioni e quali strategie porterà domani al tavolo di confronto convocato al Ministero dei Trasporti».
Successivamente il consigliere dei Cinque Stelle, Roberto Li Gioi, ha illustrato la mozione n.15 “sull’emergenza nei collegamenti aerei e la crisi occupazionale della compagnia Air Italy”. L’esponente grillino ha contestato la decisione della presidenza di annullare la seduta di ieri del Consiglio regionale che al primo punto dell’ordine del giorno aveva la discussione della mozione n.157: «La sconvocazione dell’Aula è arrivata con una fredda email – ha detto li Gioi – stesso metodo utilizzato da Air Italy per licenziare i suoi dipendenti. Un modo di agire che certifica il disinteresse della maggioranza sulla vicenda». Li Gioi è poi tornato sull’incontro tenutosi ieri in Consiglio con i rappresentanti dei lavoratori Air Italy: «Sono persone disperate. Nei loro occhi si leggeva costernazione – ha detto il consigliere del M5S – una condizione lontana dal vostro mondo, dai giochi di palazzo e dalla vostra ignavia. Abbiamo cercato di rappresentare le loro preoccupazioni ma voi avete fatto orecchie da mercante Non vi è mai interessato nulla di questa vicenda e adesso chiedete unità di intenti. E’ assurdo. Siamo noi a chiedere unità di intenti. Smettetela di raccontare menzogne e di prendervi meriti che non avete. La politica pulita è quella che ascolta le persone guardandole in faccia, tutto il resto è fuffa. Mettiamoci a lavorare insieme per una causa sacrosanta. Non diamo più gas a chi ci ha tolto l’aria per respirare. Non perdiamo tempo con improbabili marce su Roma. Ieri i lavoratori ci hanno dato importanti indicazioni, facciamone tesoro».
Giuseppe Meloni (Pd) ha quindi ripreso la parola per l’illustrazione della mozione n.15 sulla difficile gestione delle rotte aeree in continuità territoriale da Olbia verso Milano e Roma. «Questa mozione è stata presentata il 20 maggio del 2019 – ha affermato il consigliere del Partito Democratico – chiedevamo che gli aeroporti sardi venissero trattati all’interno di un’unica strategia dopo la decisione di prorogare il vecchio regime di continuità per gli scali di Cagliari e Alghero e di procedere invece con un nuovo sistema senza compensazioni per le rotte su Olbia. Una decisione che determinò il subentro di Alitalia e la decisione di Air Italy di interrompere il servizio. Il problema era già chiaro da allora. Avevamo paventato una crisi occupazionale che si è puntualmente verificata. Oggi abbiamo un’unica priorità: bloccare la procedura di liquidazione di Air Italy».
Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «Vorrei capire se c’è ancora la possibilità di arrivare a un ordine del giorno unitario come prospettato nella Conferenza dei capigruppo – ha detto Mula – se questa volontà è confermata sarebbe meglio farlo subito evitando di procedere con questi toni accusatori. Domani c’è in programma un incontro importante. Ritengo utili i suggerimenti arrivati ieri nell’incontro con i lavoratori, possiamo accoglierli e inserirli nella mozione. Mi sembra che sia arrivato il momento di costruire».
A Mula ha risposto il capogruppo del M5S Desirè Manca: «C’è la volontà di lavorare insieme ma prima però occorre fare chiarezza e rappresentare la realtà dei fatti – ha detto Manca – è un diritto di tutti i consiglieri poter esprimere il proprio punto di vista. Va bene un ordine del giorno unitario ma prima discutiamo la mozione».
Eugenio Lai (Leu) ha richiamato il primo intervento di Giuseppe Meloni (Pd): «Mi sembra la sua la posizione più sensata. Dateci gli strumenti per poter sostenere una battaglia comune. Mettete da parte le bugie e dite quale linea volte seguire per risolvere la vertenza. Da parte nostra c’è tutta ala disponibilità per arrivare a una posizione unitaria. Permetteteci però di chiedere quale sia la posizione della Giunta e quale strada intendete intraprendere».
Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Diamo piena disponibilità per un ordine del giorno condiviso. Attendiamo però l’intervento del vicepresidente della Regione vista l’assenza del presidente Solinas e dell’assessore ai Trasporti. Ci sono questioni degli ultimi 10 mesi che non possono essere cancellate con un colpo di spugna. Serve una forte discontinuità anche nei rapporti della Giunta con gli altri organi statutari. Bisogna affrontare il tema dei trasporti lasciando da parte la faciloneria che ha caratterizzato la discussione in questi mesi».
Emanuela Cera (Forza Italia) ha rivolto all’Aula un appello all’unità: «Occorre riscoprire il coraggio dell’unità e della coesione. Sarebbe semplice proseguire con i soliti rituali della politica accusandoci a vicenda ma non sarebbe rispettoso delle preoccupazione dei dipendenti Air Italy e di tutto il popolo sardo – ha detto Cera – non ci interessa scaricare responsabilità, adesso è necessario agire. Come operare? La Giunta ha presentato una proposta per la nuova continuità aerea. E’ stata l’Unione Europea a causare il ritiro dei bandi. La stessa Unione Europea dovrebbe ricordarsi che il diritto alla mobilità deve essere garantito a tutti i cittadini come dice il regolamento comunitario n.1008. Regione e Governo devono alzare la voce nei confronti di Bruxelles. Dal 16 aprile la continuità non ci sarà più. Abbiamo preso atto dell’accordo raggiunto ieri per una proroga: questo ci da più tempo per intervenire e fare scelte oculate. Si deve arrivare a una continuità che non sia un passo indietro rispetto al passato. La tariffa unica era il ponte ideale per dare garanzie anche ai non residenti e alle imprese».
