Data: 15/01/2015
Ventinove milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno, nei capitoli di spesa di competenza dell’assessorato del Lavoro per il 2015. E’ il dato emerso nel corso dell’audizione dell’assessore Virginia Mura nella Seconda commissione, presieduta da Gavino Manca (Pd), sulla Manovra finanziaria.
Una riduzione di stanziamenti che, come ha spiegato l’assessore, ha portato, in alcuni casi, al completo azzeramento delle somme in bilancio. E’ quanto accaduto, ad esempio, per le risorse destinate all’immigrazione. Le sforbiciate della Giunta regionale hanno riguardato tra gli altri i capitoli di spesa dell’emigrazione, i fondi per i lavoratori socialmente utili (meno 5 milioni e 200mila euro), lo sviluppo dell’attività cooperativistica (riduzione di 620mila euro a valere sulla legge 5/57), ma soprattutto hanno determinato una sostanziale diminuzione, circa 10 milioni e mezzo di euro in meno, per le politiche attive del lavoro.
«Nonostante i tagli – ha spiegato l’assessore – non vogliamo però rinunciare alla realizzazione degli obiettivi che ci siamo posti per il 2015». Le sfide dell’assessore Mura possono essere così riassunte: riforma dei centri servizi per il lavoro; reinserimento lavorativo di circa 25.000 unità; riqualificazione dei lavoratori che godono degli ammortizzatori sociali, orientamento per circa 45.000 giovani e revisione del sistema della formazione professionale (nonostante l’azzeramento delle somme per le consulenze in materia che l’assessorato aveva quantificato in 50mila euro).
Sulla formazione professionale, il direttore dell’assessorato, Eugenio Annicchiarico, ha precisato inoltre come non sia previsto l’impiego di risorse regionali e che quindi l’intero programma dovrà essere finanziato con le somme rese disponibili dal Fondo sociale europeo (Fse). Fondo che ammonta complessivamente, per il settennio (2014-2020), a 444 milioni di euro (erano 675 milioni nel settennio 2007-2013) e che può finanziare soltanto i programmi di formazione coerenti con gli obiettivi del fondo, ne deriva, dunque, che tutti gli altri programmi formativi resterebbero, al momento, senza copertura.
L’assessore Mura, sollecitata in tal senso anche dal presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi illustrato il quadro relativo agli ammortizzatori sociali.
Le richieste di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014, così ha spiegato Virginia Mura, interessano 26.763 lavoratori, dei quali, 9.494 per provvedimenti di cassa integrazione in deroga e 17.269 di mobilità in deroga. Le risorse necessarie per coprire il fabbisogno 2014 ammontano a 59.156.733 euro per i trattamenti di cassa integrazione e 174.532.130 euro per quelli di mobilità in deroga. A fronte di tale fabbisogno il Governo ha assegnato due tranche da 17.313.000 ciascuna e ulteriori 21.641.000 euro lo scorso dicembre, per un totale di 56.267.000 euro.
Con le prime risorse assegnate – ha proseguito l’assessore – sono state pagate le prime due mensilità delle trattamento Cigs in deroga e dal 16 dicembre 2014, a fronte dell’assegnazione degli ulteriori 21 milioni, l’Inps ha in corso i pagamenti relativi a due mesi di trattamenti di mobilità e altre due mensilità di trattamenti Cigs in deroga.
«Sebbene il ministro del Lavoro – ha dichiarato l’assessore Mura – ha preannunciato un ulteriore decreto per la ripartizione tra le Regioni di altri 200 milioni di euro, dal quale ipotizziamo di ottenere per la Sardegna circa 7 milioni euro, è evidente che non è al momento possibile soddisfare le richieste presentate da imprese e lavoratori».
L’assessore del Lavoro ha quindi concluso annunciando, per il 2015, nuovi criteri per gli ammortizzatori sociali in deroga ed ha precisato che non sarà più possibile andare oltre la capienza che sarà assegnata dal ministero del Lavoro. (A.M.)