Data: 08/11/2017 ore 16:00
Undici milioni di euro per il recupero delle risorse erogate ai dipendenti delle ex Fds e Fms nel periodo di transizione del passaggio in Arst; tre milioni l’anno nel triennio 2018-2020 per gli oneri sostenuti per la gestione di parte del patrimonio immobiliare regionale (circa seimila particelle catastali); oltre due milioni di euro per il pagamento di un risarcimento danni delle ex Fds, riferito però ad un periodo antecedente l’accorpamento delle ferrovie concesse in Arst e dunque di competenza del ministero dei Trasporti; un milione e duecentomila euro per gli oneri sostenuti per bonificare e smaltire materiali delle ex Fds e Fms.
Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate dall’azienda regionale dei trasporti alla commissione Bilancio in occasione della audizione dell’amministratore delegato Chicco Porcu e del direttore Carlo Poledrini nel parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd).
Il manager Arst ha illustrato numeri e perfomance della società per azioni, interamente controllata dalla Regione, ed ha evidenziato le fondamentali scadenze che attendono l’azienda dei trasporti che porta i bus e i treni in 369 Comuni su 377 esistenti nell’Isola: «Il contratto di servizio per il gommato scade il 3 dicembre del 2019, quelli delle metro di Cagliari e Sassari e delle linee ferroviarie ex Fds scadono alla fine dell’anno in corso mentre scade nel 2018 il contratto di servizio per il Trenino verde».
Porcu ha definito “complessa” la situazione per le difficoltà di programmazione operativa e finanziaria che tale orizzonte temporale “ristretto” comporta ed ha invitato l’amministrazione regionale ad evitare le proroghe dei contratti di servizio e periodi di “incertezze e transizione”. «Siamo pronti – ha dichiarato l’amministratore delegato – ad affrontare la sfida delle gare nazionali ed internazionali, nonché disposti a collaborare con tutti gli operatori del trasporto pubblico locale operanti in Sardegna».
La dimensione dell’Arst – così come hanno dichiarato i vertici dell’azienda – è di assoluta rilevanza (813 autobus, 47 treni, 15 metro, oltre 22 milioni di passeggeri l’anno e 35 milioni di percorrenze annue, due milioni di percorrenze dei bus urbani, 660mila chilometri di percorrenze metropolitane) e la produttività con riferimento al personale e ai massimi livelli nazionali: «Ma gli elevati standard produttivi e organizzativi non trovano riscontro nei corrispettivi, che non sono determinati dall’Arst e sono legati alle politiche tariffarie del trasporto pubblico, con il risultato che i ricavi sono tra i più bassi d’Italia».
Sul Trenino verde e le sue quattro linee turistiche che con complessivi 437 chilometri di linee turistiche (Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Macomer-Bosa; Sassari-Tempio-Palau) rappresentano il più esteso sistema di ferrovie turistiche d’Europa e sono il secondo attrattore turistico della Sardegna (dopo la Costa Smeralda) l’amministratore dell’Arst, Chicco Porcu, ha illustrato, in sintesi, il piano di interventi essenziali per la riapertura delle linee, al momento tutte sospese, e che prevede i seguenti budget: Mandas-Arbatax, 2.728.835 euro; Isili-Sorgono, 701.500; Macomer-Bosa, 343.735; Sassari-Tempio-Palau, 879.920 euro; a cui si aggiungono richieste di stanziamento per 600.000 euro per il revamping di una locomotiva storica ed ulteriori 600.000 euro per il restauro conservativo della stazione di Tempio, per un investimento totale di 5.871.990 euro.