Massimo Zedda (Progressisti) nel suo intervento ha espresso forte preoccupazione per gli ultimi sviluppi della vertenza Air Italy: «Ci sono altri due fatti gravi annunciati in mattinata dal segretario della Cgil Trasporti Arnaldo Boeddu – ha detto Zedda – il primo riguarda la vendita di biglietti per l’Africa e il Medio Oriente che Air Italy ha affidato alla compagnia Air Bulgaria. Una notizia che non fa che confermare l’intenzione del Qatar di abbandonare Olbia per guardare ad altro. L’altro fatto nuovo è la predisposizione di un piano di volo per portare gli ultimi aeromobili da Malpensa a Doha. Queste notizie fanno precipitare la vertenza. E’ necessaria un’azione diplomatica forte da parte della Regione che solleciti un intervento dei Ministeri degli Esteri e dei Trasporti». Il leader dei Progressisti ha poi concluso il suo intervento con un invito alla maggioranza: «Occorre verificare la possibilità di un coinvolgimento dello staff di Alitalia per capire se ci sia la possibilità di arrivare a un sistema europeo per il trasporto con connessioni verso realtà periferiche come la nostra. Questa è una riflessione che non stiamo facendo in solitudine. Air France fece lo stesso ragionamento quando si prospettò un inserimento delle compagnie low cost nel sistema francese. Lo stesso sta facendo Lufthansa in Germania. Il dubbio è che in questi anni si sia creato ad arte un sistema di concorrenza leale contro noi stessi. Si pone la necessità di un ripensamento con un accordo diverso tra le compagnie». (Psp)
Il consigliere Emanuele Cera, sull’ordine dei lavori, ha ribadito che a suo avviso è sbagliato distinguere i problemi della continuità territoriale da quelli di Air Italy, profondamente connessi sotto molti profili.
Ancora per i Progressisti, il consigliere Gian Franco Satta ha espresso solidarietà ai lavoratori di Air Italy ed alle loro famiglie aggiungendo che la loro vertenza si inserisce in un momento delicatissimo del sistema dei trasporti da e per la Sardegna, dovuto anche all’incapacità mostrata dalla maggioranza. La Regione sarda ha bisogno di rilanciare una programmazione forte nel settore per voltare pagina, ha sostenuto, dopo che la compagnia si è praticamente autodistrutta in appena due anni dopo programmi irrealizzabili di rilancio in tutto il mondo. Allarmante, secondo Satta, l’ipotesi dell’ingresso della Sardegna nella compagnia attuale o in una nuova, mentre invece è necessario individuare soggetti industriali forti.
Sempre a nome del gruppo dei Progressisti, Laura Caddeo ha affermato che la brutta storia di Air Italy dovrebbe indurre tutti a riflettere sugli errori commessi anche se difficilmente ci sarà questa autocritica. Nell’incontro di ieri, ha proseguito, i sindacati hanno raccontato di una situazione allarmante, precipitata in modo velocissimo fino a superare forse la stessa Alitalia. Tuttavia, ha ricordato, la crisi era stata preceduta da molti segnali a cominciare dal vertiginoso aumento delle perdite ma, in questo momento, è dovere della Regione adoperarsi al massimo per salvare i lavoratori, le grandi competenze professionali acquisite, e la continuità del servizio da e per la Sardegna.
Il consigliere Giuseppe Piu (Progressisti) ha dichiarato che ormai è assodato che la grandi aziende, nelle loro decisioni strategiche, ignorano completamente la politica che è costretta arrivare sempre dopo, a cose fatte. A parte questo dato, ha aggiunto, sono perplesso sul richiamo all’unità che ci ha rivolto la maggioranza perché ha pensato prima a scaricarsi delle responsabilità senza avere nemmeno una strategia sulla quale convergere. Non possiamo illudere i lavoratori ed i sardi, ha detto ancora Piu, e cominciare a lavorare in modo deciso sul settore dei trasporti con una prospettiva pluriennale, argomento che non è mai stato affrontato nemmeno in commissione.
Il consigliere Andrea Piras, della Lega, ha parlato di una vertenza drammatica innanzitutto per i lavoratori e per l’economia dell’Isola che purtroppo sarà destinata ad incidere in modo profondamente negativo sulla nostra Regione dal punto di vista economica e sociale. E’indispensabile, ha suggerito, attivare nel più breve tempo possibile “tavoli” operativi comuni Regione-Governo per elaborare una strategia per risolvere le crisi attuali e prevenire quelle future, con spirito bipartisan al quale si arriva soltanto lasciando da parte ogni strumentalizzazione.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha sostenuto che una vertenza così drammatica merita risposte molto serie da parte della politica anche se, da questo punto di vista, non può essere dimenticato che il Consiglio affronta questo dibattito per effetto di una mozione presentata nel maggio dello scorso anno. Vengono prima di tutto i lavoratori, ha detto Lai, soprattutto quelli che avranno forti difficoltà a ricollocarsi; per questo basta con gli slogan e con gli esercizi sull’arte del possibile perchè invece occorre concentrarsi nella definizione di una linea della Regione in materia trasporti superando l’attuale fase di incertezza nella quale, per colpa della maggioranza, emerge il fatto che la Regione non ha un progetto organico.
Il consigliere Roberto Caredda (Misto) ha osservato che in questo momento è urgente dimostrare la massima unità su un problema che coinvolge tutta la Regione, e la massima attenzione, in questa fase di grave emergenza, soprattutto per la sorte dei lavoratori, sollecitando il Governo ad un cambio di passo che ci veda coinvolti in prima persona altrimenti saremo tutti perdenti. Non dobbiamo guardare al passato, ha concluso, ma cercare soluzioni e non responsabilità, come sta facendo il presidente, impegnato col Governo su una vicenda di sistema che per certi aspetti supera i confini regionali.
Il consigliere dei Progressisti Diego Loi ha definito quello dei trasporti un tema aperto da troppo tempo, sul quale l’appello all’unità è condivisibile e, del resto, la minoranza ha assunto da sempre una posizione costruttiva. La crisi di Air Italy è stata raccontata molto chiaramente dai sindacati e dai lavoratori nell’incontro di ieri anche per i segnali che l’avevano preceduta, ha ricordato Loi, perciò il Consiglio ha elementi utili per seguire la vertenza in modo efficace, anche cambiando metodo, fornendo informazioni puntuali tempestive e complete allo stesso Consiglio regionale, consentendo così di superare definitivamente le contrapposizioni passate e recenti.
Il consigliere della Lega Ignazio Manca ha manifestato solidarietà ai lavoratori di Air Italy che ieri, ha detto, hanno esposto con realismo la situazione dell’azienda e la sua crisi per molti aspetti annunciata, anche per l’atteggiamento dei soci che hanno sempre rifiutato il confronto istituzionale anche con il Governo nazionale. Per affrontare una situazione così complessa, a giudizio di Manca, è necessaria una forte volontà comune abbandonando il terreno della ricerca delle colpe per instaurare una linea di leale collaborazione capace di garantire ai sardi un vero diritto alla mobilità.
