CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Ufficio Stampa
Nota stampa della seduta n. 45 Antimeridiana
mercoledì 19 febbraio 2025
Via libera al Testo Unificato n.35-43 sulla tutela della flora sarda. Cagliari 19 febbraio 2025 – La seduta n. 45 della XVII Legislatura si è aperta sotto la presidenza del presidente Piero Comandini che, dopo le formalità di rito, ha annunciato la ripresa dell’esame del testo unificato N.35-43 “Norme relative alle attività di tutela e valorizzazione della flora autoctona e degli habitat naturali e seminaturali della Sardegna”. Intervenendo sull’ordine dei lavori, il consigliere Mula (As) ha lamentato il mancato rispetto delle risultanze della conferenza dei capigruppo, insieme alla scarsa presenza dei consiglieri in Aula. Il capogruppo M5S, Michele Ciusa, ha invitato il presidente a procedere con i lavori e posta in votazione, al richiesta di sospensione avanzata dall’onorevole Mula, è stata respinta con 18 voti contrari. «Un numero di consiglieri della maggioranza insufficiente a garantire il nuemro legale», hanno sottolineato il capogruppo di FdI, Truzzu e Mula (As), ma il presidente ha concesso la parola al capogruppo Ciusa (M5S) per la discussione dell’articolo 1. Miche Ciusa ha ricordato il ritardo con il quale si introduce una norma per tutelare e valorizzare la flora autoctona sarda. « Sviluppo, tutela e valorizzazione – ha spiegato l’esponente della maggioranza – sono i principi cardine del provvedimento e il nostro territorio primitivo è una ricchezza per l’intera Isola». Ciusa ha insistito sulla lotta alla biopirateria e sulle azioni di contrasto volte ad impedire, come è avvenuto nel passato, che i brevetti delle semenze finissero nelle mani delle multinazionali per scopi esclusivamente di lucro. Pieno sostegno alla legge è stato dichiarato dal consigliere di Orizzonte Comune, Salvatore Cau, che nell’evidenziare i riflessi positivi che la norma comporterebbe anche per la salvaguardia culturale e identitaria, ha citatola dichiarazione “per la libertà dei semi” dell’attivista e ambientalista indiana, Vandana Shiva, premio Nobel alternativo per la pace nel 1993. La consigliera FdI, Cristina Usai, ha manifestato perplessità su alcune disposizioni, contenute nel testo unificato che, a suo giudizio, potrebbero ledere i diritti della proprietà privata. L’esponente della minoranza ha quindi auspicato l’introduzione di opportuni correttivi, per esplicitare le opportunità di valorizzazione della nostra biodiversità e consentirne lo studio e le attività di ricerca. Il consigliere Mula (As), ha espresso dubbi sull’applicazione delle norme per le attività negli arenili, soprattutto in riferimento alle esigenze legate alla pulizia delle spiagge. L’esponente della minoranza ha quindi ricordato le polemiche sulla non sempre semplice gestione della posidonia durante la stagione turistica e balneare ed ha paventato complicanze anche per ciò che attiene, ipotizzabili difficoltà, nella realizzazione delle opere pubbliche strategiche per il futuro dell’Isola («ricordo a tutti le vicende note del pollo sultano e della gallina prataiola». Il consigliere FdI, Antonello Floris, ha invece invitato la maggioranza ad occuparsi di provvedimenti, a suo giudizio, più urgenti, ad incominciare dall’esame, prima in commissione e quindi in Aula, del cosiddetto decreto “Salva casa”, approvato dalla giunta regionale nella seduta del 18 febbraio. Soddisfazione per l’approdo in Aula del testo unico in materia di biodiversità, è stata invece espressa dal consigliere Valdo Di Nolfo (UpT) che ha evidenziato il ritardo con il quale si procede nel varo di una “norma attesa più di 50 anni”. L’esponente della maggioranza ha ricordato l’impegno a suo tempo profuso sul tema, dalla professoressa algherese Franca Valsecchi, insieme con la strategicità degli istituti di ricerca che insistono nel territorio algherese e nella Nurra, ad incominciare dal Centro di ricerche a Tramariglio e dal centro di conservazione dell’Università di Sassari a Surigheddu. Di Nolfo, replicando anche alle critiche avanzate da alcuni consiglieri dell’opposizione ha escluso intenti vincolistici ma ha ribadito l’efficacia delle norme in approvazione per ciò che attiene la valorizzazione della flora autoctona e di tutte le attività ad essa correlate. Il consigliere Mula (As), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sollecitato il presidente della commissione Urbanistica, perché proceda con una rapida convocazione, finalizzata all’esame del decreto salva casa. La consigliera dei Cinque Stelle, Lara Serra, ha espresso vivo apprezzamento per la norma in discussione e ne ha auspicato l’approvazione anche “per favorire una nuova cultura della biodiversità”. L’esponente