Data: 17/07/2019 Cagliari
La commissione Sanità si è impegnata questa mattina ad affrontare con un provvedimento legislativo il problema degli specializzandi sanitari non medici, che a differenza dei medici non percepiscono borse di studio né una retribuzione per il lavoro effettuato durante gli anni della specializzazione.
La decisione è stata assunta dal parlamentino, presieduto dall’on. Domenico Gallus, a seguito dell’audizione dei rappresentanti del Comitato “Biologi e non medici sanitari specializzandi”. Guidati dalla biologa Elisabetta Caredda, i giovani professionisti hanno lamentato la condizione di discriminazione nella quale versano i biologici (ma anche i veterinari e i farmacisti) rispetto ai medici specializzandi. Una condizione che, nonostante la laurea conseguita, li costringe a fare ancora affidamento alla famiglia.
Al termine dell’intervento dei commissari, il presidente Gallus ha promesso un interessamento concreto per andare incontro alle esigenze dei giovani professionisti: “Stiamo lavorando a un testo di legge che preveda aiuti concreti utilizzando i fondi europei, visto che le risorse regionali sono scarse e non bastano nemmeno a soddisfare i bisogni dei medici specializzandi sardi”.
La commissione Sanità ha audito in mattinata anche la onlus “Voci dell’anima”, che si occupa dei sardi, soprattutto donne e giovanissime, che soffrono di disturbi dell’alimentazione. L’associazione, rappresentata da Elisabetta Manca di Nissa, ha denunciato la totale assenza di prevenzione nelle scuole sul fronte della anoressia, bulimia e delle altre patologie correlate e ha sollecitato anche, in ossequio alle linee guida della Sanità, l’apertura di un reparto specializzato per i casi acuti e delle semiresidenze. “Molte famiglie non possono permettersi di portare i propri figli malati fuori dalla Sardegna e spesso per questo non affrontano le cure”. Il presidente Gallus, a nome di tutta la commissione, ha ringraziato la Onlus e raccogliendo uno spunto offerto dall’intervento dell’on. Peru (FI), ha ipotizzato che si possa aprire un reparto specialistico al Mater Olbia dedicato esclusivamente a queste patologie. (c.c.)