Per il gruppo dei Progressisti Maria Laura Orrù, dopo aver rivolto un pensiero di solidarietà ai lavoratori di Air Italy, ha lamentato il ritardo con cui il Consiglio ha affrontato il problema dei trasporti e della mobilità, ritardo dovuto in buona parte alla mancanza di un vero progetto della maggioranza, che al di là di alcune idee scollegate fra loro non ha prodotto soluzioni strutturali. I sindacati nell’incontro di ieri, ha aggiunto la Orrù, hanno lanciato l’idea di un tavolo inter-ministeriale e mi sembra una idea giusta perché inquadra il problema da ogni angolazione ed è questo ciò che serve alla Sardegna: una strategia di mercato, un business plan, un piano di lungo periodo. Nell’emergenza, a giudizio dell’esponente dei Progressisti, è necessario revocare la procedura di liquidazione e restituire operatività all’azienda.
Il consigliere sardista Giovanni Satta, riferendosi all’incontro di ieri con sindacati e lavoratori, ha esortato tutti ad uscire dal gioco dei ruoli e concentrarsi sulle cose da fare di fronte a fatti oggettivi, tenendo presente che rispetto alla liquidazione di una società privata ed il nostro potere non è infinito ma possiamo solo suggerire e proporre e bisogna anche fare in fretta. L’unità di tutto il Consiglio, ha proseguito, non deve esaurirsi nei comunicati a mezzo stampa ma occuparsi di cose concrete: per questo propongo un clima nuovo e soprattutto un tavolo di lavoro regionale con gli assessori dei Trasporti e del Turismo col presidente della Regione, per soluzione una soluzione tampone che, attraverso il ritiro della procedura in bonis, permetta alla Regione di proteggere i lavoratori con gli ammortizzatori sociali e nel frattempo trovare col Governo e con l’azienda una via d’uscita.
Il consigliere del Pd Cesare Moriconi, ha aggiunto l’auspicio del collega di gruppo Meloni di trovare strategie comuni come si deve fare sui grandi temi alla proposta operativa di Satta, purchè l’unitarietà raggiunta sia essere affiancata da azioni conseguenti. Sarebbe stato giusto, secondo Moriconi, parlare di questi argomenti molto tempo prima perché ne avevamo il tempo, lo stesso che oggi stiamo faticosamente cercando. Il nostro compito adesso, ha proseguito il consigliere del Pd, è quello di esplorare nuove strade e cercare nuove soluzioni, seguendo fra l’altro il buon esempio della commissione speciale sul riconoscimento dell’insularità.(Af)
Dopo l’on. Moriconi ha preso la parola l’on. Fausto Piga (FdI), secondo cui «è ovvio che la Sardegna non può essere lasciata sola e il caso di Air Italy è un caso nazionale che non si risolve con gli ordini del giorno. Questa vertenza si vince a Roma, forse, e tutti dobbiamo indossare la stessa maglietta per portare a casa il risultato di tutelare le professionalità di questa azienda. Non offendo nessuno se dico che in quest’Aula non c’è chi possa fare la morale a nessun altro. Non prendiamoci in giro sui meriti: è l’unità che serve su questa materia. Non si può dire che l’assessore ai Trasporti e il presidente Solinas non si siano impegnati. E non si può dire che il governo nazionale non si sia impegnato».
Per i Progressisti l’on. Daniele Cocco ha detto: «L’incontro di ieri con i lavoratori mi ha lasciato la sensazione di chi ha perso di colpo il lavoro, con una fucilata, da un momento all’altro. Parliamo di pelle viva di cittadini sardi e non solo, che ieri ci hanno rappresentato il loro dramma. Da questo deve ripartire la politica e oggi una mozione non si può negare. Ma l’esito deve essere diverso: ci vogliono impegni precisi e atti conseguenti e contrari. Dobbiamo chiedere un tavolo immediatamente operativo e non accettare la sospensione dell’attività di Air Italy».
Per l’on. Antonio Mundula (FdI) «la situazione è gravissima ma da subito, dopo pochi mesi dalla sua nascita, la società ha avuto un andamento precario per non dire fallimentare. Noi dobbiamo difendere i lavoratori, che tranne i piloti avrebbero molta difficoltà a ricollocarsi. Dobbiamo liberarci delle nostre appartenenze e occuparci di loro».
Per Forza Italia l’on. Angelo Cocciu ha ringraziato «l’on. Giuseppe Meloni per aver aperto questa discussione odierna ma non è vero che noi ce ne siamo fregati della continuità territoriale perché il presidente Solinas ha posto subito dopo il suo insediamento la questione. Non sono giusti gli attacchi che ha subito la maggioranza da parte dell’opposizione e da parte di alcune sigle sindacali. Una soluzione con Air Italy va trovata e bisogna aprire con loro un rapporto sereno ma dobbiamo essere davvero uniti».
Sempre dai banchi della maggioranza l’on. Stefano Tunis (Sardegna Venti/20) ha parafrasato il poeta Fabrizio De Andrè e attaccato l’opposizione: «Abbiamo assistito a comportamenti bizzarri come quello di fare propaganda politica invece che cercare la soluzione dei problemi. Come fate a rimproverarci di assenza sul tema di Air Italy se non è aperta nemmeno la procedura di raffreddamento di questa crisi? Non ho ancora sentito un grande gesto di responsabilità della politica sarda, in difesa dei posti di lavoro: se si consente che i dipendenti escano dalla partita si sta autorizzando qualcuno un domani a impadronirsi delle licenze di volo. Non si sa nulla della crisi che ha portato a questa decisione gli azionisti e per questo la mozione è del tutto sbagliata nelle premesse e nelle conclusioni».
Per Forza Italia il capogruppo on. Antonello Peru ha detto che «in meno di 24 ore è terminata l’epoca di una compagnia che per anni è stata uno dei principali vettori della Sardegna. I Piani di rinascita hanno generato una sola generazione di operai e inquinamento per molte generazioni. Non vorremmo che la stessa sorte potesse toccarci con i soldi degli arabi investiti nei trasporti aerei e nel Mater Olbia. Ai sardi, io ritengo, devono pensarci prima di tutto i sardi e la politica sarda. Al Qatar e ai suoi emiri non interessano i profitti del trasporto aereo né le perdite di bilancio ma interessano i cieli del Nord America e le licenze per i voli intercontinentali. Ma a noi spetta tutelare i lavoratori sardi di Air Italy e il diritto dei sardi di volare: spetta alla politica fare tutto questo».