della maggioranza ha quindi fatto riferimento alle caratteristiche “uniche e preziose” dei territori di provenienza ed ha definito il Supramonte “custode di una identità naturale con 130 specie endemiche sulle 340 censite nell’Isola”. Non sono mancati i riferimenti alla pineta del Corrasi e agli endemismi di Oliena, ad incominciare dalla “lattuga del Montalbo”. Il capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, pur condividendo i principi ispiratori del provvedimento ha evidenziato possibili rischi nell’applicazione delle norme, soprattutto per ciò che attiene alcuni usi e consuetudini della tradizione sarda nel mondo delle campagne. L’esponente dell’opposizione ha quindi posto in dubbio le coperture finanziare del testo all’esame dell’Aula, in assenza dell’approvazione del bilancio: «Ricordo che siamo in esercizio provvisorio e dunque senza la manovra, le coperture triennali per il 2027 non ci sono». (A.M.) Chiusa la discussione generale, il Consiglio ha approvato l’art 1 “principi e finalità”. Sull’art. 2 “Definizioni”e i relativi emendamenti, è intervenuto il consigliere di Forza Italia Giuseppe Talanas: «Le leggi una volta approvate producono effetti – ha detto – mi preoccupa quando si va a disciplinare nel dettaglio le attività consentite e quelle vietate. Molte di queste specie sono presenti nei monti del nuorese. Quando sono andato a controllare le tabelle ho verificato che non si capisce quali siano le biodiversità protette, solo uno specialista può capire di cosa si sta parlando. E’ necessario tornare in Commissione per rendere la norma più chiara». Dubbi anche sulle sanzioni: «Può capitare che una persona calpesti una specie protetta mentre passeggia senza rendersene conto – ha detto Talanas – capisco la ratio delle norma che mira a proteggere le biodiversità ma vanno chiariti alcuni aspetti». (Psp) Dopo il consigliere Talanas ha preso la parola l’onorevole Fausto Piga (FdI), che ha detto: “Non metto in dubbio i buoni propositi rispetto a questa norma ma credo che occorra essere prudenti dal punto di vista contabile. Scritta così questa è una norma manifesto e non è questo il modo di legiferare: bisogna mettere in maniera chiara missione e capitolo. Non si può procedere senza copertura finanziaria. In commissione abbiamo lasciato correre ma ora è necessario sollevare la questione, anche perché siamo in esercizio provvisorio”. Il vicepresidente Frau ha dichiarato chiusa la discussione generale sull’articolo 2 e ha messo in votazione l’emendamento 2 a firma Usai (FdI) sulla definizione di “conservazione in situ”, che è stato approvato. Via libera anche al 3 (Usai, FdI) sulla definizione di conservazione ex situ. L’emendamento 4, prima firmataria sempre la consigliera Usai, sulla biopirateria intesa come “asportazione e/o utilizzo indebito di risorsa genetica” è stato votato con voto elettronico. Constatata la mancanza del numero legale il presidente ha sospeso i lavori, che riprenderanno alle 12. Alla ripresa l’Aula ha votato l’emendamento 4 ma il presidente Comandini ha constatato ancora la mancanza del numero legale e ha riconvocato il Consiglio per le 12.30. Alla ripresa ha preso la parola l’on. Truzzu (FdI), che ha dichiarato: “La minoranza non ha partecipato al voto per motivi politici” L’Aula ha respinto l’emendamento 4 e poi approvato il testo dell’articolo 2 e poi ha votato con voto elettronico l’articolo 3, che è stato approvato. Sull’articolo 4 e in particolare sull’emendamento 5 l’on. Talanas (FI) ha chiesto di “specificare meglio il testo della legge sotto il profilo dei divieti e delle sanzioni”. Favorevole alla proposta Talanas anche il consigliere Di Nolfo (Cinque stelle). Contrario all’emendamento orale del consigliere Di Nolfo il capogruppo del Pd Roberto Deriu. L’emendamento 5 all’articolo 4è stato respinto con voto elettronico mentre il testo dell’articolo 4 è stato approvato. (C.C.) Via libera anche all’art. 5 “Esclusioni” con voto elettronico (Si 27 No 50) Sull’articolo 6 “Sanzioni e sorveglianza” sono stati presentati gli emendamenti 6-7-8 su cui è stato chiesto dalla commissione e dalla giunta il ritiro. La consigliera Cristina Usai (FdI), prima firmatara, li ha ritirati. Sul testo dell’articolo è intervenuto Giuseppe Talanas (FI) che ha fatto rilevare alcune criticità come la non previsione, nella sanzione, di un tetto massimo. Sarebbe necessario – ha aggiunto – anche inserire in sostituzione alla sanzione pecuniaria il ripristino dello stato dei luoghi. Il suo emendamento orale è stato bocciato. L’articolo 6 ( voto elettronico palese) è stato approvato. (sì 27 , no 18) All’articolo 7 “Autorizzazione alla raccolta delle specie vegetali autoctone a protezione totale” è stato presentato l’emendamento 9 su cui