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Leggi elettorali, Deriu presenta due “proposte democratiche”

Data: 03/07/2018 ore 12:30

Parte dal Consiglio regionale della Sardegna  un tentativo di riforma del Parlamento italiano e di quello europeo:  questa mattina sono state presentate dall’on. Roberto Deriu (primo firmatario) le proposte di legge elettorale per la Camera e il Senato e per l’elezione dei membri italiani del Parlamento  di Strasburgo.

“Si tratta di proposte di legge chiaramente antifasciste perché è necessario richiamare in continuazione il vaccino democratico contenuto nella Costituzione. Leggi come queste sono proprie dei sistemi democratici ed è per questo che in un Parlamenti italiano appena rinnovato, attento alla democrazia diretta e alle istazne dei territori, sono sicuro che la nostra proposta troverà rapida discussione”, ha detto Deriu, che ha siglato i testi insieme ai colleghi di maggioranza Agus, Comandini, Gaia, Perra e Zanchetta. Spetta ora al presidente Ganau

Alla presentazione ha preso parte anche Maurizio Turco, esponente italiano del Partito radicale. Per Turco “quelli che sono diventati dittatori, anche in epoca recente, lo sono diventati attraverso elezioni e leggi elettorali apparentemente democratiche. Ormai la declinazione di democrazia è sempre più sfumata ma per fortuna in Sardegna ancora si ragiona sui pilastri della democrazia. E spero che altre regioni vogliano sostenere questa proposta, che va contro i regimi totalitari e risponde agli esiti di referendum disattesi del tutto dal Parlamento italiano”.

Per l’on. Comandini “le leggi elettorali vigenti sono una delle cause dell’astensionismo registrato in Italia a livelli mai visti.  Dobbiamo eliminare il pericolo che i candidati eleggibili davvero siano calati dall’alto”.

Nel merito, la proposta di legge elettorale per Camera e Senato prevede l’introduzione del sistema uninominale a turno unico con voto diretto attribuito ai candidati che concorrono in circoscrizioni uninominali.

Quanto alla proposta per il Parlamento europeo, l’attribuzione dei seggi è prevista con il sistema proporzionale. La ripartizione dei seggi si effettuerà dividendo il numero degli abitanti della Repubblica per il numero dei membri che spettano all’Italia in seno al Parlamento europeo. (c.c.)

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