L’on. Aldo Salaris (Riformatori) «bisogna combattere per difendere i 1400 posti di lavoro e lo stiamo facendo. Dobbiamo però farlo con intelligenza capendo che le perdite della società non possono essere attribuire a dieci mesi di questa maggioranza in Consiglio regionale né a dinamiche di quest’Aula. Faccio mia e del gruppo dei Riformatori la proposta di un ordine del giorno condiviso per fermare la procedura di liquidazione della società. Sono certo che il presidente Solinas ci darà buone notizie».
Della maggioranza Solinas ha parlato l’on. Desirè Manca, capogruppo del Movimento Cinque Stelle: «Un anno fa rimbombavano le promesse di Solinas a favore dei pastori e di tutte le categorie sarde. Noi percepiamo ottomila, ottomila cinquecento euro al mese. E alcuni percepiscono questo emolumento da anni. Capisco che sia difficile mettersi dall’altra parte e capisco anche perché la politica sia così lontana dai veri problemi dei cittadini. Io sono qui da un anno a rappresentare il popolo sardo e in un anno il presidente Solinas e la sua giunta non si sono mai occupati della continuità territoriale. E’ solo grazie al nostro intervento con il ministro che abbiamo ottenuto la proroga sino al 31 dicembre».
Per il Pd ha preso la parola l’on. Gianfranco Ganau, secondo cui «il progetto di Air Italy non è stato il salvataggio di Meridiana ma un piano industriale mirabolante affidato a un management sbagliato. Uno schema fallimentare di azienda che ha portato alla perdita del 70 per cento del fatturato: sembra che ci sia una strategia dietro questo disastro, così come la notizia di oggi secondo cui due aeromobili sono stati venduti a Doha. E’ stato un errore del Consiglio regionale non ascoltare le nostre richieste dei mesi scorsi di aprire in aula il dibattito su Air Italy perché arriviamo di colpo alla liquidazione in bonis, senza ammortizzatori sociali per i 550 dipendenti sardi. E non solo per loro. Riteniamo che sia più opportuna la prospettiva di un concordato, al posto della liquidazione, costringendo la società comunque a operare mentre si affronta la crisi. Il Governo deve poi costringere il Qatar a mantenere i suoi impegni». Replicando all’on. Tunis, che aveva stigmatizzato l’iniziativa, l’esponente Pd ha detto: «Siamo stati nei giorni scorsi al ministero dei Trasporti non per fare campagna elettorale ma per sollecitare la proroga della continuità territoriale, nel solo interesse dei sardi». (C.C)
Il consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, ha replicato con tono polemico alle affermazioni della minoranza tendenti ad attribuire solo all’impegno della ministra De Michelis e della sottosegretaria Todde, il merito dell’annunciata proroga comunitaria del regime di continuità territoriale aerea. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha definito la decisione degli azionisti di Air Italy “una doccia fredda” ed ha lamentato il mancato coinvolgimento della Regione e del Governo nella scelta della liquidazione in bonis («è un’autentica scorrettezza») auspicando un’azione “unitaria” sia in seno al Consiglio che tra Consiglio e governo “per salvare i posti di lavoro in Air Italy”. L’esponente della maggioranza ha quindi definito positivo l’incontro avuto con le delegazioni sindacali e i lavoratori dell’ex Meridiana ed ha confermato la presenza alla manifestazione di domani a Roma in occasione del vertice al ministero dei Trasporti.
«Il rimbalzo di responsabilità non ci porterà lontano e non è adatto alla crisi che investe la Sardegna», ha attaccato il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, che si è detto pronto a porre in essere ogni utile iniziative per scongiurare “la crisi occupazionale che interessa 1.450 lavoratori dei quali 550 sono in Gallura”. L’esponente della maggioranza ha quindi evidenziato il ruolo strategico di Air Italy come “principale vettore turistico della Sardegna” ed ha sottolineato “i primi segnali negativi che registrano gli operatori dell’industria delle vacanze”. «Scongiurare la catastrofe anche con il confronto e la collaborazione tra la Regione e il Governo – ha insistito Giagoni – e non trovo opportuno non dare una dimostrazione di unità del Consiglio nella manifestazione di domani a Roma».
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha detto che la “crisi di Air Italy non può essere considerata è un fatto nuovo né inaspettato” ed ha ricordato in tono critico la mancata discussione delle due mozioni presentate sul tema della minoranza già nello scorso maggio. «Mentre chiedevamo di discutere della crisi in Air Italy – ha insistito Agus – l’assessore dei Trasporti preferiva parlare della riapertura degli aeroporti di Fenosu e Tortolì». L’esponente della minoranza ha quindi riepilogato i numeri della crisi della compagnia aerea con sede a Olbia («meno 35% del fatturato nel 2018, una flotta con soli 11 aerei e un piano industriale totalmente disatteso fin dal giorno della sua presentazione mentre si ipotizzano 200 milioni di perdite secche nel bilancio 2019»). Agus ha quindi definito “un epilogo vigliacco” la decisione degli azionisti per la liquidazione in bonis della compagnia aerea ed ha mostrato favore per l’intervento della ministra De Michelis che punta all’apertura della procedura del concordato fallimentare e la concessione della cosiddetta cassa integrazione lunga ai lavoratori.
La vice presidente della giunta Alessandra Zedda (Forza Italia) ha informato l’Aula della decisione comunicata da Air Italy per la prosecuzione dei servizi di collegamento aereo fino al 16 aprile 2020. L’assessora del Lavoro ha quindi definito la liquidazione in bonis “un atteggiamento anomalo” assunto perché “i soci hanno deciso di non coprire più le perdite societarie”.
L’assessora ha ribadito la volontà di “bloccare la liquidazione in bonis” e prima ancora del concordato, ha auspicato una puntuale verifica della situazione societaria, tenendo ben presente “la strategicità delle licenze di volo che sono da considerare come una condizione di impresa”.
Alessandra Zedda ha rispedito al mittente le critiche sull’operato del presidente della Giunta ed ha affermato “ di non accettare il licenziamento dei 1.500 lavoratori di Air Italy”. Non è mancato l’invito all’unità tra le forze politiche e la collaborazione tra le istituzioni («riconosco la tempestività nell’operato della ministra dei Trasporti per l’ottenimento della proroga nella continuità territoriale ma bisogna riconoscere che la Regione governata dal centrosinistra ha presentato un piano che è stato bocciato dall’Europa»). L’esponete dell’esecutivo, nel corso del suo intervento, ha più volte ribadito la necessità di una vera e propria trattativa con la compagine societaria di Air Italy ed ha fatto esplicito riferimento alle relazioni economiche che intercorrono tra l’Italia e il Qatar in materia di sanità, turismo, armamenti e trasporti.
