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Manovra Finanziaria 2017. Sabatini: «Poche risorse disponibili, riaprire subito la vertenza entrate»

Data: 02/02/2017 ore 10:30

Riapertura della vertenza entrate con lo Stato, lotta alla burocrazia regionale, contrasto delle povertà. Sono le tre priorità su cui incentrare il dibattito sulla Manovra finanziaria del 2017. Ne è convinto il presidente della Terza Commissione del Consiglio regionale Franco Sabatini che questa mattina ha illustrato alla stampa il risultato delle audizioni sulla legge di bilancio concluse ieri mattina.

 

VERTENZA ENTRATE

«La situazione finanziaria della Sardegna è grave – ha detto Sabatini – tra accantonamenti (684 milioni di euro) nuovi Lea (54 milioni) e mancati trasferimenti al sistema degli enti locali (100 milioni) la Sardegna perde 838 milioni di euro. I benefici della vertenza entrate (960 milioni di euro) iniziata nel 2006 dalla Giunta Soru e conclusa lo scorso anno sono di fatto azzerati. Rimane pochissimo per le politiche di sviluppo. Occorre riaprire da subito una nuova battaglia con lo Stato, per questo la Commissione approverà a breve una risoluzione, spero unitaria, per chiedere la convocazione degli Stati generali della Sardegna. Bisogna chiamare a raccolta enti locali, parlamentari, sindacati e forze datoriali e mobilitare tutta la società sarda».

Secondo Sabatini, serve una svolta nel rapporto con Roma: «L’articolo 8 dello Statuto sardo è stato modificato solo tre volte nella storia dell’Autonomia – ha aggiunto il presidente della Commissione Bilancio – altre regioni come il Trentino hanno invece in corso con lo Stato una trattativa permanente. Noi, per resistenze statali e incapacità politica, non siamo riusciti a far rispettare i nostri diritti. E’ arrivato il momento di chiedere l’azzeramento degli accantonamenti o, in alternativa, il ritorno dei costi della Sanità a carico dello Stato centrale. Oggi siamo al paradosso: la Sardegna paga per intero il sistema sanitario e lo Stato la esclude dai trasferimenti dei nuovi Lea».

Senza una soluzione la Sardegna rischia di trovarsi in seria difficoltà anche sul fronte dei servizi ai cittadini: «Gli enti locali sono senza risorse e non più in grado di garantire gli interventi di Protezione civile e la manutenzione degli edifici scolastici. Abbiamo incontrato nei giorni scorsi Anci e Cal. Ci rivedremo a breve per definire un’azione comune».

 

LOTTA ALLA BUROCRAZIA

Altro tasto dolente è quello della inefficienza della macchina amministrativa. «Il filo conduttore delle audizioni svolte in Commissione Bilancio è stata la lamentela unanime nei confronti delle lentezze della burocrazia regionale – ha detto Sabatini – la politica stanzia le risorse ma spesso non arrivano ai destinatari oppure vengono erogate con fortissimo ritardo. E’ ora di porre rimedio a questa situazione. Proporrò alla Commissione l’approvazione di una risoluzione per potenziare il ruolo ispettivo e di controllo del Consiglio regionale. L’idea è quella di convocare sedute congiunte della Terza Commissione con le altre Commissioni permanenti su singoli capitoli di bilancio. Una verifica da fare ogni quattro mesi insieme agli assessori e ai direttori generali degli assessorati per capire l’andamento della spesa e lo stato di attuazione delle norme di riferimento».

 

CONTRASTO DELLA POVERTA’

Per contrastare l’aumento della povertà, segnalata da enti locali, associazioni di volontariato ed enti benefici, la Regione metterà in campo un robusto pacchetto di risorse. «Sono disponibili 44 milioni di euro del Reddito di inclusione sociale (14 non spesi lo scorso anno e 30 per il 2017), altri 14 arriveranno dallo Stato. Credo che il Reis rappresenti uno strumento innovativo per il contrasto delle nuove povertà  – ha rimarcato Sabatini – va però integrato con altri strumenti statali (come il Sia) o regionali come il Contratto di ricollocamento. Per questo presenteremo un emendamento ad hoc in Finanziaria».

 

Il presidente della Commissione ha poi risposto alle domande dei giornalisti su altre partite importanti che la Manovra 2017 è chiamata ad affrontare, prima fra tutte quella sul prezzo del latte. «Ieri in Consiglio si poteva trovare un accordo, non lo si è fatto solo perché non era tecnicamente possibile inserire in risoluzione l’indicazione del prezzo da applicare. Questo lo decide il mercato e non la politica – ha detto Sabatini – tuttavia l’obiettivo di tutti è permettere ai pastori di avere la giusta remunerazione. In Finanziaria saranno disponibili 14 milioni di euro per il ritiro dal mercato delle giacenze di pecorino romano. La condizione però è che i trasformatori stipulino un patto con la produzione primaria che consenta di alzare il prezzo del latte ovicaprino. Rimane da decidere se farlo con un emendamento alla Manovra o con una proposta di legge firmata da tutti i capigruppo». (Psp)

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