commissione e giunta hanno dato parere contrario. Giuseppe Talanas (FI) ha fatto rilevare alcune criticità sui procedimenti autorizzativi e ha chiesto il voto elettronico. L’emendamento 9 è stato bocciato. L’articolo 7, messo in votazione con sistema elettrocino palese, è stato approvato ( si 27, no 16). All’articolo 8 “Commissione tecnico-scientifica regionale per la protezione della flora autoctona” sono stati presentati gli emendamenti 11 e 10 su cui la commissione e la giunta hanno dato parere contrario. La prima firmataria Cristina Usai ha ritirato l’emendamento 11. Bocciato il 10. Per alzata di mano via libera al testo dell’articolo 8. All’articolo 9 sono stati presentati gli emendamenti 1, su cui è stato dato parere favorevole, e 12 e 13 che sono stati rinviati all’aula. L’emendamento 1, sostitutivo totale dell’articolo 9 “Centri di conservazione della biodiversità”, è stato approvato. L’approvazione di questo emendamento ha fatto decadere gli emendamenti 12 e 13. Bocciato l’emendamento 14 presentato all’articolo 10. Sono stati approvati gli articoli: 10 “Piano di censimento, tutela e valorizzazione della flora autoctona della Sardegna”, 11 “Sostegno regionale alla promozione e divulgazione delle conoscenze”, 12 “Collaborazione transfrontaliera e transnazionale”, 13 “Interventi straordinari e urgenti di tutela”, 14 “Disciplina attuativa”. Sull’articolo 15 “Norma finanziaria” sono intervenuti: Fausto Piga (FdI) che ha proposto un emendamento orale sostitutivo totale per scrivere in maniera chiara che questa legge non prevede maggiori oneri in bilancio; Alessandro Solinas (M5S) che ha detto che basta il parere dato in III commissione, non c’è bisogno di scrivere altro. Paolo Truzzu (FdI) ha ribadito che l’emendamento orale presentato da Fausto Piga ha una sua valenza: “Se la legge non ha nuovi oneri – ha chiesto – che difficoltà c’è a scriverlo? E’ poi intervenuto Il vicepresidente della giunta Meloni che ha detto che la norma finanzaria così formulata va bene. Non ci sono oneri, non c’è nessuna variazione di bilancio. E’ opportuno lasciare tutto così. Gli articoli 15 e 16 sono stati approvati. (R.R.) Il presidente Comandini ha quindi dato la parola al consigliere Giuseppe Talanas (Forza Italia) per le dichiarazioni di voto finali «Sono deluso dalla seduta odierna –ha detto l’esponente della minoranza – si è cercato di dare dei piccoli contributi per migliorarla ma sono stati puntualmente respinti. Non avete accettato suggerimenti, evidentemente pensate di essere troppo bravi». Voto contrario ha annunciato il capogruppo di Fratelli d’Italia (Paolo Truzzu): «Il nostro voto contrario non è determinato dal fatto che non condividiamo la finalità della legge ma perché il testo contiene elementi che ci lasciano forti dubbi. Si tratta della prima vera legge che si approva in questa legislatura se si esclude quella sulle aree idonee. Credo che per come è stata scritta creerà più fastidi e difficoltà che opportunità». Di diverso avviso il presidente della Commissione “Governo del territorio” Roberto Li Gioi (M5S): «Questa legge colma un vulnus normativo. Il testo è il frutto del coinvolgimento di tutti i portatori di interesse. Abbiamo sentito specialisti e studiosi – ha detto Li Gioi – le norme consentiranno di tutelare la flora autoctona lasciando alle imprese la possibilità di sviluppare attività economiche sfruttando la materia prima». A favore si è pronunciato il capogruppo di Uniti per la Todde Sebastian Cocco: «Questo strumento normativo per la tutela delle biodiversità era atteso da tempo. La Sardegna si mette al pari di altre regioni che hanno già legiferato in materia – ha detto Cocco – l’intera comunità scientifica ne ha auspicato l’approvazione, non comprendo per questo il voto contrario della minoranza». Sulla stessa linea il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Michele Ciusa: «E’ una legge che non intende bloccare nulla ma favorisce invece l’equilibrio ambientale». La relatrice di maggioranza Maria Laura Orru (Avs) ha ringraziato tutti quelli che hanno lavorato alla stesura della legge: «La tutela della biodiversità è un problema molto sentito, non ce ne rendiamo ancora conto. Con questa legge diamo un piccolo contributo ma molto importante mettendoci in linea con le altre regioni italiane». Voto “convintamente favorevole” ha annunciato anche il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «Si colma un vuoto normativo, eravamo una delle poche regioni prive di una normativa compiuta. Eventuali criticità potranno essere corrette in futuro». Messo in votazione, il testo finale della legge è stato approvato con 27 voti a favore e 16 contrari. Il presidente Comandini ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle 16. (Psp)