Sulla paventata partecipazione pubblica al capitale della società aerea, la vice di Solinas ha ricordato che “qualunque decisione passerà necessariamente per l’approvazione in Consiglio regionale” ed ha concluso auspicando un pronunciamento unanime dell’Aula sulla questione Air Italy, affermando che alla Sardegna serve “una compagnia che possa garantire libertà di movimento e collegamenti certi”.
Intervenendo in sede di replica, il consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, ha criticato l’operato del presidente della Giunta e dell’assessore dei Trasporti sul tema della continuità territoriale («le argomentazioni utilizzate dal presidente della Giunta per giustificare la revoca dei bandi, sono state i rilievi dell’Ue ma poi ha riproposto un bando che non poteva essere accettato dall’Europa e che ancora oggi non conosciamo»). L’esponente della minoranza si è detto a favore dello stop alla procedura della liquidazione in bonis di Air Italy e a sostegno di tutte le iniziative utili al rilancio della compagnia aerea.
Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, è ritornato sulla notizia comunicata dall’assessora Zedda circa la prosecuzione dei servizi Air Italy fino al prossimo 16 aprile, per definirla “una cattiva notizia” in quanto “i collegamenti aerei saranno effettuati con l’impiego di vettori e equipaggi della Bulgaria”, senza alcun vantaggio per i lavoratori della compagnia partecipata dall’Aga Khan e da qatar Airways. L’esponente della minoranza ha posto l’accento sul ruolo di “Meridiana maintenance” («è una gallina dalle uova d’oro») ed ha evidenziato che mentre la Qatar Aiways abbandona Air Italy ha aumentato fino al 25% la sua partecipazione nel capitale di Iag che controlla la British Airways. Li Gioi ha dichiarato di apprezzare l’operato della ministra De Micheli («ha dato un segnale chiaro mantenendo il tavolo di crisi al ministero dei Trasporti») ed ha rimarcato la necessità di azioni volte al rilancio della compagnia con sede ad Olbia: «La cassa integrazione non è oggi la soluzione attesa, perché i lavoratori vogliono ritornare al lavoro».
Il presidente del Consiglio, Michele Pais, ha quindi proposto una sospensione dei lavori per la predisposizione di un ordine del giorno unitario. (A.M.)
A favore della breve interruzione si sono pronunciati il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, il consigliere di Leu Eugenio Lai ed il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus.
Il presidente ha quindi sospeso la seduta per riconvocare il Consiglio alle 14.40.
Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato lettura dell’ordine del giorno che, in un dispositivo articolato 5 punti, prevede: 1) la collocazione della vertenza Air Italy sul tavolo nazionale valutando di concerto con il Governo nazionale ogni possibile soluzione affinché Air Italy revochi la decisione di liquidazione la società in bonis; 2) mettere in atto, nel caso del mancato raggiungimento della continuità aziendale, tutte le azioni necessarie per la revoca della liquidazione e la ripresa dell’attività aziendale; 3) attivare le azioni per favorire il sostegno dei lavoratori, sia attraverso l’accesso al Fondo di solidarietà per il trasporto aereo che (nel caso) alla Cassa integrazione straordinaria; 4) attivare un immediato confronto con Air Italy e con gli azionisti, utile a salvaguardare i lavoratori e la loro professionalità nonché la continuità aziendale; 5) riferire tempestivamente al Consiglio in ordine a sviluppi, determinazioni e strategie scaturite dai tavoli nazionali.
La Giunta ha espresso parere favorevole.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai, ricordando quanto affermato in precedenza sulla scarsa presenza in Aula della maggioranza, ha chiesto di procedere alla votazione con scrutinio elettronico. Il presidente ha quindi messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 41 voti. Successivamente, il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo, fissando la ripresa dei lavori per le 15.45.
Alla ripresa dei lavori 71/A (Mele e più) – Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione. Modifica della legge 31/98.-
Il relatore di maggioranza Pierluigi Saiu (Lega) ha affermato che il provvedimento riconosce la specialità del Corpo e le sue funzioni in materia di difesa dell’ambiente e di polizia ambientale, e sottolinea la diversità dei forestali sardi rispetto ad altro corpi analoghi. La legge, ha aggiunto, è uno strumento concreto anche all’interno del comparto di contrattazione del personale della Regione, modifica ordina mentale che recepirà le istanze che più volte il Corpo ha sottoposto all’attenzione delle istituzioni regionali, dal riconoscimento economico all’attività del personale sul territorio: in definitiva una vittoria storica del Corpo alla quale il Consiglio dà dignità di legge.
Il consigliere Alessandro Solinas, del M5S ha dichiarato che il settore necessitava sicuramente di una riforma, di modifiche strutturali ed ordinamentali e, sotto questo profilo, la contrattazione separata è un primo passo che dovrà essere seguito da altri provvedimenti nel breve e medio periodo: concorsi per abbassare l’età media, riconoscimento del lavoro usurante “sul campo” e delle funzioni di polizia giudiziaria in collaborazione con la magistratura, nuove competenze, adeguamenti retributivi e previdenziali. I sindacati, ha ricordato, su alcuni punti sono divisi ed alcuni chiedono perfino il ritorno della legge in commissione, non tanto per i contenuti quanto per la selezione delle priorità da assegnare alla riforma, anche perché in termini reali i costi saranno considerevoli.
La prima firmataria della legge Annalisa Mele (Lega) ha messo l’accento sul fatto che l’avvio della riforma era necessario per introdurre nella contrattazione regionale un’area autonoma riservata al Corpo forestale in attesa di una disciplina più organica, più adatta ad intercettare la specificità dell’attività e delle funzioni del personale. La riforma, ha proseguito la Mele, proseguirà su una strada già tracciata attivando un tavolo per i negoziati di merito, mentre le risorse dovranno essere individuate in sede di legge di stabilità per procedere alle nuove assunzioni ed alla corresponsione dell’assegno di funzione, e quelle relative alla presidenza dovranno scaturire da un accordo Stato-Regione. Questa legge, ha concluso, è stata accompagnata anche da una petizione per chiederne la sospensione ritenendo che vi fosse una lesione dei diritti acquisiti ma non c’è alcuna lesione di diritti nonostante una campagna di disinformazione condotta con una certa cattiveria.
