Data: 12/01/2017 ore 11:30
«Non è la proposta di legge elettorale del Pd ma un contributo di alcuni consiglieri del Partito democratico al dibattito già in atto sulle regole per eleggere il nuovo Consiglio regionale». Così il consigliere del Pd, Gigi Ruggeri, ha introdotto la presentazione alla stampa della proposta di legge statutaria elettorale sottoscritta oltreché dall’ex sindaco di Quartu anche dai suoi colleghi di gruppo e di partito, Salvatore Demontis e Alessandro Collu e che punta ad introduce i collegi con il maggioritario ma che prevede anche l’assegnazione dei seggi con il proporzionale nella circoscrizione unica regionale .
I principi su cui fonda la proposta dei tre esponenti dell’area Soru sono tre: assicurare un’omogenea rappresentanza territoriale, garantire la parità di genere e preferire al modello dell’attribuzione delle preferenze il modello delle candidature uninominali.
La novità è rappresentata, infatti, dall’introduzione di 32 collegi (ciascuno con poco meno di 50mila elettori) in tutto il territorio della Sardegna ed in ciascun collegio è assegnato un seggio al candidato della lista più votata all’interno della coalizione più votata.
In tutto il territorio regionale, ogni gruppo di liste deve essere presente in almeno 26 seggi e i candidati dello stesso sesso non possono superare il 60% del totale, cioè per ogni lista i candidati di ciascun sesso sono presenti in almeno il 40% per cento dei collegi.
Ai trentadue seggi assegnati con il maggioritario si aggiungono i due seggi per il presidente vincente e quello per il miglior perdente, nonché i 26 seggi della circoscrizione unica regionale.
Alla coalizione del presidente vincente si attribuisce un premio di maggioranza del 55% se ha conseguito tra il 30% e il 40% dei voti validi mentre il premio sale al 60% se supera il 40%. Per raggiungere il valore del premio di maggioranza si computano anche i seggi attribuiti nei singoli collegi. Quindi nella circoscrizione regionale si attribuiscono i 26 seggi rimanenti, necessari a raggiungere il premio di maggioranza, 33 seggi (55%) o 36 seggi (60%) compreso il presidente eletto. Per l’attribuzione dei seggi alla coalizione vincente nella circoscrizione regionale si utilizza il proporzionale (metodo D’Hont) e a ciascuna lista della coalizione sono sottratti i seggi già assegnati alla medesima lista nei collegi.
I seggi non attribuiti con il premio di maggioranza e al presidente eletto e al miglior perdente, vengono assegnati alle coalizioni perdenti nei collegi nei quali hanno ottenuto i migliori risultati percentuali: anche in questo caso si utilizza il proporzionale, metodo D’Hont, che è lo stesso che si adotta per l’assegnazione dei seggi alle singole liste all’interno delle coalizioni.
Sono previste tre soglie di sbarramento: 8% per le coalizioni; 4% per le liste non coalizzate e 2% per le liste facenti parte di una coalizione.
«Con questa proposta – ha spiegato Ruggeri – garantiamo la governabilità e la rappresentatività ai partiti minori, nonché un più ampio rinnovamento mettendo fine ai meccanismi del proporzionale con le preferenze».
Salvatore Demontis ha insistito sulla rappresentanza garantita a tutti i territori della Sardegna ed ha mostrato contrarietà per la doppia preferenza di genere: «Sarebbe una doppia distorsione e con la doppia preferenza si favoriscono soltanto le alleanze tra le diverse correnti interne ai partiti e il tutto non va a vantaggio della trasparenza e della democrazia».
Il consigliere dei democratici ha quindi rimarcato come la parità di genere sia garantita dalla quota minima del 40% di candidature di ciascun sesso nei 32 collegi.
«Siamo in linea con le tendenze nazionali – ha concluso Demontis – che vedono una rivalutazione del maggioritario con i collegi e non è un caso che la nostra proposta di legge segua le linee del Mattarellum per il Senato, tanto da poter dire che proponiamo un Mattarellum in salsa sarda: il Sardellum».