Data: 01/06/2018
«La Sardegna è in grave ritardo nella spendita dei fondi europei. C’è il rischio concreto di perdere una grossa fetta delle risorse assegnate del Fesr». La denuncia arriva dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu e Gennaro Fuoco. «Dei 931 milioni disponibili nel 2017 è stato programmato solo il 38%, mentre la spesa è ferma al 7% – ha detto Truzzu – si tratta di una delle peggiori performance in Europa. La Sardegna è tra le Regioni che ha programmato meno. Dovremmo spendere 47 milioni di euro entro il 2018 ma la cifra certificata dall’Autorità di controllo è intorno al 25%».
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia si sono poi soffermati sui bandi a favore delle imprese.«In questo settore si è speso solo il 3,5% delle risorse della programmazione 2016». Altra situazione critica, secondo FdI, riguarda il settore delle politiche sociali: « Lo scorso 24 aprile, la Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale sposta 32 milioni di euro destinati al contrasto delle povertà nei capitoli del lavoro e della pubblica istruzione – ha aggiunto Truzzu – nel documento l’esecutivo ammette di non essere in grado di spendere quelle risorse e per questo decide di finanziare corsi di formazione e borse di studio anziché i piani per la lotta all’indigenza». Risorse che, tra l’altro, difficilmente potranno essere impegnate: «La Giunta ha 4 mesi di tempo e i bandi devono essere ancora scritti. Le certificazioni devono essere compilate entro il 31 dicembre, il rischio è che anche questi danari vadano perduti».
Secondo gli esponenti della minoranza c’è un’altra spada di Damocle che pende sulla Regione: «Le certificazioni sulle risorse Por sono cominciate 15 giorni fa perché mancava il dirigente dell’Autorità di controllo – ha spiegato Truzzu – solo a maggio si è provveduto alla nomina del responsabile. Una nomina che però potrebbe saltare. Si tratta infatti di un dirigente esterno all’amministrazione regionale, fattispecie giudicata illegittima da una recente sentenza della Consiglio di Stato. Il pericolo è che anche le certificazioni fatte finora vengano annullate».
Fratelli d’Italia chiede pertanto un repentino cambio di rotta alla Giunta regionale: «Non è solo un problema di quantità della spesa – ha sottolineato Gennaro Fuoco – noi chiediamo soprattutto di migliorarla. Se la Sardegna è stata retrocessa nell’Obiettivo 1 della programmazione europea significa che è avvenuto un decadimento generale delle sue condizioni economiche. I 931 milioni di euro del Fesr dovevano essere impiegati per creare sviluppo anziché destinarli alla sola assistenza».