Il consigliere Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato le audizioni di tutte le sigle sindacali dalle quali è emersa la preoccupazione per una riforma che parte forse troppo piano e senza risorse nonostante ci si trovi in pieno dibattito pre-finanziaria, considerando che 6 milioni per l’indennità di funzione sono certamente una cifra importante ed infatti l’incertezza su questo punto ha determinato la petizione con ben 450 firme. Inoltre, ha continuato, sono rimaste fuori dalla norma altre questioni condivise dalle rappresentanze sindacali come i concorsi, le indennità agganciate a quelle di altri corpi del territorio nazionale, la previdenza che richiede accordo con lo Stato. A parte il fatto, ha previsto Zedda, che a nostro giudizio si sta aprendo la strada per ulteriori rivendicazioni di altri settori del sistema Regione in materia di Protezione civile, per cui non si comprende la scelta di una proposta di legge sprovvista di risorse, dando per scontato che non ci saranno.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha affermato che nessuno discute l’esigenza di una riforma del Corpo che peraltro era stata già impostata nella precedente legislatura, anche con una proposta di riforma organica presentata dal nostro gruppo. Ma, ha precisato, non siamo d’accordo sul fatto che l’approccio sui grandi temi si riduca alla fine in una cosa fatta a metà, perché avremmo preferito un confronto più approfondito sulla riclassificazione del personale e sulle prospettive del Corpo dove già quest’anno di saranno 200 uscite per pensione; una norma, insomma, frutto di una visione più ampia di quella prospettata con questa legge. C’è poi un problema di costituzionalità, ha avvertito Lai, già emersa con Forestas perché c’erano pareri giuridici orientati negativamente ed una giurisprudenza dello stesso segno, problema che inevitabilmente si riproporrà come dimostra la recente impugnazione di una legge del Friuli Venezia Giulia proprio in materia di contrattazione separata. Lai ha infine annunciato l’astensione del suo gruppo, ha precisato, per togliere ogni alibi alla maggioranza.
Il consigliere Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha evidenziato il buon lavoro delle commissioni che consentirà, attraverso la contrattazione separata, di affrontare con una visione nuova le tante problematiche del Corpo, dall’indennità di funzione ai gradi allineati con quelli delle altre forze dell’ordine, alle assunzioni finalizzate ad abbassare l’età media del personale ancora troppo elevata, che rende urgenti sia lo scorrimento delle graduatorie di precedenti concorsi che l’emanazione di nuovi bandi. Uno può anche sbagliare ma non è questo è il caso, ha concluso, ed è comunque importante imboccare la strada della riforma, favorendo oltretutto la permanenza dei lavoratori dei luoghi di origine.
Il consigliere Roberto Deriu, del Pd, ha ricordato che la commissione ha approvato alcuni emendamenti fra i quali uno da lui proposto che riguardava una parte del testo, cioè il riferimento ad una disciplina organica. In effetti, ha proseguito, questa è una “leggina” che ha i suoi problemi di applicabilità per cui è prevedibile l’impugnazione, una leggina alla quale siamo contrari sia perché non si è fatta una riforma organica, sia perché non siamo d’accordo su una politica del personale che “spacchetta” diversi segmenti del personale regionale, facendo salva la “bandiera” ideologica della contrattazione separata, dimenticando oltretutto che comunque vada non sarà mai una riforma a costo zero, come ha detto l’assessore in commissione, ben sapendo che così non può essere.
Il consigliere Pierluigi Saiu (Lega) ha detto in apertura che alcuni interventi dell’opposizione richiedono un chiarimento. Tutti, ha osservato, abbiamo detto che la riforma è necessaria dopo una stagione di “promesse” di riforma che ha visto protagonisti quelli che adesso criticano la legge e questa, invece, è una vittoria del Corpo forestale, uno dei simboli dell’autonomia regionale, e non di una parte politica, un percorso nuovo che si avvia dopo vent’anni e richiede interventi su fronti diversi che investono anche competenze statali. Sui pericoli di impugnazione, Saiu ha respinto le accuse ricordando che nella scorsa legislatura sono state impugnate ben 20 leggi e il discorso va affrontato, semmai, in difesa delle autonomie regionali contro il centralismo dello Stato. Per quanto riguarda le risorse, ha concluso, è chiaro che quando si cambia l’ordinamento contrattuale arriveranno insieme ai concorsi.
Il consigliere Gianfilippo Sechi (Udc) ha ricordato che la legge viene finalmente incontro alle esigenze del Corpo forestale ed ai grandi cambiamenti intervenuti nelle politiche pubbliche in materia di ambiente. E’una proposta realistica e non demagogica, ha sostenuto, che naturalmente dovrà essere seguita da altri provvedimenti ma ci sono tutte le condizioni per arrivare ad una riforma condivisa, riforma per la quale il Consiglio conta sulle indicazioni degli appartenenti al Corpo, a testimonianza dell’attenzione delle istituzioni regionali verso le funzioni svolte. Dopo la legge, ha proposto, sarà opportuno approvare un ordine del giorno che dia mandato al presidente della Giunta per chiedere allo Stato le risorse necessarie alla previdenza, alla stessa Giunta quelle per riconoscere titoli di studio e qualifiche, ai parlamentari sardi per ottenere per i forestali adeguamenti retributivi allineati alle altre forze di polizia. (Af)
Daniele Cocco, capogruppo di Leu, dopo aver ringraziato il personale del Corpo Forestale l’impegno profuso quotidianamente al servizio dell’ambiente ha auspicato un rafforzamento della su a dotazione organica. Sulla proposta di legge in discussione Cocco ha invece precisato: «Nessuno vuole andare contro questa proposta – ha detto Cocco – anzi, mi dispiace che la Commissione abbia deciso di non inserire nel testo unificato la mia proposta di legge presentata insieme all’on. Lai. Le mie perplessità su questa proposta sono le stesse rappresentante dagli uffici e riguardano i rilievi avanzati dalla Corte Costituzionale sulle invasioni di campo in materia di contrattazione pubblica da parte delle Regioni».
Cocco è poi tornato sulla vicenda Forestas: «Il ritardo sulle stabilizzazioni è in capo alla Giunta che ha impiegato un anno per arrivare a una conclusione. Io ho l’onestà intellettuale per riconoscere che la battaglia su Forestas è stata condotta insieme all’attuale maggioranza».
