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Miniera di Olmedo, audizioni in V^ commissione

Data: 22/04/2015 ore 16:30

Il ritiro della messa in mobilità dei trentacinque lavoratori; una trattativa con l’azienda per la cassa integrazione; la messa in sicurezza del sito minerario e la ricerca nel mercato internazionale di aziende interessante alla miniera di Bauxite di Olmedo. Sono queste le azioni illustrate dall’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, nel corso dell’audizione in V^ commissione, convocata per   discutere la decisione unilaterale assunta dalla S&B (acquisita lo scorso febbraio dalla multinazionale Imerys) di rinunciare alle attività estrattive a Olmedo e  procedere al licenziamento di tutti i lavoratori.
La decisione  “irrevocabile”  della S&B di abbandonare il mercato della bauxite è stata confermata dall’amministratore della società ellenica, Marco Bonansea, che ha ribadito, nel corso del suo intervento dinanzi al parlamentino presieduto da Luigi Lotto (Pd), l’attivazione delle procedure stabilite dalla legge 223 e la decisione di rinunciare alla concessione mineraria con sette anni di anticipo rispetto ai termini contenuti nel contratto siglato nel 2007 con la Regione sarda (2022).
La decisione di abbandonare il sito di Olmedo – così ha riferito il legale rappresentante dell’azienda greca – non sarebbe dunque da ricercare nella crisi del settore ma è conseguenza della scelta strategica della società ellenica di uscire dal mercato mondiale della bauxite, nonostante il buon livello di produttività del sito sardo.
Sollecitato dagli interventi di alcuni consiglieri, l’ingegner Bonansea, ha quindi riportato in maniera sintetica alcuni dati della miniera di Olmedo (100.000 tonnellate\anno estratte; 500mila euro di investimenti in otto anni) e ha dichiarato che,  nel corso dei primi sette di attività, la perdita complessiva per S&B sarebbe stata di circa due milioni di euro.  Il rappresentante di S&B non è stato però in grado di fornire un bilancio ed un quadro dei costi e dei ricavi delle attività nella miniera di Olmedo ed ha sostanzialmente ribadito un non soddisfacente  livello dei profitti piuttosto che dei ricavi aziendali.
Distanti dalla rappresentazione fornite alla V^ commissione dall’amministratore della società greca sono state le valutazioni e le considerazioni delle organizzazioni sindacali («cento quarantamila tonnellate annue estratte e vendute al prezzo medio di 40 euro a tonnellate, per otto anni») intervenute in audizione con Massimiliano Muretti (Filctem-Cgil, Sassari); Luca Velluto (Femca-Cisl, Sassari); Simone Testoni (Ugl-Chimici, Sassari), Piergiorgio Piu (Ugl) e Emilio Fois (Rsu).
I sindacati nel confermare la mobilitazione dei lavoratori, sfociata nell’occupazione della miniera di Olmedo, hanno contestato tempi e procedure messe in atto dall’ingegner Bonansea ed hanno denunciato il rischio di possibili  “operazioni speculative”, in  riferimento  alle agevolazioni che deriverebbero alle eventuali aziende subentranti nelle attività della S&B-Imerys, per l’applicazione delle disposizioni del Job Act e più in generale dal ricorso alla Cigs e alla chiamata dei lavoratori in regime di mobilità.
I sindacati e alcuni consiglieri regionali, con in testa il vice presidente del Consiglio, Antonello Peru (Fi), hanno quindi evidenziato come la S&B non abbia comunicato preventivamente alla Regione  (proprietaria del sito di Olmedo)  la decisione di abbandonare lo stabilimento rinunciando alla concessione mineraria, né abbia informato le organizzazioni sindacali della messa in mobilità dei trentacinque lavoratori.
Ulteriori sottolineature negative sono state espresse dai consiglieri Angelo Carta (Psd’Az); Marco Tedde (Fi) e Oscar Cherchi (Fi) riguardo la non disponibilità del quadro dei conti delle attività della miniera negli ultimi due anni della gestione Bonansea ed hanno definito “vaghe” le indicazioni offerte riguardo la redditività della miniera. Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis e il capogruppo di Area popolare sarda, Gianluigi Rubiu, hanno evidenziato la necessità di procedere con l’aggiornamento delle norme, ormai datate, che regolano le concessioni minerarie ed insieme con i colleghi Piero Comandini (Pd); Gaetano Ledda (Sardegna Vera) e Gianmario Tendas (Pd) hanno chiesto garanzie sulle attività della S&B in ordine alla sicurezza e alla salvaguardia ambientale dell’area mineraria di Olmedo.
Le organizzazioni sindacali, in conclusione dei loro interventi, hanno invitato la Regione a proseguire con la richiesta fatta alla S&B perché ritiri immediatamente le procedure di mobilità e ad attivare ogni utile iniziativa per ricercare sul mercato internazionale, operatori interessati al sito sardo della bauxite. Preoccupazioni sono state inoltre rivolte per il futuro della miniera della “Sarda Perlite” di Morgongiori, anch’essa in concessione alla S&B-Imerys. 
Il presidente della V^ commissione, Luigi Lotto, preso atto delle «valutazioni non coincidenti»,  tra il rappresentante della S&B e le organizzazioni sindacali, ha quindi auspicato che la miniera di Olmedo resti un sito produttivo in grado di garantire i posti di lavoro attualmente in essere.
L’impegno per definire al più presto la vertenza aperta ad Olmedo è stato assunto dall’assessore regionale  dell’Industria che ha annunciato un incontro con la S&B il prossimo mercoledì, mentre i rappresentanti della società ellenica incontreranno i sindacati nei locali della Confindustria sassarese il prossimo venerdì.
 

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