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni , dopo aver ringraziato l Prima Commissione per il lavoro svolto, ha ricordato che la proposta di legge in discussione è nata dopo un’ampia fase di consultazione delle forze sociali. «C’è stato un voto plebiscitario a favore della contrattazione separata – ha detto Giagoni – nostro obiettivo è dare certezze a un Corpo che garantisce sicurezza, tutela l’ambiente, controlla il territorio e svolge attività di polizia giudiziaria». Giagoni rivolto un invito all’Aula: «Auspico si proceda con la stessa celerità alla riforma complessiva del Corpo forestale. Su questo punto ho già presentato una specifica proposta di legge. L’obiettivo è arrivare a un Corpo forestale più moderno e funzionale».
Dubbi sulla efficacia della norma in discussione sono stati avanzati dal capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Il Corpo forestale è un anello debole della catena regionale: ha un’età media di 59 anni, ha subito le ultime riforme pensionistiche ed è stato trattato come gli altri dipendenti regionali come se fosse la stessa cosa lavorare sul fronte del fuoco o in un ufficio di viale Trento. Non è mai intervenuta una riforma organica che può essere fatta solo a determinate condizioni». Agus ha poi illustrato le ragioni che hanno impedito di varare la riforma del Corpo nella scorsa legislatura: «Non si arrivò a una sintesi perché non si trovò un accordo sulla selezioni dei dirigenti. In ogni caso tra le priorità indicate non c’era la modifica dei contratti. Nella piattaforma dei sindacati non c’era il contenuto che oggi stiamo approvando. Prima si era preferito puntare su altro per diversi morivi, primo fra tutti perché si rischia l’impugnazione della legge».
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha ripercorso la storia del Corpo Forestale regionale istituito nel 1985: «Sono ormai 35 anni che la Sardegna si serve di un importante strumento per la tutela dell’ambiente, il controllo del territorio, la difesa dei boschi e del suolo – ha detto Mula – è arrivata l’ora di procedere a una revisione organica della disciplina che consenta di modernizzare il Corpo. Questa leggina pone le basi per una riforma più ampia». Mula ha poi ricordato che a favore della legge si sono schierati tutti i sindacati eccezion fatta per la Cgil: «Questo dimostra che una riforma è necessaria. C’è bisogno di un ricambio generazionale. E’ importante bandire nuovi concorsi pubblici e riconoscimento le indennità di funzione per le quali ci impegniamo a reperire le risorse». Sul rischio di impugnazione della legge, Mula è stato categorico: «Altre forme di contrattazione separata sono state mandate avanti negli anni. Nessuno lo vieta. Questa proposta di legge va approvata così com’è, lasciando perdere gli emendamenti. Se la minoranza è d’accordo si potrebbe approvare un ordine del giorno a parte con il quale si impegna la Giunta a trovare le risorse per assolvere alle nuove necessità della contrattazione separata. Non vogliamo prendere in giro nessuno».
Il presidente Pais ha quindi dato la parola all’assessore al personale Valeria Satta per la replica della Giunta. L’esponente dell’esecutivo ha difeso la scelta di procedere alla contrattazione separata: «Il Corpo forestale è un ente troppo diverso dagli altri comparti – ha sottolineato Satta – ha attività delicate che meritano un trattamento diverso. Nel legislatore è maturata questa consapevolezza. Anche la maggioranza dei sindacati si è dichiarata a favore. Ciò che ha fatto scalpore sono le 400 firme (su circa 1200 forestali) raccolte con l’indicazione di rischi inesistenti». Rivolta al capogruppo di Leu Daniele, l’assessora ha poi affermato: «Non ho mai detto che la colpa per i ritardi delle stabilizzazioni di Forestas è vostra. So benissimo che la legge è stata approvata all’unanimità».
Il presidente Pais ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «I discorsi della maggioranza non mi hanno convinto – ha detto agus – l’unico caso di contrattazione separata è stato fatto per i dirigenti e si riferivano a un ambito nazionale. Non ci sono aree separate nate per legge regionale. Ciò che consentì di approvare all’unanimità la legge su Forestas fu la decisione di applicare il contratto dei dipendenti della Regione. E’ giusto essere consapevoli che la legge in approvazione possa subire un brusco stop»
Giudizio condiviso da Eugenio Lai (Leu): «L’assessora Satta non ha capito alcuni passaggi: nessuno ha chiesto la contrattazione separata per Forestas. Come ha detto Agus non sono mai stati fatti accordi separati se non quelli previste dalla contrattazione collettiva nazionale. Questa legge verrà impugnata».
Andrea Piras a nome del gruppo ella Lega ha dichiarato il suo voto favorevole per il passaggio agli articoli: «E’ una legge storica, attesa da tanto tempo. Voi parlate tanto, dovreste parlare di meno e lavorare di più».
A Piras ha replicato Daniele Cocco (Leu): «Credo di aver fatto un intervento di buonsenso. Noi vorremmo approvare una legge che serva al Corpo forestale. Non si parli di storia, di storico non c’è nulla. Se questa legge dovesse aver un esito positivo sarò il primo a chiedervi scusa».
Alessandro Solinas (M5S) ha annunciato il voto contrario del suo Gruppo: «Temiamo che l’inerzia della maggioranza non dia gambe alla riforma organica del Corpo forestale. Auspico che si trovino le risorse necessarie ma questo dipenderà dalla volontà della maggioranza. Il nostro voto è contrario perché ci sono dubbi sull’azione della maggioranza».
Si è quindi proceduto alla votazione con sistema elettronico: il passaggio agli articoli è stato approvato con 29 voti a favore, 17 contrari e due astenuti. Il presidente Pais ha quindi sospeso la seduta per consentire una rapida verifica sugli emendamenti presentati.(Psp)
Alla ripresa dei lavori è cominciato l’esame degli articoli e degli emendamenti. Dopo il parere del relatore Pierluigi Saiu (Lega Salvini Sardegna) che ha invitato la Giunta a ritirare gli emendamenti 1 e 3, l’assessore ha accolto l’invito e li ha ritirati. Il presidente della Prima commissione ha dato parere favorevole solo all’emendamento n. 2 (Mele e più) firmato dai capigruppo.
Eugenio Lai (Liberi e Uguali Sardigna) sull’emendamento n. 6 ha sottolineato che questo emendamento fa rilevare anche un aspetto regolamentare: in commissione quando arrivano più testi sullo stesso argomento, è necessario unificare i testi. Per Lai, l’emendamento 6 prova a riportare alla legittimità questa normativa.
Francesco Agus (Progressisti) ha detto di essere pessimista. Il testo deve essere riscritto e non può essere cambiato solo con un emendamento. Il suo voto sarà a favore.
Per Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali Sardigna) questo emendamento rafforza la proposta della maggioranza. E’ assurdo – ha detto – che abbiate espresso un parere negativo. Noi vogliamo fare una legge a favore di tutti i dipendenti del Corpo Forestale. Però manteniamo gli impegni presi, non faremo ostruzionismo e resteremo in aula per farvi approvare la legge.
L’Aula ha bocciato gli emendamenti 6 e 4 , mentre è stato approvato il testo dell’articolo 1(presenti 49, votanti 48, sì 28, no 20, astenuti 1 ).
Sull’emendamento 2 (Mele e più) che prevede la modifica all’articolo 60 della legge regionale n. 31 del 1998 “rappresentanze sindacali nella contrattazione collettiva”, Francesco Agus (Progressisti) ha detto di non capire il senso dell’emendamento. Questo emendamento fa rischiare l’impugnazione della legge.
Il Presidente della Prima commissione Pierluigi Saiu ha detto che l’emendamento è stato presentato accogliendo una sollecitazione dei sindacati. La modifica che viene introdotta è che accanto alla dirigenza dell’amministrazione viene aggiunto il personale del corpo forestale. Nessuna violazione a leggi, ma solo un emendamento che rende efficace questo provvedimento legislativo.
L’emendamento n. 2 (presenti 50, votanti 49, sì 29, no 20, astenuti 1) è stato approvato. Via libera anche agli articoli 2 (presenti 50, votanti 49, sì 30, no 19, astenuti 1) e 3 ( presenti 50, votanti 49, sì 29, no 20, astenuti 1). (R.R.)
Il presidente del Consiglio ha dunque annunciato la votazione dell’ordine del giorno Sechi (Udc) e più, che impegna la Giunta a reperire le risorse necessarie per assicurare la copertura finanziaria alla contrattazione collettiva e il capo gruppo del Psd’Az, Franco Mula, è intervenuto a sostegno del documento. Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha annunciato invece voto di astensione e così hanno fatto anche Roberto Deriu per il Pd; Alessandro Solinas per il M5S e Daniele Cocco per Leu. Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato con 29 favorevoli e 21 astenuti. Di seguito l’Aula ha dato il via libera al testo finale della legge con 28 sì, 20 contrari e un astenuto.
Il presidente della V^ commissione, Piero Maieli (Psd’Az) ha quindi illustrato la proposta di legge n. 45 che modifica l’articolo 6 della legge regionale n. 23\1998 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna). In particolare, il provvedimento, licenziato con votazione unanime dalla commissione, interviene nella individuazione dei soggetti che, nel rispetto sostanziale delle prescrizioni già contenute nei piani provinciali di controllo, provvederanno agli abbattimenti della fauna selvatica nociva. Oltre ai proprietari o ai conduttori del fondo, l’autorizzazione agli abbattimenti, potrà essere consentita anche per soggetti terzi da essi delegati. A giudizio del consigliere Maieli, la norma si rende necessaria non solo per prevenire e limitare i danni provocati alle colture ma anche per una complessiva migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del patrimonio storico artistico nonché per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche.
Il capogruppo Leu, Cocco, ha chiesto delucidazioni sull’emendamento sostituivo (n.1) alla norma finanziaria che non indica la cifra di 37.500 euro come stanziamento in favore delle province per l’espletamento dei compiti assegnati. Sul medesimo argomento sono intervenuti anche il capogruppo Pd, Gianfranco Ganau («di fatto eliminiamo il contributo di 37 mila euro e diciamo alle province e alla città metropolitana di arrangiarsi»); Deriu (Pd); Agus (Progressisti) e Mula (Psd’Az) ma il relatore Maieli ha assicurato che non derivano maggiori oneri per la finanza pubblica e la cifra di 37.500 euro è ricompresa negli stanziamenti destinati agli enti intermedi per lo svolgimento dei compiti in materia faunistico-venatoria.
Mi chele Cossa (Riformatori) ha evidenziato l’opportunità del provvedimento, utile, a suo giudizio, per controllare la fauna selvatica e a produrre reddito, invitando l’assessore dell’Ambiente ad elaborare una proposta organica in materia. A favore della norma è intervenuto anche il consigliere del Pd, Luigi Piano che ha sottolineato l’importanza della legge per il mondo delle campagne che da tempo denuncia “una vera e propria emergenza e danni gravi per la presenza di selvatici nocivi”. A favore, a nome dei Progressisti si è dichiarato Gianfranco Satta, seguito dal consigliere Fi, Emanuele Cera che ha ricordato la calamità delle cornacchie grigie. Favorevole anche Eugenio Lai (Leu) che ha rimarcato come in Aula il numero legale sia garantito dalla presenza dei consiglieri della minoranza ed ha sottolineato che “l’assessore dell’Agricoltura e quello dell’Ambiente erano presenti mentre si parlava di trasporti ma risultano assenti mentre si tratta una legge in materia di agricoltura ed ambiente”.
Il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, ha annunciato la sottoscrizione della legge da parte di tutti i consiglieri del gruppo ed ha evidenziato il superamento della legge regionale 23/98. Il consigliere Piga (FdI) ha ricordato che l’assessore Lampis è impegnato nella riunione del comitato regionale faunistico regionale ed ha annunciato la sottoscrizione del provvedimento da parte dei consiglieri Fratelli d’Italia. Così ha fatto anche l’onorevole Caredda a nome dei consiglieri del gruppo Misto e Gian Filippo Sechi per quelli di Udc-Cambiamo.
L’Aula ha approvato per alzata di mano il passaggio all’esame degli articoli e quindi, l’articolo 1 (Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 23 del 1998 “Cattura e abbattimento autorizzati”); l’emendamento 1 che sostituisce l’articolo 1 bis “Norma finanziaria e l’articolo 1 ter (entrata in vigore).
La votazione finale ha registrato il seguente scrutinio: 42 a favore e 5 astenuti. Il presidente Pais ha quindi dichiarato “tolta” la seduta ed ha annunciato la convocazione del Consiglio al domicilio. (A.M.)